Lo afferma una sentenza odierna della Corte europea di giustizia
Bruxelles, 29 gen. (Apcom) - La Corte europea di giustizia ha
emesso, oggi a Lussemburgo, una sentenza che farà discutere sulla
relazione esistente - nell'era di Internet e della musica on-line
- fra la tutela del diritto d'autore e la protezione dei dati
personali e della privacy dei cittadini. La Corte ha precisato
che il diritto comunitario non impone agli Stati membri l'obbligo
di divulgare dati personali nel contesto di una causa civile
contro una violazione del diritto d'autore.
In altre parole, anche se le direttive comunitarie esigono che
gli Stati membri garantiscano l'effettiva tutela della proprietà
intellettuale, questa tutela non va applicata necessariamente a
spese della tutela dei dati personali.
La vicenda parte da una causa spagnola: l'associazione di
produttori ed editori musicali e audiovisivi Promusicae aveva
chiesto al giudice nazionale di emettere un'ingiunzione contro il
provider iberico Telefónica, al fine di rivelare l'identità e
l'indirizzo fisico di alcuni internauti che avevano scaricato e
si erano scambiati illegalmente musica o audiovisivi coperti dal
diritto d'autore. Promusicae aveva richiesto tali informazioni
per poter esercitare azioni civili contro le persone coinvolte.
Le direttive Ue sulla tutela dei dati personali offrono agli
Stati membri la possibilità di istituire deroghe all'obbligo di
garantire la riservatezza dei dati sul traffico, ma secondo la
normativa spagnola la comunicazione dei dati personali è
autorizzata esclusivamente nell'ambito di un'indagine penale o
per la tutela della pubblica sicurezza e della difesa nazionale.
Appellandosi a queste norme interne, Telefónica aveva negato
l'accesso ai dati richiesti da Promusicae.
Il giudice spagnolo aveva allora chiesto alla Corte europea di
giustizia di chiarire quali siano gli obblighi dello Stato in
questo caso. La Corte ha rilevato che tra le deroghe consentite
dalle direttive Ue sulla tutela dei dati personali figurano le
misure necessarie per la protezione dei diritti e delle libertà
altrui, ma non è precisato se questo riguardi specificamente il
diritto d'autore. Secondo la sentenza, tuttavia, la volontà del
legislatore comunitario era di non escludere da questa deroga la
tutela del diritto di proprietà (e quindi anche di proprietà
intellettuale). Quindi, conclude la Corte, gli Stati membri
possono istituire l'obbligo di divulgare dati personali
nell'ambito di un processo civile, ma non sono obbligati a farlo.
martedì 29 gennaio 2008
STRAGE ERBA: DON MAZZI, GLI ITALIANI SEMPRE PIU' POPOLO DI GUARDONI INSANABILI
Roma, 29 gen. (Adnkronos) - ''Non so se cresca la febbre, se
trionfi la banalita', oppure se gli italiani siano sempre piu' un
popolo di guardoni insanabili''. Lo scrive don Antonio Mazzi su
''Famiglia Cristiana''.
''La squallida vicenda che ha penalizzato la cittadina di Erba
aggiunge un altro prevedibile brandello - aggiunge don Mazzi - File di
persone disposte a pagare per assistere alle udienze del processo
dicono che vogliono guardare in faccia i due presunti assassini;
capire quanto Olindo e Rosa siano cambiati; vedere gli occhiali scuri
del signor Azouz Marzouk, al secolo spacciatore ma, per i curiosi,
personaggio da Isola dei famosi e tra un po' quotato in borsa. Perche'
queste penose processioni si aterializzano con regolarita' scientifica
dopo ogni strage? Tanto siamo capaci di denigrare e urlare
all'assassino, quanto due minuti dopo sornionamente siamo altrettanto
capaci di metterci in fila a guardare tutti i particolari della
carneficina''.
''Aggiungo una connotazione comica - prosegue il fondatore della
Comunita' Exodus - La gran parte delle persone in fila, convinte di
essere dotate della perspicacia di Perry Mason, preconizzano senza
ombra di dubbio gli assassini, i pali e chi sara' il piu' furbo a
uscirne indenne. Erba intanto si sente ancora una volta tradita. Il
signor Carlo Castagna, la vera vittima, uomo di fede e di grande
coraggio, sta affrontando la puntata finale del dramma. Massacrati
moglie, figlia e nipotino, assiste da tempo silenzioso alle manfrine
che la coppia Olindo e Rosa inscenano per difendersi. Subito dopo la
tragedia il Castagna aveva parlato di perdono. Ora ha diritto di
chiudere in modo dignitoso tutta questa penosa storiaccia. Vorrei
illudermi che d'ora in poi la giustizia ritorni soltanto giustizia,
senza piu' biglietti di prenotazione''.
trionfi la banalita', oppure se gli italiani siano sempre piu' un
popolo di guardoni insanabili''. Lo scrive don Antonio Mazzi su
''Famiglia Cristiana''.
''La squallida vicenda che ha penalizzato la cittadina di Erba
aggiunge un altro prevedibile brandello - aggiunge don Mazzi - File di
persone disposte a pagare per assistere alle udienze del processo
dicono che vogliono guardare in faccia i due presunti assassini;
capire quanto Olindo e Rosa siano cambiati; vedere gli occhiali scuri
del signor Azouz Marzouk, al secolo spacciatore ma, per i curiosi,
personaggio da Isola dei famosi e tra un po' quotato in borsa. Perche'
queste penose processioni si aterializzano con regolarita' scientifica
dopo ogni strage? Tanto siamo capaci di denigrare e urlare
all'assassino, quanto due minuti dopo sornionamente siamo altrettanto
capaci di metterci in fila a guardare tutti i particolari della
carneficina''.
''Aggiungo una connotazione comica - prosegue il fondatore della
Comunita' Exodus - La gran parte delle persone in fila, convinte di
essere dotate della perspicacia di Perry Mason, preconizzano senza
ombra di dubbio gli assassini, i pali e chi sara' il piu' furbo a
uscirne indenne. Erba intanto si sente ancora una volta tradita. Il
signor Carlo Castagna, la vera vittima, uomo di fede e di grande
coraggio, sta affrontando la puntata finale del dramma. Massacrati
moglie, figlia e nipotino, assiste da tempo silenzioso alle manfrine
che la coppia Olindo e Rosa inscenano per difendersi. Subito dopo la
tragedia il Castagna aveva parlato di perdono. Ora ha diritto di
chiudere in modo dignitoso tutta questa penosa storiaccia. Vorrei
illudermi che d'ora in poi la giustizia ritorni soltanto giustizia,
senza piu' biglietti di prenotazione''.
Tredici alberghi italiani premiati dal TripAdvisor awards 2008 (2)
Romq, 29 GEN (Velino) - La ricettivita' italiana con 13
hotel premiati si e' confermata tra le migliori al mondo e
Venezia, Toscana e Costiera Amalfitana continuano ad attrarre
milioni di turisti da tutto il mondo, anche se dalla
classifica dei viaggiatori sembrano emergere commenti
positivi soprattutto per esigenze turistiche particolari,
come le locande e gli hotel romantici, mentre la concorrenza
di Spagna e Turchia e' vincente negli hotel per le famiglie e
in cima alle preferenze per le strutture extra lusso
Germania, Inghilterra, Francia e Repubblica Ceca. In base
all'indice di popolarita' degli alberghi italiani espresso
dai giudizi online di turisti di tutto il mondo emerge la
Locanda dell'Amorosa di Sinalunga, adagiata fra le suggestive
colline della campagna senese, che si e' classificata al
ventunesimo posto su cento nella categoria "extra lusso e al
decimo nella classifica europea degli hotel piu' romantici.
Sempre vicino Siena, a Pievescola, il Relais La Suvera e'
stato segnalato nella "top 10 best service" in Europa. Molto
importante anche il primo posto della Locanda Orseolo di
Venezia nella categoria che raggruppa i migliori "best inns &
b&bs" in Europa, seguita al settimo posto dalla locanda
toscana Casa Portagioia di Castiglion Fiorentino. Sempre in
Toscana l'hotel Vecchio Asilo di San Gimignano e' al quinto
posto nella classifica europea per il miglior rapporto
qualita'/prezzo. Con commenti spontanei come la "scelta
migliore per viaggiatori esigenti", una "perla incomparabile"
e "un vero gioiello", l'hotel Al Ponte Mocenigo a Venezia si
e' aggiudicato la decima posizione nella categoria "miglior
rapporto qualita'/pezzo" a livello mondiale e la decima
posizione nella categoria europea "gemme nascoste". Sempre
per gli amanti della citta' lagunare il dodicesimo posto va
al Palazzo Sant'Angelo sul Canal Grande nella classifica top
25 delle destinazioni a livello mondiale. Un'altra "chicca"
per connaisseurs di Venezia e' il delizioso albergo Residence
Corte Grimani, che si e' aggiudicato la quinta posizione
della classifica mondiale delle "gemme nascoste" e che ha
suscitato giudizi quali "il miglior posto dove alloggiare a
Venezia", "non potevamo fare scelta migliore" e "perfetto su
tutti i fronti: struttura, servizio e posizione". Il Westin
Excelsior di Firenze si e' invece classificato tra i primi
dieci col miglior servizio a livello europeo e 62esimo nella
top 100 extra Lusso mondiale. Segue il Sofitel di Roma,
citato anche al settimo posto nella categoria top 25
destinazioni. La Costiera Amalfitana e' stata premiata con
l'esclusiva Villa Le Scale di Anacapri e i romantici hotel
Buca di Bacco di Positano e La Minerva di Capri nella top 10
europea. Ma non e' tutto rose e fiori. A margine della
premiazione sono anche stati identificati per ogni paese gli
alberghi che si sono aggiudicati la "maglia nera" per le
maggiori lamentele espresse dai clienti sui siti TripAdvisor.
Ecco i cinque alberghi italiani che hanno raccolto il triste
primato di "dirtiest hotels" con alcuni dei commenti negativi
dei viaggiatori: Grand Hotel Majestic di Firenze ("Majestic
puzzolente", "Ne' grande, ne' maestoso"); Hotel Ascot di
Firenze ("Non aprite quella porta!"); Hotel Anglo Americano
di Roma ("Non potevamo capitare peggioà", "Abbiamo pagato per
un hotel quattro stelle, ma non ne valeva nemmeno due");
Hotel Acropoli di Roma ("Divento nervoso ogni volta che
ripenso al mio soggiorno in questo orribile hotel") e,
infine, l'hotel Marcus di Roma ("Mai piu'!", "Un albergo da
evitare").
hotel premiati si e' confermata tra le migliori al mondo e
Venezia, Toscana e Costiera Amalfitana continuano ad attrarre
milioni di turisti da tutto il mondo, anche se dalla
classifica dei viaggiatori sembrano emergere commenti
positivi soprattutto per esigenze turistiche particolari,
come le locande e gli hotel romantici, mentre la concorrenza
di Spagna e Turchia e' vincente negli hotel per le famiglie e
in cima alle preferenze per le strutture extra lusso
Germania, Inghilterra, Francia e Repubblica Ceca. In base
all'indice di popolarita' degli alberghi italiani espresso
dai giudizi online di turisti di tutto il mondo emerge la
Locanda dell'Amorosa di Sinalunga, adagiata fra le suggestive
colline della campagna senese, che si e' classificata al
ventunesimo posto su cento nella categoria "extra lusso e al
decimo nella classifica europea degli hotel piu' romantici.
Sempre vicino Siena, a Pievescola, il Relais La Suvera e'
stato segnalato nella "top 10 best service" in Europa. Molto
importante anche il primo posto della Locanda Orseolo di
Venezia nella categoria che raggruppa i migliori "best inns &
b&bs" in Europa, seguita al settimo posto dalla locanda
toscana Casa Portagioia di Castiglion Fiorentino. Sempre in
Toscana l'hotel Vecchio Asilo di San Gimignano e' al quinto
posto nella classifica europea per il miglior rapporto
qualita'/prezzo. Con commenti spontanei come la "scelta
migliore per viaggiatori esigenti", una "perla incomparabile"
e "un vero gioiello", l'hotel Al Ponte Mocenigo a Venezia si
e' aggiudicato la decima posizione nella categoria "miglior
rapporto qualita'/pezzo" a livello mondiale e la decima
posizione nella categoria europea "gemme nascoste". Sempre
per gli amanti della citta' lagunare il dodicesimo posto va
al Palazzo Sant'Angelo sul Canal Grande nella classifica top
25 delle destinazioni a livello mondiale. Un'altra "chicca"
per connaisseurs di Venezia e' il delizioso albergo Residence
Corte Grimani, che si e' aggiudicato la quinta posizione
della classifica mondiale delle "gemme nascoste" e che ha
suscitato giudizi quali "il miglior posto dove alloggiare a
Venezia", "non potevamo fare scelta migliore" e "perfetto su
tutti i fronti: struttura, servizio e posizione". Il Westin
Excelsior di Firenze si e' invece classificato tra i primi
dieci col miglior servizio a livello europeo e 62esimo nella
top 100 extra Lusso mondiale. Segue il Sofitel di Roma,
citato anche al settimo posto nella categoria top 25
destinazioni. La Costiera Amalfitana e' stata premiata con
l'esclusiva Villa Le Scale di Anacapri e i romantici hotel
Buca di Bacco di Positano e La Minerva di Capri nella top 10
europea. Ma non e' tutto rose e fiori. A margine della
premiazione sono anche stati identificati per ogni paese gli
alberghi che si sono aggiudicati la "maglia nera" per le
maggiori lamentele espresse dai clienti sui siti TripAdvisor.
Ecco i cinque alberghi italiani che hanno raccolto il triste
primato di "dirtiest hotels" con alcuni dei commenti negativi
dei viaggiatori: Grand Hotel Majestic di Firenze ("Majestic
puzzolente", "Ne' grande, ne' maestoso"); Hotel Ascot di
Firenze ("Non aprite quella porta!"); Hotel Anglo Americano
di Roma ("Non potevamo capitare peggioà", "Abbiamo pagato per
un hotel quattro stelle, ma non ne valeva nemmeno due");
Hotel Acropoli di Roma ("Divento nervoso ogni volta che
ripenso al mio soggiorno in questo orribile hotel") e,
infine, l'hotel Marcus di Roma ("Mai piu'!", "Un albergo da
evitare").
CARCERI CIA/ NEGROPONTE: WATERBOARDING FU USATO, ORA NON PIU'
Ex capo intelligence Usa parla al "National Journal"
New York, 29 gen. (Apcom) - I servizi segreti degli Stati Uniti
in passato hanno fatto ricorso al "waterboarding", simulazione di
annegamento, durante gli interrogatori di presunti terroristi, ma
questa pratica, considerata una tortura, oggi non è più
utilizzata. E' quanto ha dichiarato l'ex direttore della National
Intelligence John Negroponte durante un'intervista al settimanale
National Journal, testata indipendente che si occupa di politica
ed è molto letta in Congresso e alla Casa Bianca.
Negroponte, che attualmente riveste la carica di vicesegretario
di Stato, ha dichiarato che sono stati fatti significativi
miglioramenti e che sono ormai anni che il "waterboarding" non è
più utilizzato. "Abbiamo fatto passi avanti per quanto riguarda
gli interrogatori, per esempio, sono anni che non si fa più
ricorso al waterboarding", ha detto Negroponte, aggiungendo che
"non era utilizzato quando io ero a capo dei servizi segreti ed
erano già alcuni anni che non vi si faceva ricorso". Diplomatico
di lungo corso, Negroponte era stato nominato direttore della
National Intelligence dal presidente degli Stati Uniti George W.
Bush nel febbraio 2005 e rimase in carica fino al 2007.
Negli ultimi mesi, la Cia è stata travolta dalle polemiche a
causa delle distruzione, nel 2005, dei video con le registrazioni
degli interrogatori di due presunti terroristi di Al Qaida,
avvenuti nel 2002 e durante i quali si sarebbe fatto ricorso
appunto al "waterboarding". Il ministro della Giustizia americano
Michael Mukasey ha annunciato l'avvio di un'indagine penale sulla
questione dopo che il capo della Cia Michael Hayden in dicembre
ha ammesso che i nastri sono stati distrutti.
New York, 29 gen. (Apcom) - I servizi segreti degli Stati Uniti
in passato hanno fatto ricorso al "waterboarding", simulazione di
annegamento, durante gli interrogatori di presunti terroristi, ma
questa pratica, considerata una tortura, oggi non è più
utilizzata. E' quanto ha dichiarato l'ex direttore della National
Intelligence John Negroponte durante un'intervista al settimanale
National Journal, testata indipendente che si occupa di politica
ed è molto letta in Congresso e alla Casa Bianca.
Negroponte, che attualmente riveste la carica di vicesegretario
di Stato, ha dichiarato che sono stati fatti significativi
miglioramenti e che sono ormai anni che il "waterboarding" non è
più utilizzato. "Abbiamo fatto passi avanti per quanto riguarda
gli interrogatori, per esempio, sono anni che non si fa più
ricorso al waterboarding", ha detto Negroponte, aggiungendo che
"non era utilizzato quando io ero a capo dei servizi segreti ed
erano già alcuni anni che non vi si faceva ricorso". Diplomatico
di lungo corso, Negroponte era stato nominato direttore della
National Intelligence dal presidente degli Stati Uniti George W.
Bush nel febbraio 2005 e rimase in carica fino al 2007.
Negli ultimi mesi, la Cia è stata travolta dalle polemiche a
causa delle distruzione, nel 2005, dei video con le registrazioni
degli interrogatori di due presunti terroristi di Al Qaida,
avvenuti nel 2002 e durante i quali si sarebbe fatto ricorso
appunto al "waterboarding". Il ministro della Giustizia americano
Michael Mukasey ha annunciato l'avvio di un'indagine penale sulla
questione dopo che il capo della Cia Michael Hayden in dicembre
ha ammesso che i nastri sono stati distrutti.
PIZZA: AL SIGEP LA SI MANGIA AL BUIO,SERVE A CAPIRE I CIECHI
(AGI) - Rimini, 29 gen. - L'hanno definita un'esperienza umana
e sensoriale, che esalta i sapori e favorisce il dialogo
interiore: di certo sta gia' diventando un "must" della 29esima
edizione del Sigep , il salone internazionale della gelateria,
pasticceria e panificazione artigianale in corso fino a domani
alla fiera di Rimini. Si tratta della degustazione della pizza
al buio, proposta a Rimini Fiera dal Consorzio ProPizza assieme
all'Istituto dei Ciechi di Milano. Il format e' quello delle
sempre piu' richieste serate di dialogo nel buio, che
l'Istituto dei ciechi di Milano propone nel capoluogo lombardo
per consentire a tutti di sperimentare la quotidianita'' dei
non vedenti, in primis il momento della convivialita'. A Rimini
si e' pensato a un connubio con la pizza di qualita'': i posti
disponibili per l'esperimento sono solo dodici. Agli avventori
e' richiesto espressamente di lasciare fuori dallo spazio
oscurato qualsiasi fonte, anche accidentale, di luce (telefoni
cellulari, orologi ecc). Si entra accompagnati per mano da
Rosanna e Mauro, esperti ed affabili anfitrioni dell'Istituto
milanese. Qualche momento per ambientare gli occhi all'assenza
di luce e ci si accomoda a tavola. Prima che arrivi la pizza si
impara a gestire le bevande senza versarsele addosso. Nel
frattempo l'atmosfera si fa piu' rilassata, si sciolgono
tensioni e imbarazzi e inizia il dialogo per conoscersi e
conoscere Mauro e Rosanna. Le domande sono quelle tipiche sul
mondo dei non vedenti (come riuscite a gestire la
quotidianita'? Sogni a colori o in bianco e nero? Come ci
immaginate?). La pizza fa il resto: arriva a spicchi come vuole
la tradizione e i sensi sono esaltati da profumi, aromi e
sapori che si mescolano alle chiacchiere. E alla fine c'e' chi
chiede il bis e chi non vorrebbe andarsene.... Non esiste
infatti un "timing" predefinito: ogni avventore esce quando
ritiene che l'esperienza sia conclusa. E si entra solo quando a
tavola si libera un posto.
e sensoriale, che esalta i sapori e favorisce il dialogo
interiore: di certo sta gia' diventando un "must" della 29esima
edizione del Sigep , il salone internazionale della gelateria,
pasticceria e panificazione artigianale in corso fino a domani
alla fiera di Rimini. Si tratta della degustazione della pizza
al buio, proposta a Rimini Fiera dal Consorzio ProPizza assieme
all'Istituto dei Ciechi di Milano. Il format e' quello delle
sempre piu' richieste serate di dialogo nel buio, che
l'Istituto dei ciechi di Milano propone nel capoluogo lombardo
per consentire a tutti di sperimentare la quotidianita'' dei
non vedenti, in primis il momento della convivialita'. A Rimini
si e' pensato a un connubio con la pizza di qualita'': i posti
disponibili per l'esperimento sono solo dodici. Agli avventori
e' richiesto espressamente di lasciare fuori dallo spazio
oscurato qualsiasi fonte, anche accidentale, di luce (telefoni
cellulari, orologi ecc). Si entra accompagnati per mano da
Rosanna e Mauro, esperti ed affabili anfitrioni dell'Istituto
milanese. Qualche momento per ambientare gli occhi all'assenza
di luce e ci si accomoda a tavola. Prima che arrivi la pizza si
impara a gestire le bevande senza versarsele addosso. Nel
frattempo l'atmosfera si fa piu' rilassata, si sciolgono
tensioni e imbarazzi e inizia il dialogo per conoscersi e
conoscere Mauro e Rosanna. Le domande sono quelle tipiche sul
mondo dei non vedenti (come riuscite a gestire la
quotidianita'? Sogni a colori o in bianco e nero? Come ci
immaginate?). La pizza fa il resto: arriva a spicchi come vuole
la tradizione e i sensi sono esaltati da profumi, aromi e
sapori che si mescolano alle chiacchiere. E alla fine c'e' chi
chiede il bis e chi non vorrebbe andarsene.... Non esiste
infatti un "timing" predefinito: ogni avventore esce quando
ritiene che l'esperienza sia conclusa. E si entra solo quando a
tavola si libera un posto.
USA: 7.000 BIMBI L'ANNO IN OSPEDALE PER FARMACI ANTI-TOSSE E RAFFREDDORE
STUDIO DEI CDC AMERICANI, 64% CASI FRA PICCOLI DI 2-5 ANNI
Roma, 29 gen. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ogni anno settemila
bambini statunitensi finiscono al Pronto soccorso a causa di reazioni
avverse ai farmaci da banco per curare tosse e raffreddore. Gli stessi
medicinali, fra cui decongestionanti, espettoranti e antistaminici,
finiti 'sotto accusa' nei giorni scorsi e il cui uso al di sotto dei
due anni e' stato ufficialmente sconsigliato dall'ente regolatorio
americano Food and Drug Administration (Fda). E' quanto rivela una
indagine condotta dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc)
sui dati relativi al 2004-2005 del 'National Electronic Injury
Surveillance System'.
Dai dati - pubblicati sulla rivista 'Pediatrics' e riportati in
un comunicato dei Cdc - emerge che il 64% di tutti gli effetti
indesiderati provocati da questi medicinali riguarda proprio i piccoli
fra i due e i cinque anni. Circa l'80% degli eventi avversi in questo
gruppo di eta' e' causato da ingestione casuale di pillole e
compresse, in assenza cioe' del controllo dei genitori. Nel 93% di
tutti i casi non e' stato necessario il ricovero ospedaliero, mentre
un quarto dei bambini giunti al reparto di Emergenza dell'ospedale e'
stato sottoposto a trattamenti per eliminare tracce di farmaco
dall'organismo.
"I genitori devono vigilare sui loro figli - dice Denise Cardo,
direttore della Divisione per la promozione della qualita'
dell'assistenza dei Cdc - ed evitare di dire ai bambini che le pillole
sono come caramelle, per farle apparire piu' 'appetitose'. Dovrebbero
anche assumere loro stessi le medicine lontano dallo sguardo dei bimbi
e non utilizzare per i piccoli sotto i due anni prodotti pur
consigliati per bambini".
Roma, 29 gen. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ogni anno settemila
bambini statunitensi finiscono al Pronto soccorso a causa di reazioni
avverse ai farmaci da banco per curare tosse e raffreddore. Gli stessi
medicinali, fra cui decongestionanti, espettoranti e antistaminici,
finiti 'sotto accusa' nei giorni scorsi e il cui uso al di sotto dei
due anni e' stato ufficialmente sconsigliato dall'ente regolatorio
americano Food and Drug Administration (Fda). E' quanto rivela una
indagine condotta dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc)
sui dati relativi al 2004-2005 del 'National Electronic Injury
Surveillance System'.
Dai dati - pubblicati sulla rivista 'Pediatrics' e riportati in
un comunicato dei Cdc - emerge che il 64% di tutti gli effetti
indesiderati provocati da questi medicinali riguarda proprio i piccoli
fra i due e i cinque anni. Circa l'80% degli eventi avversi in questo
gruppo di eta' e' causato da ingestione casuale di pillole e
compresse, in assenza cioe' del controllo dei genitori. Nel 93% di
tutti i casi non e' stato necessario il ricovero ospedaliero, mentre
un quarto dei bambini giunti al reparto di Emergenza dell'ospedale e'
stato sottoposto a trattamenti per eliminare tracce di farmaco
dall'organismo.
"I genitori devono vigilare sui loro figli - dice Denise Cardo,
direttore della Divisione per la promozione della qualita'
dell'assistenza dei Cdc - ed evitare di dire ai bambini che le pillole
sono come caramelle, per farle apparire piu' 'appetitose'. Dovrebbero
anche assumere loro stessi le medicine lontano dallo sguardo dei bimbi
e non utilizzare per i piccoli sotto i due anni prodotti pur
consigliati per bambini".
AMBIENTE: SOS API; DE PETRIS (VERDI), CHIAREZZA SU PESTICIDI
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - ''Nel nostro Paese, a distanza di tre
anni dalle prime segnalazioni, ancora non si e' provveduto ad
incaricare formalmente un istituto pubblico di ricerca per la
conduzione di accertamenti risolutivi sulle modalita' di impiego
dei nicotenoidi e per la raccolta di evidenze analitiche sulle
api morte.'' E' dura Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e
capogruppo nelle Commissioni Agricoltura e Ambiente nel
commentare i dati diffusi oggi dall'Apat sui danni al patrimonio
apistico nazionale.
''Pretendo dal ministero della Salute una risposta chiara sui
rischi per le api rappresentati dall'uso di pesticidi della
classe dei nicotenoidi. E' un grave errore - incalza la
senatrice - sottovalutare gli effetti per l'ambiente e per l'
agricoltura derivanti dalle stragi negli alveari'' concludendo
che ''agli effetti di alcuni pesticidi si sommano certamente
quelli indotti dal cambiamento climatico ma la giusta ricerca
delle concause non deve esimere dal prendere tutte le misure per
limitare un danno che si riflette a catena sulle produzioni
ortofrutticole''.
anni dalle prime segnalazioni, ancora non si e' provveduto ad
incaricare formalmente un istituto pubblico di ricerca per la
conduzione di accertamenti risolutivi sulle modalita' di impiego
dei nicotenoidi e per la raccolta di evidenze analitiche sulle
api morte.'' E' dura Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e
capogruppo nelle Commissioni Agricoltura e Ambiente nel
commentare i dati diffusi oggi dall'Apat sui danni al patrimonio
apistico nazionale.
''Pretendo dal ministero della Salute una risposta chiara sui
rischi per le api rappresentati dall'uso di pesticidi della
classe dei nicotenoidi. E' un grave errore - incalza la
senatrice - sottovalutare gli effetti per l'ambiente e per l'
agricoltura derivanti dalle stragi negli alveari'' concludendo
che ''agli effetti di alcuni pesticidi si sommano certamente
quelli indotti dal cambiamento climatico ma la giusta ricerca
delle concause non deve esimere dal prendere tutte le misure per
limitare un danno che si riflette a catena sulle produzioni
ortofrutticole''.
TLC:CONTO ALLA ROVESCIA PER WI-MAX, DOMANI SI APRONO LE BUSTE
(AGI) - Roma, 29 gen. - Conto alla rovescia per Wi-Max, la
nuova tecnologia che permettera' la diffusione di Internet a
banda larga, ancora in fase di sperimentazione in Italia:
domani, al Ministero delle Comunicazioni, avverra' l'apertura
delle buste. Sono 29 le offerte presentate per l'assegnazione
delle 35 frequenze: in lizza, figurano 'big' come Telecom, Wind
e Fastweb mentre Vodafone, Tiscali e H3G hanno gia' dato
forfait. L'asta pubblica per l'assegnazione delle frequenze
prevede delle concessioni provinciali (14) o regionali (21) per
una durata quindicennale. Verra' in pratica assegnata ad un
WiSP l'esclusiva del servizio su un determinato territorio.
Tale tecnologia consente peraltro di coprire vasti territori
con una singola antenna, e richiede investimenti molto limitati
rispetto ad altre tecnologie, anche wireless.
Per il mondo delle telecomunicazioni, Wi-Max (che sta per
Worldwide Interoperability for Microwave Access) rappresentera'
insomma una vera rivoluzione visto che si tratta di una
tecnologia di trasmissione senza fili d'accesso a banda larga,
in grado di fornire elevate prestazioni, in termini di
velocita' di trasmissione di dati, e per di piu' a basso costo.
La novita' e' che si potra' utilizzare su qualsiasi tipo di
territorio, a prescindere dalle caratteristiche geografiche,
dall'urbano al rurale: Wi-Max infatti puo' cioe' operare sia su
bande di frequenza sottoposte a licenza (cioe' porzioni dello
spettro frequenziale assegnate in uso esclusivo dalle
istituzioni governative preposte a enti e aziende, solitamente
dietro compenso) che su bande 'non licenziate' (cioe' su
frequenze per il cui utilizzo non vi e' alcun pagamento). Viene
cosi' utilizzata una tecnologia che non richiede la visibilita'
ottica tra le stazioni e in questo modo, si potra' consentire a
molti milioni di utenti l'accesso ad Internet senza fili,
grazie al basso costo e alla relativa facilita' di
implementazione della struttura.
nuova tecnologia che permettera' la diffusione di Internet a
banda larga, ancora in fase di sperimentazione in Italia:
domani, al Ministero delle Comunicazioni, avverra' l'apertura
delle buste. Sono 29 le offerte presentate per l'assegnazione
delle 35 frequenze: in lizza, figurano 'big' come Telecom, Wind
e Fastweb mentre Vodafone, Tiscali e H3G hanno gia' dato
forfait. L'asta pubblica per l'assegnazione delle frequenze
prevede delle concessioni provinciali (14) o regionali (21) per
una durata quindicennale. Verra' in pratica assegnata ad un
WiSP l'esclusiva del servizio su un determinato territorio.
Tale tecnologia consente peraltro di coprire vasti territori
con una singola antenna, e richiede investimenti molto limitati
rispetto ad altre tecnologie, anche wireless.
Per il mondo delle telecomunicazioni, Wi-Max (che sta per
Worldwide Interoperability for Microwave Access) rappresentera'
insomma una vera rivoluzione visto che si tratta di una
tecnologia di trasmissione senza fili d'accesso a banda larga,
in grado di fornire elevate prestazioni, in termini di
velocita' di trasmissione di dati, e per di piu' a basso costo.
La novita' e' che si potra' utilizzare su qualsiasi tipo di
territorio, a prescindere dalle caratteristiche geografiche,
dall'urbano al rurale: Wi-Max infatti puo' cioe' operare sia su
bande di frequenza sottoposte a licenza (cioe' porzioni dello
spettro frequenziale assegnate in uso esclusivo dalle
istituzioni governative preposte a enti e aziende, solitamente
dietro compenso) che su bande 'non licenziate' (cioe' su
frequenze per il cui utilizzo non vi e' alcun pagamento). Viene
cosi' utilizzata una tecnologia che non richiede la visibilita'
ottica tra le stazioni e in questo modo, si potra' consentire a
molti milioni di utenti l'accesso ad Internet senza fili,
grazie al basso costo e alla relativa facilita' di
implementazione della struttura.
FUMO: SEGRETO DIPENDENZA E' 'NASCOSTO' IN DUE GENI
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - La dipendenza dalle sigarette,
soprattutto in chi fuma molto, dipende per due terzi dalla
genetica, e piu' precisamente da due geni specifici legati alla
produzione della proteina che lega la nicotina nel cervello. I
due geni 'colpevoli' sono stati identificati dai ricercatori
dell'universita' della Pennsylvania con uno studio pubblicato
dalla rivista Molecular Psychiatry.
Lo studio ha coinvolto 22mila persone provenienti da Stati
Uniti ed Europa, tutti fumatori 'pesanti' (cioe' piu' di un
pacchetto al giorno). Da campioni di Dna dei soggetti sono state
studiate piu' di 5oomila variazioni del genoma, alla ricerca di
quelle comuni associabili al fumo. I due geni trovati, la cui
attivita' e' piu' alta nei fumatori, si chiamano alpha 3 e alpha
5, ed entrambi regolano la produzione delle proteine che legano
la nicotina nel cervello.
''Questi risultati suggeriscono due cose - scrivono gli
autori - la prima e' che bisogna studiare dei farmaci specifici
che abbiano come obiettivo questi due geni, l'altra e' che
un'analisi genetica puo' predire quali dei metodi in commercio
attualmente sia piu' adatto per smettere di fumare''.
soprattutto in chi fuma molto, dipende per due terzi dalla
genetica, e piu' precisamente da due geni specifici legati alla
produzione della proteina che lega la nicotina nel cervello. I
due geni 'colpevoli' sono stati identificati dai ricercatori
dell'universita' della Pennsylvania con uno studio pubblicato
dalla rivista Molecular Psychiatry.
Lo studio ha coinvolto 22mila persone provenienti da Stati
Uniti ed Europa, tutti fumatori 'pesanti' (cioe' piu' di un
pacchetto al giorno). Da campioni di Dna dei soggetti sono state
studiate piu' di 5oomila variazioni del genoma, alla ricerca di
quelle comuni associabili al fumo. I due geni trovati, la cui
attivita' e' piu' alta nei fumatori, si chiamano alpha 3 e alpha
5, ed entrambi regolano la produzione delle proteine che legano
la nicotina nel cervello.
''Questi risultati suggeriscono due cose - scrivono gli
autori - la prima e' che bisogna studiare dei farmaci specifici
che abbiano come obiettivo questi due geni, l'altra e' che
un'analisi genetica puo' predire quali dei metodi in commercio
attualmente sia piu' adatto per smettere di fumare''.
BILIARDO: FIBIS, SONO OLTRE 1,5 MLN GLI APPASSIONATI
(Adnkronos) - L'altro aspetto importante e' che la Federazione
Italiana Biliardo Sportivo e' associata al Coni recependone ogni
direttiva e proprio grazie a questa collaborazione nel 2007 sono stati
inaugurati i campus giovanili per la pratica del biliardo presso il
centro federale di Formia. "Ed e' proprio in virtu' di questa
collaborazione -ha spiegato il Presidente del Comitato Regionale Coni
Lombardia, Pino Zoppini- che dobbiamo continuare a lavorare insieme
per far crescere il biliardo come disciplina sportiva. I giovani
rappresentano la linfa di ogni movimento che rientra nell'alveo del
Coni. Dunque, dobbiamo assecondare i desideri e sogni di coloro che
vogliono avvicinarsi al tavolo verde senza privilegiare un sport
rispetto ad un altro".
E' stato infine Filippo Grassia, Presidente Coni Provinciale di
Milano, a suggerire al presidente federale Andrea Mancino, un incontro
per valutare insieme la possibilita' di portare il biliardo nelle
scuole elementari. "E' in atto la realizzazione di un progetto per
integrare all'interno dei curricola scolatici di un migliaio di classi
della regione, l'esercizio di cinque discipline sportive: quattro a
squadre ed una individuale. Il tutto per favorire il percorso di
crescita dei ragazzi all'insegna dei valori dello sport. Mi piace
l'idea che il biliardo possa essere inserito all'interno di questo
progetto di ampio respiro. Mi auguro di incontrarci a breve per
valutarne la fattibilita' gia' a partire dal prossimo anno
scolastico".
Italiana Biliardo Sportivo e' associata al Coni recependone ogni
direttiva e proprio grazie a questa collaborazione nel 2007 sono stati
inaugurati i campus giovanili per la pratica del biliardo presso il
centro federale di Formia. "Ed e' proprio in virtu' di questa
collaborazione -ha spiegato il Presidente del Comitato Regionale Coni
Lombardia, Pino Zoppini- che dobbiamo continuare a lavorare insieme
per far crescere il biliardo come disciplina sportiva. I giovani
rappresentano la linfa di ogni movimento che rientra nell'alveo del
Coni. Dunque, dobbiamo assecondare i desideri e sogni di coloro che
vogliono avvicinarsi al tavolo verde senza privilegiare un sport
rispetto ad un altro".
E' stato infine Filippo Grassia, Presidente Coni Provinciale di
Milano, a suggerire al presidente federale Andrea Mancino, un incontro
per valutare insieme la possibilita' di portare il biliardo nelle
scuole elementari. "E' in atto la realizzazione di un progetto per
integrare all'interno dei curricola scolatici di un migliaio di classi
della regione, l'esercizio di cinque discipline sportive: quattro a
squadre ed una individuale. Il tutto per favorire il percorso di
crescita dei ragazzi all'insegna dei valori dello sport. Mi piace
l'idea che il biliardo possa essere inserito all'interno di questo
progetto di ampio respiro. Mi auguro di incontrarci a breve per
valutarne la fattibilita' gia' a partire dal prossimo anno
scolastico".
Inchiesta: Lo sport non fa piu' rima col sesso
Roma, 29 GEN (Velino) - "Colpo di scena nel settore
iper macho del divismo sportivo. In un ambiente in cui
l'indice di notorieta' delle star si misura sulla base del
numero di fidanzate esibite come trofei e su quello delle
prede concupite in discoteca, a dissociarsi dall'immagine di
tombeur de femmes con coazione a ripetere e' Nicola
Legrottaglie". È quanto si legge in un comunicato stampa
della Klaus Davi & Co. "Le sue recenti dichiarazioni -
prosegue la nota - hanno suscitato polemiche negli ambienti
sportivi e riacceso il mai sopito dibattito sull'interazione
tra sesso e sport. Il redivivo e miracolato difensore della
Juventus ha confessato in una recente intervista al periodico
Sport Week: 'Non faccio sesso da due anni e sinceramente la
cosa non mi pesa'. Dopo Kaka' che, sconvolgendo lo pseudo
machismo del milieu sportivo, ha candidamente ammesso di
essere arrivato vergine al matrimonio, l'ex juventino motiva
cosi' la sua scelta: 'Quando acquisisci dentro di te la
verita' della vita smetti di dipendere dalle cose superflue.
Prima se non andavo con una donna ogni quattro o cinque
giorni andavo nel panico, ora non mi importa piu''. E per non
dare adito a equivoci l'attaccante precisa: 'Non faccio sesso
non perche' non mi piacciano le donne, ma semplicemente
perche' aspetto quella giusta per fare una famiglia, una
donna che condivida i miei stessi valori'. Addentrandosi in
un dibattito piu' delicato, aggiunge: 'Il consiglio di Dio e'
di non avere rapporti prematrimoniali e io non mi vergogno a
dire che sono 24 mesi che non ne ho'. Incurante del
conformismo e dell'ipocrisia che allineano nel mondo dello
sport conclude: 'Tanti mi sfottono ma non mi interessa: il
problema e' di chi non riesce a stare senza sesso, finendo
per diventarne schiavo. Quando Kaka' ha rivelato che e'
arrivato vergine al matrimonio molti hanno riso ma io ho
capito che era una cosa bellissima.
iper macho del divismo sportivo. In un ambiente in cui
l'indice di notorieta' delle star si misura sulla base del
numero di fidanzate esibite come trofei e su quello delle
prede concupite in discoteca, a dissociarsi dall'immagine di
tombeur de femmes con coazione a ripetere e' Nicola
Legrottaglie". È quanto si legge in un comunicato stampa
della Klaus Davi & Co. "Le sue recenti dichiarazioni -
prosegue la nota - hanno suscitato polemiche negli ambienti
sportivi e riacceso il mai sopito dibattito sull'interazione
tra sesso e sport. Il redivivo e miracolato difensore della
Juventus ha confessato in una recente intervista al periodico
Sport Week: 'Non faccio sesso da due anni e sinceramente la
cosa non mi pesa'. Dopo Kaka' che, sconvolgendo lo pseudo
machismo del milieu sportivo, ha candidamente ammesso di
essere arrivato vergine al matrimonio, l'ex juventino motiva
cosi' la sua scelta: 'Quando acquisisci dentro di te la
verita' della vita smetti di dipendere dalle cose superflue.
Prima se non andavo con una donna ogni quattro o cinque
giorni andavo nel panico, ora non mi importa piu''. E per non
dare adito a equivoci l'attaccante precisa: 'Non faccio sesso
non perche' non mi piacciano le donne, ma semplicemente
perche' aspetto quella giusta per fare una famiglia, una
donna che condivida i miei stessi valori'. Addentrandosi in
un dibattito piu' delicato, aggiunge: 'Il consiglio di Dio e'
di non avere rapporti prematrimoniali e io non mi vergogno a
dire che sono 24 mesi che non ne ho'. Incurante del
conformismo e dell'ipocrisia che allineano nel mondo dello
sport conclude: 'Tanti mi sfottono ma non mi interessa: il
problema e' di chi non riesce a stare senza sesso, finendo
per diventarne schiavo. Quando Kaka' ha rivelato che e'
arrivato vergine al matrimonio molti hanno riso ma io ho
capito che era una cosa bellissima.
DEPRESSIONE: E' 44 ANNI L'ETA' PIU' A RISCHIO
(AGI) - Londra, 29 gen. - La vita iniziera' pure a
quarant'anni, ma - sostiene uno studio - subito dopo cominciano
anche gli anni piu' bui. Una ricerca dell'Universita'
britannica di Warwick e del Dartmouth College, negli Stati
Uniti, dimostra che 44 anni e' l'eta' piu' a rischio
depressione. Il dato, ricavato dalle interviste di due milioni
di persone in 80 Paesi, riguarda sia gli uomini, sia le donne.
Soltanto negli Stati Uniti si e' registrata una significativa
differenza tra i generi: per il sesso femminile l'infelicita'
raggiunge un picco attorno ai 40 anni, mentre per gli uomini
occorre aspettare i 50 anni.
Il nuovo studio, che sara' pubblicato da 'Social Science &
Medicine', assume particolare significato se si considera che
tutte le ricerche precedenti sostenevano che il rischio di
depressione e' costante e non varia in funzione dell'eta'. Il
professore Andrew Oswald, un economista dell'Universita' di
Warwick, ha affermato che i ricercatori non sono stati in grado
di identificare la causa dell'aumento della depressione nella
mezza eta'. "Succede agli uomini e alle donne, ai single e alle
persone sposate, ai ricchi e ai poveri, e a coloro che hanno
bambini", ha osservato, la "depressione e' una condizione
complessa che pone sfide, rimane poco compresa, anche se almeno
un malato grave su dieci arriva a togliersi la vita".
Una delle possibilita' che possono spiegare i risultati
della ricerca - ha osservato - e' che "gli individui imparano
ad adattare le loro forze e le loro debolezze e nella mezza
eta' devono fare i conti le loro aspirazioni irrealizzate". Vi
e' inoltre - ha avvertito Oswald - "una specie di processo
comparativo in persone che vedono coetanei morire che fa dar
loro piu' valore agli anni che hanno ancora davanti. Forse, in
un modo o nell'altro le persone imparano ad accontentarsi". Il
periodo buio si supera toccati i cinquanta - conclude Oswald -
e, compiuti i 70 anni, "se si e' in forma fisica, si e' felici
e in piena salute mentale come un ventenne".
quarant'anni, ma - sostiene uno studio - subito dopo cominciano
anche gli anni piu' bui. Una ricerca dell'Universita'
britannica di Warwick e del Dartmouth College, negli Stati
Uniti, dimostra che 44 anni e' l'eta' piu' a rischio
depressione. Il dato, ricavato dalle interviste di due milioni
di persone in 80 Paesi, riguarda sia gli uomini, sia le donne.
Soltanto negli Stati Uniti si e' registrata una significativa
differenza tra i generi: per il sesso femminile l'infelicita'
raggiunge un picco attorno ai 40 anni, mentre per gli uomini
occorre aspettare i 50 anni.
Il nuovo studio, che sara' pubblicato da 'Social Science &
Medicine', assume particolare significato se si considera che
tutte le ricerche precedenti sostenevano che il rischio di
depressione e' costante e non varia in funzione dell'eta'. Il
professore Andrew Oswald, un economista dell'Universita' di
Warwick, ha affermato che i ricercatori non sono stati in grado
di identificare la causa dell'aumento della depressione nella
mezza eta'. "Succede agli uomini e alle donne, ai single e alle
persone sposate, ai ricchi e ai poveri, e a coloro che hanno
bambini", ha osservato, la "depressione e' una condizione
complessa che pone sfide, rimane poco compresa, anche se almeno
un malato grave su dieci arriva a togliersi la vita".
Una delle possibilita' che possono spiegare i risultati
della ricerca - ha osservato - e' che "gli individui imparano
ad adattare le loro forze e le loro debolezze e nella mezza
eta' devono fare i conti le loro aspirazioni irrealizzate". Vi
e' inoltre - ha avvertito Oswald - "una specie di processo
comparativo in persone che vedono coetanei morire che fa dar
loro piu' valore agli anni che hanno ancora davanti. Forse, in
un modo o nell'altro le persone imparano ad accontentarsi". Il
periodo buio si supera toccati i cinquanta - conclude Oswald -
e, compiuti i 70 anni, "se si e' in forma fisica, si e' felici
e in piena salute mentale come un ventenne".
TORINO: SCOPERTA FATTORIA DEGLI ORRORI, SEQUESTRATI QUASI CENTO ANIMALI
MUCCHE DENUTRITE E LEGATE AD ALBERI, CANI INSELVATICHITI, OCHE
IN GABBIE PICCOLE A SAN BENIGNO CANAVESE
Torino, 29 gen. (Adnkronos) - Cinquanta mucche, due gia' morte e
le altre in stato di evidente denutrizione, tutte legate ad alberi.
Tre gatti denutriti e tenuti in gabbia. Una decina di cani
inselvatichiti. Tre galline e un'oca in gabbia, che non riusciva a
tenere il collo eretto. Tre pony e un asino. I Carabinieri dei Nas e
le Guardie Zoofile dell'Enpa di Torino hanno scoperto una fattoria
degli orrori a San Benigno Canavese. Tutti gli animali sono stati
sequestrati dai Carabinieri e sistemati dai volontari della Protezione
Animali.
Gli animali si trovavano in un appezzamento di terreno gestito
da una persona che risulta irreperibile. Non c'erano stalle, le mucche
erano legate agli alberi ed esposte - come gli altri animali - alle
intemperie. Nei confronti della stessa persona, l'anno scorso le
Guardie Zoofile dell'Enpa avevano fatto un intervento sequestrando
circa venti cani (ma in un terreno diverso da quello visitato questa
mattina) e denunciando l'uomo per maltrattamenti.
Dopo il sequestro effettuato dai Carabinieri (sul luogo sono
intervenuti anche i veterinari della Asl), le Guardie Zoofile della
Sezione Enpa di Torino sono riuscite in breve tempo a trovare una
sistemazione per tutti gli animali, che ora saranno visitati e
accuditi amorevolmente. ''Ancora una volta - spiega Giovanni Pallotti,
commissario Enpa di Torino e Coordinatore del Piemonte - siamo
purtroppo intervenuti in un contesto di forte degrado. Spesso al
degrado sociale si associano delittuose leggerezze nei confronti di
animali, non solo domestici. In particolare questo caso mette in luce
l'esistenza di 'sacche' di malessere sociale cui corrisponde la
cattiva detenzione di animali; il tutto ai margini di grandi citta'.
Per questa ragione - conclude Pallotti - va sottolineato che occuparsi
di protezione degli animali significa anche prevenire o affrontare
disagi sociali di alcuni esseri umani''.
IN GABBIE PICCOLE A SAN BENIGNO CANAVESE
Torino, 29 gen. (Adnkronos) - Cinquanta mucche, due gia' morte e
le altre in stato di evidente denutrizione, tutte legate ad alberi.
Tre gatti denutriti e tenuti in gabbia. Una decina di cani
inselvatichiti. Tre galline e un'oca in gabbia, che non riusciva a
tenere il collo eretto. Tre pony e un asino. I Carabinieri dei Nas e
le Guardie Zoofile dell'Enpa di Torino hanno scoperto una fattoria
degli orrori a San Benigno Canavese. Tutti gli animali sono stati
sequestrati dai Carabinieri e sistemati dai volontari della Protezione
Animali.
Gli animali si trovavano in un appezzamento di terreno gestito
da una persona che risulta irreperibile. Non c'erano stalle, le mucche
erano legate agli alberi ed esposte - come gli altri animali - alle
intemperie. Nei confronti della stessa persona, l'anno scorso le
Guardie Zoofile dell'Enpa avevano fatto un intervento sequestrando
circa venti cani (ma in un terreno diverso da quello visitato questa
mattina) e denunciando l'uomo per maltrattamenti.
Dopo il sequestro effettuato dai Carabinieri (sul luogo sono
intervenuti anche i veterinari della Asl), le Guardie Zoofile della
Sezione Enpa di Torino sono riuscite in breve tempo a trovare una
sistemazione per tutti gli animali, che ora saranno visitati e
accuditi amorevolmente. ''Ancora una volta - spiega Giovanni Pallotti,
commissario Enpa di Torino e Coordinatore del Piemonte - siamo
purtroppo intervenuti in un contesto di forte degrado. Spesso al
degrado sociale si associano delittuose leggerezze nei confronti di
animali, non solo domestici. In particolare questo caso mette in luce
l'esistenza di 'sacche' di malessere sociale cui corrisponde la
cattiva detenzione di animali; il tutto ai margini di grandi citta'.
Per questa ragione - conclude Pallotti - va sottolineato che occuparsi
di protezione degli animali significa anche prevenire o affrontare
disagi sociali di alcuni esseri umani''.
BULGARIA: ANIMALI; OGNI ANNO 40 ORSI UCCISI DA BRACCONIERI
(ANSA) - SOFIA, 29 GEN - Ogni anno circa 40 orsi finiscono
vittime dei bracconieri in Bulgaria, a quanto riferisce oggi
l'agenzia di informazione Fokus citando l'esperto Alexander
Dutzov dell'associazione per la tutela della natura 'Balkan'.
Secondo gli ultimi dati, nelle foreste bulgare vivono
attualmente 700-800 orsi, una specie protetta dalla legge. Gli
esperti pero' ritengono che e' difficile fare un censimento
preciso, in quanto questi animali migrano in cerca di cibo in
molti territori vasti centinaia di chilometri quadrati. Gli
ecologisti si stanno organizzando per fare un censimento preciso
degli orsi sul territorio bulgaro con l'utilizzo di sistemi
satellitari Gps applicati agli animali.
vittime dei bracconieri in Bulgaria, a quanto riferisce oggi
l'agenzia di informazione Fokus citando l'esperto Alexander
Dutzov dell'associazione per la tutela della natura 'Balkan'.
Secondo gli ultimi dati, nelle foreste bulgare vivono
attualmente 700-800 orsi, una specie protetta dalla legge. Gli
esperti pero' ritengono che e' difficile fare un censimento
preciso, in quanto questi animali migrano in cerca di cibo in
molti territori vasti centinaia di chilometri quadrati. Gli
ecologisti si stanno organizzando per fare un censimento preciso
degli orsi sul territorio bulgaro con l'utilizzo di sistemi
satellitari Gps applicati agli animali.
GB: SORDO PER 9 ANNI PER COLPA BASTONCINO COTONE INCASTRATO
(ANSA) - LONDRA, 29 GEN - Sordo da un orecchio per ben nove
anni perche' la punta di un bastoncino di cotone gli si era
rotta dentro: e' quanto e' successo a Jerome Bartens, 11 anni,
che per tutta l'infanzia ha dovuto convivere con l'handicap
della sua parziale sordita' fino a quando poche settimane fa ha
sentito un improvviso rumore nel suo orecchio destro, vi ha
infilato un dito e ha scoperto l'estremita' ovattata del
bastoncino di plastica che finalmente si era sbloccato.
''E' stato incredibile. Il suo udito e' tornato normale
immediatamente. E' guarito con la stessa velocita' con cui era
diventato sordo. Ho sempre sospettato che Jerome si fosse
infilato qualcosa nell'orecchio quando era piccolo e che questa
fosse la causa del problema'', ha affermato il padre del
ragazzino, Carsten, che ora ha presentato una lamentela ai
medici che hanno visitato Jerome in questi anni e che non si
sono accorti del bastoncino.
''La sordita' lo ha ostacolato a scuola e gli ha reso
difficile comunicare con i suoi amici'', ha aggiunto il padre.
''Posso sentire molto meglio ora e sono molto piu' felice adesso
che il mio orecchio non fa piu' male. Ricominciare a sentire e'
stato molto strano all'inizio. Ora pero' mi sto abituando. E'
fantastico che la gente ora non debba piu' urlare per farsi
sentire e che io non debba girare la testa tutti i momenti'', ha
detto Jerome.
anni perche' la punta di un bastoncino di cotone gli si era
rotta dentro: e' quanto e' successo a Jerome Bartens, 11 anni,
che per tutta l'infanzia ha dovuto convivere con l'handicap
della sua parziale sordita' fino a quando poche settimane fa ha
sentito un improvviso rumore nel suo orecchio destro, vi ha
infilato un dito e ha scoperto l'estremita' ovattata del
bastoncino di plastica che finalmente si era sbloccato.
''E' stato incredibile. Il suo udito e' tornato normale
immediatamente. E' guarito con la stessa velocita' con cui era
diventato sordo. Ho sempre sospettato che Jerome si fosse
infilato qualcosa nell'orecchio quando era piccolo e che questa
fosse la causa del problema'', ha affermato il padre del
ragazzino, Carsten, che ora ha presentato una lamentela ai
medici che hanno visitato Jerome in questi anni e che non si
sono accorti del bastoncino.
''La sordita' lo ha ostacolato a scuola e gli ha reso
difficile comunicare con i suoi amici'', ha aggiunto il padre.
''Posso sentire molto meglio ora e sono molto piu' felice adesso
che il mio orecchio non fa piu' male. Ricominciare a sentire e'
stato molto strano all'inizio. Ora pero' mi sto abituando. E'
fantastico che la gente ora non debba piu' urlare per farsi
sentire e che io non debba girare la testa tutti i momenti'', ha
detto Jerome.
GB/ NELLE CARCERI UNA NUOVA DIETA PER RIDURRE L'AGGRESSIVITA'
Per 3 anni giovani detenuti seguiranno una dieta corretta
Roma, 29 gen. (Apcom) - Un'alimentazione corretta potrebbe
aiutare a ridurre di un terzo i crimini nelle persone che hanno
comportamenti antisociali. Lo sostengono alcuni ricercatori
dell'Università di Oxford secondo cui una dieta ricca di
vitamine, minerali e acidi grassi polinsaturi, come gli omega 3,
può migliorare la salute psicofisica e aiutare a controllare gli
impulsi violenti dei detenuti, anche dei condannati per omicidio.
Lo riferisce oggi il quotidiano britannico 'Times', nella sua
edizione on-line.
Nel prossimo mese di maggio partirà uno studio triennale che
verrà condotto su mille giovani detenuti inglesi e scozzesi,
rinchiusi nei penitenziari di Hindley nel Greater Manchester,
Lancaster Farms nel Lancashire e Polmont nella regione di
Falkirk, nel Central Scotland. Il progetto è finanziato con 1,4
milioni di sterline (circa 1,88 milioni di euro) dalla Wellcome
Trust.
Il gruppo di detenuti sarà diviso in due: uno seguirà
un'alimentazione normale, l'altro verrà nutrito con una dieta
specifica in grado di fornire quotidianamente oltre 30 vitamine e
minerali, più una dose di omega-3, capace, secondo gli ultimi
studi, di contribuire a ridurre gli istinti violenti e
l'aggressività.
Per John Stein, neurofisiologo dell'Università di Oxford, che
sta conducendo lo studio, se l'esperimento dovesse dare risultati
positivi, la dieta "anti crimine" potrebbe essere estesa anche al
di fuori delle prigioni e in particolare tra le persone
considerate 'Asbo' (Anti-Social Behaviour Order) con
comportamenti anti sociali.
Secondo Stein, gli acidi omega-3, assieme a minerali quali
zinco, ferro e a vitamine A, B e D, svolgono un ruolo cruciale
nella chimica del cervello. Non solo, ma per il ricercatore
inglese esiste una stretta correlazione tra una dieta povera e la
propensione al crimine, anche se la cattiva alimentazione non è
l'unica causa di comportamenti violenti e azioni antisociali.
Roma, 29 gen. (Apcom) - Un'alimentazione corretta potrebbe
aiutare a ridurre di un terzo i crimini nelle persone che hanno
comportamenti antisociali. Lo sostengono alcuni ricercatori
dell'Università di Oxford secondo cui una dieta ricca di
vitamine, minerali e acidi grassi polinsaturi, come gli omega 3,
può migliorare la salute psicofisica e aiutare a controllare gli
impulsi violenti dei detenuti, anche dei condannati per omicidio.
Lo riferisce oggi il quotidiano britannico 'Times', nella sua
edizione on-line.
Nel prossimo mese di maggio partirà uno studio triennale che
verrà condotto su mille giovani detenuti inglesi e scozzesi,
rinchiusi nei penitenziari di Hindley nel Greater Manchester,
Lancaster Farms nel Lancashire e Polmont nella regione di
Falkirk, nel Central Scotland. Il progetto è finanziato con 1,4
milioni di sterline (circa 1,88 milioni di euro) dalla Wellcome
Trust.
Il gruppo di detenuti sarà diviso in due: uno seguirà
un'alimentazione normale, l'altro verrà nutrito con una dieta
specifica in grado di fornire quotidianamente oltre 30 vitamine e
minerali, più una dose di omega-3, capace, secondo gli ultimi
studi, di contribuire a ridurre gli istinti violenti e
l'aggressività.
Per John Stein, neurofisiologo dell'Università di Oxford, che
sta conducendo lo studio, se l'esperimento dovesse dare risultati
positivi, la dieta "anti crimine" potrebbe essere estesa anche al
di fuori delle prigioni e in particolare tra le persone
considerate 'Asbo' (Anti-Social Behaviour Order) con
comportamenti anti sociali.
Secondo Stein, gli acidi omega-3, assieme a minerali quali
zinco, ferro e a vitamine A, B e D, svolgono un ruolo cruciale
nella chimica del cervello. Non solo, ma per il ricercatore
inglese esiste una stretta correlazione tra una dieta povera e la
propensione al crimine, anche se la cattiva alimentazione non è
l'unica causa di comportamenti violenti e azioni antisociali.
DROGA: L'ALLARME, CANNABIS 'COLPEVOLE' DI 80% NUOVI CASI MALATTIE MENTALI
FORTI FUMATORI RISCHIANO SCHIZOFRENIA, DOSSIER ESPERTI GB A
GORDON BROWN
Roma, 29 gen. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Dietro l'80% dei
nuovi casi di malattie mentali, compresa la schizofrenia, si
nasconderebbe il consumo massiccio di cannabis. A lanciare l'allarme
e' un dossier che alcuni esperti dell'universita' di Cambridge hanno
inviato al primo ministro Gordon Brown, che ora dovra' decidere come
comportarsi. Immediatamente si e' aperta la discussione
sull'opportunita' di rivedere la legge in materia di 'droghe leggere'
in vigore in Gran Bretagna, secondo alcuni troppo tollerante
Quattro anni fa, infatti - ricorda il tabloid 'Daily Mail' - il
ministro dell'interno David Blunkett ha disposto la riclassificazione
della cannabis da droga di classe B alla classe C, cosicche' i
consumatori occasionali sono diventati non perseguibili. Brown ha
pero' ordinato, la scorsa estate, un'indagine sull'argomento, dopo i
tanti allarmi lanciati sulla pericolosita' delle nuove varieta' di
cannabis, molto piu' potenti che in passato e dannose per la salute
mentale di chi fuma. Ora i dati sono arrivati e il Consiglio
sull'abuso di sostanze stupefacenti del Governo britannico dovrebbe
ufficialmente prenderne visione la prossima settimana.
Secondo i risultati delle ricerche dello psichiatra Peter Jones,
a capo del team di Cambridge, entro il 2010 il 25% di tutti i casi di
schizofrenia sara' causato dall'abuso di cannabis. E chi rischia di
piu' sono i ragazzini di 10-11 anni che iniziano a fumare spinelli: il
pericolo di incappare in una malattia mentale, per loro, raddoppia.
GORDON BROWN
Roma, 29 gen. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Dietro l'80% dei
nuovi casi di malattie mentali, compresa la schizofrenia, si
nasconderebbe il consumo massiccio di cannabis. A lanciare l'allarme
e' un dossier che alcuni esperti dell'universita' di Cambridge hanno
inviato al primo ministro Gordon Brown, che ora dovra' decidere come
comportarsi. Immediatamente si e' aperta la discussione
sull'opportunita' di rivedere la legge in materia di 'droghe leggere'
in vigore in Gran Bretagna, secondo alcuni troppo tollerante
Quattro anni fa, infatti - ricorda il tabloid 'Daily Mail' - il
ministro dell'interno David Blunkett ha disposto la riclassificazione
della cannabis da droga di classe B alla classe C, cosicche' i
consumatori occasionali sono diventati non perseguibili. Brown ha
pero' ordinato, la scorsa estate, un'indagine sull'argomento, dopo i
tanti allarmi lanciati sulla pericolosita' delle nuove varieta' di
cannabis, molto piu' potenti che in passato e dannose per la salute
mentale di chi fuma. Ora i dati sono arrivati e il Consiglio
sull'abuso di sostanze stupefacenti del Governo britannico dovrebbe
ufficialmente prenderne visione la prossima settimana.
Secondo i risultati delle ricerche dello psichiatra Peter Jones,
a capo del team di Cambridge, entro il 2010 il 25% di tutti i casi di
schizofrenia sara' causato dall'abuso di cannabis. E chi rischia di
piu' sono i ragazzini di 10-11 anni che iniziano a fumare spinelli: il
pericolo di incappare in una malattia mentale, per loro, raddoppia.
ARCHEOLOGIA: SCOPERTE LE ULTIME REGINE DI EBLA, DAL DESERTO RIAFFIORA ORO
LA MISSIONE DEL PROFESSOR MATTHIAE RIPORTA ALLA LUCE TEMPIO DELLA ROCCIA
Roma, 29 gen. - (Adnkronos) - Dalla sabbia di Tell Mardikh, in Siria, e' affiorato, per la prima volta, l'oro dell'antica citta' di Ebla. La missione archeologica dell'Universita' ''La Sapienza'' di Roma, guidata dal professor Paolo Matthiae, ha infatti riportato alla luce durante gli scavi una coppia di statuette femminili, probabilmente appartenenti al medesimo gruppo scultoreo: si tratta dell'ultima regina di Ebla, in argento e legno, che rende omaggio allastatua in oro di una sovrana defunta, forse divinizzata. La scoperta e' annunciata sul nuovo fascicolo della rivista ''Archeologia Viva'' (Giunti editore), che pubblica anche le immagini delle due regine in miniatura.
Dell'esistenza delle due effigi gli archeologi avevano gia' avuto notizia dai testi rinvenuti nel Palazzo Reale degli Archivi di Ebla, risalente al periodo glorioso della citta' siriana tra il 2400 eil 2300 a.C, ma non avevano mai avuto riscontro negli scavi. Le statue, realizzate con una raffinata tecnica miniaturistica, sono quasi intatte: una e' in argento legno e steatite, l'altra in calcare,legno, oro e diaspro. Entrambe testimoniano l'altissimo livello delle produzioni artistiche della Siria della seconda meta' del III millennio a.C. Nel corso della stessa missione archeologica diretta dal professor Matthiae, lo scopritore della leggendaria Ebla ormai quarant'anni fa, e' stato quasi completamente riportato alla luce anche il Tempio della Roccia, con strutture in mattoni crudi alte finoa tre metri e mezzo.
Il santuario, il piu' antico di Ebla, rappresentava il luogo di partenza del grande rituale della regalita' documentato in diverse redazioni nelle tavolette d'argilla scoperte negli archivi del PalazzoReale. E' in questo tempio che la regina, dopo aver trascorso la nottefuori dalle mura, incontrava lo sposo dando inizio alle cerimonie che duravano tre settimane.
Roma, 29 gen. - (Adnkronos) - Dalla sabbia di Tell Mardikh, in Siria, e' affiorato, per la prima volta, l'oro dell'antica citta' di Ebla. La missione archeologica dell'Universita' ''La Sapienza'' di Roma, guidata dal professor Paolo Matthiae, ha infatti riportato alla luce durante gli scavi una coppia di statuette femminili, probabilmente appartenenti al medesimo gruppo scultoreo: si tratta dell'ultima regina di Ebla, in argento e legno, che rende omaggio allastatua in oro di una sovrana defunta, forse divinizzata. La scoperta e' annunciata sul nuovo fascicolo della rivista ''Archeologia Viva'' (Giunti editore), che pubblica anche le immagini delle due regine in miniatura.
Dell'esistenza delle due effigi gli archeologi avevano gia' avuto notizia dai testi rinvenuti nel Palazzo Reale degli Archivi di Ebla, risalente al periodo glorioso della citta' siriana tra il 2400 eil 2300 a.C, ma non avevano mai avuto riscontro negli scavi. Le statue, realizzate con una raffinata tecnica miniaturistica, sono quasi intatte: una e' in argento legno e steatite, l'altra in calcare,legno, oro e diaspro. Entrambe testimoniano l'altissimo livello delle produzioni artistiche della Siria della seconda meta' del III millennio a.C. Nel corso della stessa missione archeologica diretta dal professor Matthiae, lo scopritore della leggendaria Ebla ormai quarant'anni fa, e' stato quasi completamente riportato alla luce anche il Tempio della Roccia, con strutture in mattoni crudi alte finoa tre metri e mezzo.
Il santuario, il piu' antico di Ebla, rappresentava il luogo di partenza del grande rituale della regalita' documentato in diverse redazioni nelle tavolette d'argilla scoperte negli archivi del PalazzoReale. E' in questo tempio che la regina, dopo aver trascorso la nottefuori dalle mura, incontrava lo sposo dando inizio alle cerimonie che duravano tre settimane.
ANIMALI: STRAGE DI LUPI DI MARE ALLE ISOLE GALAPAGOS
(ANSA-AFP) - QUITO, 29 GEN - Cinquantatre' lupi di mare, una specie protetta, sono stati massacrati nelle Isole Galapagos, stando a quanto annunciato dalle autorita' locali. I cadaveri degli animali sono stati scoperti sull'Isola di Pinta in uno stato di avanzata decomposizione, con fratture al cranio. ''Il motivo di tale massacro di lupi di mare - 13 dei quali erano piccoli - e' ancora sconosciuto dal momento che i corpi degli animali non sono stati mutilati'', ha detto all'agenzia Afp Victor Carrion, uno dei responsabili del Parco nazionale delle Galapagos. I lupi di mare - mammiferi simili alle foche che sono presenti con numerose specie alla Galapagos - sono particolarmente richiesti in Asia, dove la pelle e il sesso del maschio sono ritenuti afrodisiaci. L'arcipelago delle Galapagos - nel Pacifico, mille km al largo delle coste dell'Ecuador - e' stato dichiarato patrimonio naturale dell'umanita' dell'umanita' dall'Unesco nel 1978.
GB: LEGAME TRA CIBO E TENDENZE CRIMINALI, TEST SU DETENUTI
(AGI) - Londra, 28 gen. - Il vecchio adagio "siamo cio' chemangiamo" potrebbe avere implicazioni anche sulla tendenza adelinquere. E' quanto cerchera' di verificare un teamdell'Universita' di Oxford che utilizzera' come "cavie" 1.000minori reclusi in tre istituti di pena britannici. I ricercatori monitoreranno quotidianamente i giovanidetenuti per verificare se le vitamine, i minerali, gli acidigrassi extra che saranno introdotti nella loro dieta'influenzeranno livelli di violenza, uso di stupefacenti otendenze al suicidio. Uno studio pilota che tra il 1995 e il 1997 verifico' che idetenuti che ricevevano quote ezxtra di vitamine e altriintegratori commettevano il 25% in meno di violazionidisciplinari, e il tasso di coinvolgimento in episodi diviolenza si era ridotto del 37%. "Non stiamo dicendo che l'alimentazione e' il solo(elemento) che influenzi il comportamento ma pensiamo che nesia stato sottostimata l'importanza", ha chiarito John Stein,uno dei responsabili della ricerca. A alcuni prigionieri saranno dati oltre 30 integratori inaggiunta ai pasti normali mentre ad altri saranno forniti deiplacebo. Entrambi saranno sottoposti a analisi del sangue perverificare che seguano la dieta. David Hansion, responsabile delle prigioni di Sua Maesta',si e' detto entusiasta dello Studio "Spero che possa portare anuova scoperta sul legame tra alimentazione e comportamento trai piu' giovani".
PSICOLOGIA:LA 'U' DELLA FELICITA', GIU' A 40 ANNI POI RISALE
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Che siate felicemente sposati o no, che abbiate o meno lavoro e reddito gratificanti, la vostra felicita' rischia di appannarsi con la quarantesima candelina; ma niente paura, i lumi del benessere mentale si riaccenderanno passata la fase critica della mezza eta'. E' la scoperta, in uno studio unico nel suo genere che ha coinvolto due milioni di persone di 80 paesi del mondo, condotto da Andrew Oswald dell'Universita' inglese di Warwick e David Blanchflower del Dartmouth College in USA. La forma della felicita', rivelano gli esperti sulla rivista di sociologia piu' citata al mondo 'Social Science e Medicine', e' dunque quella di una 'U': la felicita' e il benessere psichico hanno un picco positivo in giovane eta', poi calano fino a un minimo intorno ai 40 anni, per riprendersi in eta' avanzata. L'effetto contrario si ha per la depressione, che avrebbe il suo picco massimo proprio intorno ai 40 anni. Gli esperti hanno raccolto una mole enorme di dati a livello mondiale, Italia compresa, per esaminare se vi fosse l'esistenza di un trend comune a tutte le persone, indipendentemente da origine geografica e stato economico-sociale. Sorprendentemente questo filo conduttore comune, in paesi poveri come nell'opulento Occidente, l'hanno trovato scorrere lungo una 'U'; forse le linee immaginarie seguite da felicita' e depressione sono tracciate da qualcosa radicato nella stessa natura umana. Cosi' mentre all'approssimarsi dei 40 la felicita' scema, la depressione incalza, indipendentemente dalle condizioni di vita. ''Alcune persone soffrono piu' di altre ma l'effetto accomuna tutti - dichiara Oswald - single e sposati, uomini e donne, ricchi e poveri, con o senza figli; nessuno sa perche' questo dato appare cosi' costante''. E' possibile, aggiunge Oswald, che intorno ai 40 le persone acquisiscano quella maturita' che le rende capaci di accettarsi per quel che sono, coi loro punti di forza e debolezze e che dicano addio cosi' una volta per tutte a tante aspirazioni irrealizzabili. ''Qualcosa avviene di misteriosamente profondo dentro di noi - conclude Oswald - e solo dopo i 50 le persone cominciano a riemergere da questo periodo 'cupo'''. Sara' pur vero che la vita comincia a 40 anni, quindi, ma per la felicita' forse dobbiamo aspettare i 50.
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