venerdì 28 marzo 2008

SUORE: VOGLIONO SEGUIRE L'ESEMPIO DEI MONACI DEL MONTE ATHOS

(AGI) - CdV, 28 mar. - Per contrastare il forte calo delle vocazioni che in Italia sembra destinare all'estinzione molti istituti religiosi femminili, bisogna ritornare ad una piu' intensa spiritualita'. A suggerire questa via e' l'Assemblea dell'Unione delle Superiore Maggiori, che si chiude oggi a Roma. Un suggerimento in questa direzione e' arrivato alle suore da padre Lorenzo Prezzi, direttore del Regno, che nella sua relazione ha presentato il caso dei monaci del monte Athos in Grecia: "erano 4700 nel momento del massimo fulgore all'inizio del secolo scorso - ha detto - e poi sono diminuiti fino a 1100 monaci nel 1971, ponendo seriamente la questione della sopravvivenza dei monasteri. Oggi, dopo un forte recupero di motivazioni spirituali, il numero e' risalito a 1700 e il passaggio e' stato dai monaci-contadini ai monaci-cittadini eletterati. Athos e' tornato ad essere un polo di riferimento per tutta l'ortodossia greca". "Lo stesso discorso - ha aggiunto - vale per la Russia, dove la Chiesa Ortodossa avverte l'esigenza di fondare nuovi monasteri e soprattutto di avere guide spirituali adeguate". Nella sua relazione, padre Prezzi ha anche fatto riferimento "alle 234 comunita' religiose attive nelle chiese evangeliche tedesche a cui viene riconosciuta una funzione trainante dal punto di vista spirituale, nonostante la crisi che sta colpendo la comunita' che ha gia' perso negli ultimi anni 3,5 milioni di fedeli e prevede nei prossimi dieci anni un calo da 25 a 17 milioni di praticanti". In campo cattolico, il direttore del Regno ha fatto riferimento invece agli oltre 35 mila laici che seguono la spiritualita' di istituti religiosi, oppure al fiorire di nuove forme di vita consacrata, quali i Memores Domini di Cl (unmigliaio di consacrati), i Focolari (circa 1500), il Chemin Neuf (oltre 500) e numerose altre realta' con varie centinaia di religiosi ciascuna. "Negli Usa - ha concluso padre Prezzi -si contano 165 nuove comunita' in 88 diocesi e in 40 stati. E' una vitalita' che lascia ben sperare".

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