(ANSA) - NAPOLI, 22 FEB - Una pellicola biodegradabile
ricavata dagli scarti della lavorazione industriale del pomodoro
da utilizzare in agricoltura e, se sviluppata ulteriormente, per
realizzare sacchetti di bioplastica. E' stata creata dai
ricercatori dell'istituto di Chimica biomolecolare Icb-Cnr di
Pozzuoli in provincia di Napoli, uno dei comuni piu' in crisi a
causa dell'emergenza rifiuti. Le ricerche dell'equipe di
ricercatori sono state presentate nel corso di una conferenza a
Napoli durante la mostra Tiam Medpack sulle tecnologie per la
filiera agroalimentare del Mezzogiorno.
Nell'Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri della
cittadina flegrea i ricercatori hanno creato dei film
biodegradabili, resistenti ed elastici, da utilizzare per la
solarizzazione dei suoli e la pacciamatura, operazione che
consiste nel ricoprire i terreni coltivati al fine di impedire
la crescita di piante infestanti. ''Sono oltre 100mila - ha
detto la ricercatrice Giuseppina Tommonaro - le tonnellate di
scarti della produzione industriale di pomodoro da smaltire
nella sola Campania. Scarti che possono essere riutilizzati per
estrarre lycophene, betacarotene e polisaccaridi da impiegare
nell'industria alimentare e farmacologica''. Con gli scarti
della lavorazione industriale del pomodoro, bucce e semi, i
ricercatori del centro Cnr di Pozzuoli hanno anche realizzato
vasetti biodegradabili per la ''nursery pot'', l'operazione che
consiste nel piantare nuove piantine nel terreno. Scoperte di
cui non si esclude l'applicazione in altri ambiti, diversi
dall'agroalimentare.
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