AVEVA MESSO IN GUARDIA UN TURISTA DA 'TRUFFA' SULLE TARIFFE.
(DIRE) Roma, 22 gen. - Lo hanno circondato in una trentina, poi
uno di loro lo ha preso a calci e pugni minacciandolo
ripetutamente di morte. Protagonisti dell'aggressione, questa
mattina, un gruppo di tassisti in servizio al parcheggio
dell'aeroporto di Ciampino. Vittima del brutale pestaggio un
fotografo romano 32enne che, di ritorno da Londra, aveva avuto
l'ardire di mettere in guardia un turista di nazionalita' indiana
da possibili 'truffe' sulla tariffa. Al turista, infatti, erano
stati chiesti 60 euro per raggiungere il centro storico di Roma,
contro i 30 previsti dal recente accordo con il Campidoglio.
"Mi hanno detto che dovevo farmi gli affari miei- racconta il
ragazzo- poi mi sono saltati addosso in una trentina e mi hanno
trascinato in un posto defilato. Qui uno di loro mi ha preso a
calci e pugni, io mi sono difeso come potevo con lo zaino". Ad
aggravare l'episodio -spiega il fotografo- il mancato intervento
di tre vigili urbani in divisa "che hanno assistito impassibili
all'aggressione senza muovere un dito". Alla fine il ragazzo e'
stato tolto dalle grinfie dei tassisti da due agenti della
municipale in borghese, poi e' sopraggiunta un'autopattuglia dei
carabinieri che ha identificato uno dei tassisti -"che ancora
proferiva minacce di morte"- e raccolto la denuncia del 32enne.
martedì 22 gennaio 2008
GB: PER NON PAGARE MULTE, MANDA CERTIFICATO DI MORTE
(ANSA) - LONDRA, 22 GEN - Quando Shafkat Munir, 26 anni,
residente a Blackburn, Inghilterra, s'e' visto recapitare un bel
mazzetto di contravvenzioni per eccesso di velocita', invece
d'imprecare e pagare ha pensato bene di mettere in scena la
propria dipartita e ha spedito alle autorita' competenti un
falso certificato di morte, scritto in Urdu, la lingua ufficiale
in Pakistan e in uso fra i musulmani indiani.
Ma la polizia non se l'e' bevuta. Ed eseguiti i controlli di
rito ha dimostrato che Munir e' vivo e vegeto e lo ha arrestato.
Ieri l'uomo e' stato trovato colpevole e condannato a 12 mesi di
reclusione per truffa ai danni dello Stato.
Per John Davies, della 'Lancashire's Road Safety Partnership'
- Associazione locale per la guida sicura -, la balla messa in
piedi da Munir e' ''quasi incredibile''. ''La sua patente era
pulita, e nonostante le infrazioni, sarebbe stato ancora in
grado di guidare'', ha dichiarato Davies. ''Non ho mai
conosciuto nessuno che si e' spinto a tanto''.
In effetti, a Shafkat Munir e' capitata la classica giornata
da dimenticare. Prima e' stato beccato mentre andava a 106 km
orari in un tratto in cui il limite era posto a 80; quindi e'
stato fotografato mentre 'correva' a 57 mentre il limite era 50;
infine, sempre in un tratto in cui era vietato superare i 50, e'
stato 'visto' mentre faceva i 65. Totale: 180 sterline - circa
240 euro.
A questo punto, un uomo chiamato Rashid Hussain ha contattato
l'ufficio multe sostenendo che il signor Munir era in realta'
morto in Pakistan nel 2002 - producendo un certificato scritto
in Urdu che ne comprovava la scomparsa. Ma gli ufficiali si sono
insospettiti, e scavando un poco hanno scoperto che Rashid
Hussain era in realta' lo stesso Shafkat Munir.
residente a Blackburn, Inghilterra, s'e' visto recapitare un bel
mazzetto di contravvenzioni per eccesso di velocita', invece
d'imprecare e pagare ha pensato bene di mettere in scena la
propria dipartita e ha spedito alle autorita' competenti un
falso certificato di morte, scritto in Urdu, la lingua ufficiale
in Pakistan e in uso fra i musulmani indiani.
Ma la polizia non se l'e' bevuta. Ed eseguiti i controlli di
rito ha dimostrato che Munir e' vivo e vegeto e lo ha arrestato.
Ieri l'uomo e' stato trovato colpevole e condannato a 12 mesi di
reclusione per truffa ai danni dello Stato.
Per John Davies, della 'Lancashire's Road Safety Partnership'
- Associazione locale per la guida sicura -, la balla messa in
piedi da Munir e' ''quasi incredibile''. ''La sua patente era
pulita, e nonostante le infrazioni, sarebbe stato ancora in
grado di guidare'', ha dichiarato Davies. ''Non ho mai
conosciuto nessuno che si e' spinto a tanto''.
In effetti, a Shafkat Munir e' capitata la classica giornata
da dimenticare. Prima e' stato beccato mentre andava a 106 km
orari in un tratto in cui il limite era posto a 80; quindi e'
stato fotografato mentre 'correva' a 57 mentre il limite era 50;
infine, sempre in un tratto in cui era vietato superare i 50, e'
stato 'visto' mentre faceva i 65. Totale: 180 sterline - circa
240 euro.
A questo punto, un uomo chiamato Rashid Hussain ha contattato
l'ufficio multe sostenendo che il signor Munir era in realta'
morto in Pakistan nel 2002 - producendo un certificato scritto
in Urdu che ne comprovava la scomparsa. Ma gli ufficiali si sono
insospettiti, e scavando un poco hanno scoperto che Rashid
Hussain era in realta' lo stesso Shafkat Munir.
GB: ECCO COME SI PRENDE UN AUTOBUS, ESCE GUIDA DELL'OVVIO
(ANSA) - LONDRA, 22 GEN - Chi ancora non sa come si prende un
autobus da oggi non deve piu' preoccuparsi: la 'Stagecoach', una
compagnia di trasporti britannica che gestisce 7mila vetture,
distribuisce un opuscolo di istruzione che spiega come salire a
bordo.
''Innanzitutto decidi su che autobus vuoi salire'' recita il
primo comandamento, scritto sul depliant consegnato a 610mila
potenziali passeggeri. ''Quando l'autobus si avvicina - dice la
seconda regola - sarai in grado di leggere il numero e la
destinazione'' e quindi ''Se questo e' il tuo, segnala al
conducente di arrestare, aspetta fino a quando la vettura e'
ferma e le porte sono aperte e quindi sali a bordo''.
Le altre indicazioni, anch'esse piuttosto ovvie, consistono
nel segnalare al conducente la destinazione (nel caso in cui sia
necessario comprare il biglietto a bordo) o nel mostrare
l'abbonamento. ''Sentitevi liberi di sedervi sugli strapuntini e
quando volete scendere premete il campanello'', spiega infine.
''Una ricerca - ha detto al quotidiano britannico 'Daily
Mail' Steven Stewart della Stagecoach - ha dimostrato che molti
passeggeri sono disorientati e non sanno come prendere un
autobus. Mentre qualche decennio fa usare il trasporto pubblico
era parte della routine quotidiana, ora la maggior parte delle
persone si muove in auto e c'e' chi non ha mai preso un bus in
vita sua''.
''La nostra guida - ha continuato - non vuole impartire
inutili lezioni, ma si propone di rispondere a domande che
provocano paura ed incertezza nelle persone che intendono usare
i mezzi pubblici''.
autobus da oggi non deve piu' preoccuparsi: la 'Stagecoach', una
compagnia di trasporti britannica che gestisce 7mila vetture,
distribuisce un opuscolo di istruzione che spiega come salire a
bordo.
''Innanzitutto decidi su che autobus vuoi salire'' recita il
primo comandamento, scritto sul depliant consegnato a 610mila
potenziali passeggeri. ''Quando l'autobus si avvicina - dice la
seconda regola - sarai in grado di leggere il numero e la
destinazione'' e quindi ''Se questo e' il tuo, segnala al
conducente di arrestare, aspetta fino a quando la vettura e'
ferma e le porte sono aperte e quindi sali a bordo''.
Le altre indicazioni, anch'esse piuttosto ovvie, consistono
nel segnalare al conducente la destinazione (nel caso in cui sia
necessario comprare il biglietto a bordo) o nel mostrare
l'abbonamento. ''Sentitevi liberi di sedervi sugli strapuntini e
quando volete scendere premete il campanello'', spiega infine.
''Una ricerca - ha detto al quotidiano britannico 'Daily
Mail' Steven Stewart della Stagecoach - ha dimostrato che molti
passeggeri sono disorientati e non sanno come prendere un
autobus. Mentre qualche decennio fa usare il trasporto pubblico
era parte della routine quotidiana, ora la maggior parte delle
persone si muove in auto e c'e' chi non ha mai preso un bus in
vita sua''.
''La nostra guida - ha continuato - non vuole impartire
inutili lezioni, ma si propone di rispondere a domande che
provocano paura ed incertezza nelle persone che intendono usare
i mezzi pubblici''.
GB: MAGGIORDOMO ITALIANO CONTRO NOBILDONNA 98ENNE 'DESPOTA'
(ANSA) - LONDRA, 22 GEN - Un maggiordomo italiano di 64 anni,
Paolo Sclarandis, ha fatto causa per ingiusto licenziamento alla
nobildonna Lady Killearn, 98 anni, che accusa di essere una
''despota'' che lo ha insultato nei modi piu' diversi durante i
suoi due anni a servizio nella sua elegante casa londinese.
Sclarandis ha lavorato dal 2004 al 2006 per la donna, vedova
dell'ex ambasciatore britannico al Cairo durante la guerra, che
vive a Harley street (centro di Londra), in una proprieta' del
valore di 15 milioni di euro.
Sclarandis ha detto all'udienza ad Ashford, Kent, secondo
quanto scrivono il Times e il Daily Mail, che fu buttato fuori
di casa senza neanche il tempo di raccogliere le proprie cose.
Il maggiordomo ha raccontato che Jacqueline Killearn - che ha
avuto ospiti a casa sua personaggi del calibro Winston Churchill
e Charles de Gaulle - lo chiamato ''idiota egoista, rospo e
mostro'' e in un occasione gli ha anche tirato una stampella,
accusandolo oltretutto di saper cucinare solo la pasta.
Ai giudici Sclarandis ha dichiarato: ''Lady Killearn pensa
ancora di vivere nei giorni gloriosi dell'Impero. Ma vive nello
squallore, con pericolosi fili elettrici che spuntano dal muro,
panni ammonticchiati nella sua camera da letto, e con i bagni
che cadono a pezzi''. La signora e' anche proprietaria di una
tenuta nel Sussex, con 13 stanze da letto.
Anche se Lady Killearn possiede una Rolls Royce Silver Cloud,
preferisce essere portata a spasso in un furgone Toyota vecchio
di 18 anni con 250.000 km sul contachilometri. Sclarandis ha
anche raccontato che su quel furgone ha portato in Italia la
signora e Robert Hay, 61 anni, che egli ha definito ''il giovane
amante'' della signora: questi chiese al maggiordomo di non dire
nulla del viaggio a sua moglie, affermando che la relazione con
l'anziana signora era del tutto innocente.
Paolo Sclarandis, ha fatto causa per ingiusto licenziamento alla
nobildonna Lady Killearn, 98 anni, che accusa di essere una
''despota'' che lo ha insultato nei modi piu' diversi durante i
suoi due anni a servizio nella sua elegante casa londinese.
Sclarandis ha lavorato dal 2004 al 2006 per la donna, vedova
dell'ex ambasciatore britannico al Cairo durante la guerra, che
vive a Harley street (centro di Londra), in una proprieta' del
valore di 15 milioni di euro.
Sclarandis ha detto all'udienza ad Ashford, Kent, secondo
quanto scrivono il Times e il Daily Mail, che fu buttato fuori
di casa senza neanche il tempo di raccogliere le proprie cose.
Il maggiordomo ha raccontato che Jacqueline Killearn - che ha
avuto ospiti a casa sua personaggi del calibro Winston Churchill
e Charles de Gaulle - lo chiamato ''idiota egoista, rospo e
mostro'' e in un occasione gli ha anche tirato una stampella,
accusandolo oltretutto di saper cucinare solo la pasta.
Ai giudici Sclarandis ha dichiarato: ''Lady Killearn pensa
ancora di vivere nei giorni gloriosi dell'Impero. Ma vive nello
squallore, con pericolosi fili elettrici che spuntano dal muro,
panni ammonticchiati nella sua camera da letto, e con i bagni
che cadono a pezzi''. La signora e' anche proprietaria di una
tenuta nel Sussex, con 13 stanze da letto.
Anche se Lady Killearn possiede una Rolls Royce Silver Cloud,
preferisce essere portata a spasso in un furgone Toyota vecchio
di 18 anni con 250.000 km sul contachilometri. Sclarandis ha
anche raccontato che su quel furgone ha portato in Italia la
signora e Robert Hay, 61 anni, che egli ha definito ''il giovane
amante'' della signora: questi chiese al maggiordomo di non dire
nulla del viaggio a sua moglie, affermando che la relazione con
l'anziana signora era del tutto innocente.
PROPOSTA CHOC DELLA NATO: SI' AD ATTACCHI NUCLEARI PREVENTIVI
(9Colonne) Bruxelles, 22 gen - L'Occidente deve prendere in considerazione la
possibilità di effettuare degli attacchi nucleari preventivi per fermare
"l'imminente" proliferazione di armi nucleari e di distruzione di massa. Per
quanto contorta e spaventosa possa sembrare questa è la proposta di cinque ex
capi di stato maggiore delle forze armate di altrettanti Paesi membri
dell'Alleanza Atlantica. Proposta che sarà discussa ad aprile in occasione del
prossimo vertice Nato a Bucarest. Il documento, del quale hanno dato notizia
il britannico The Guardian e Rainews24, è stato presentato in questi giorni al
Pentagono e al Segretario Generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer da ex
strateghi militari di Gran Bretagna, Francia, Olanda e Germania: i generali
John Shalikashvili, Klaus Naumann, Henk van den Breemen, l'ammiraglio Jacques
Lanxade e Lord Inge e secondo il giornale inglese è stato discusso anche con
analisti e politici. La proposta prevede una ridefinizione della strategia
militare dell'Alleanza Atlantica che secondo il documento deve tenere conto di
nuovi fattori quali il fondamentalismo religioso, il terrorismo e la
criminalità organizzata, la proliferazione di armi di sterminio, i cambiamenti
climatici e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, le migrazioni
massicce.
possibilità di effettuare degli attacchi nucleari preventivi per fermare
"l'imminente" proliferazione di armi nucleari e di distruzione di massa. Per
quanto contorta e spaventosa possa sembrare questa è la proposta di cinque ex
capi di stato maggiore delle forze armate di altrettanti Paesi membri
dell'Alleanza Atlantica. Proposta che sarà discussa ad aprile in occasione del
prossimo vertice Nato a Bucarest. Il documento, del quale hanno dato notizia
il britannico The Guardian e Rainews24, è stato presentato in questi giorni al
Pentagono e al Segretario Generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer da ex
strateghi militari di Gran Bretagna, Francia, Olanda e Germania: i generali
John Shalikashvili, Klaus Naumann, Henk van den Breemen, l'ammiraglio Jacques
Lanxade e Lord Inge e secondo il giornale inglese è stato discusso anche con
analisti e politici. La proposta prevede una ridefinizione della strategia
militare dell'Alleanza Atlantica che secondo il documento deve tenere conto di
nuovi fattori quali il fondamentalismo religioso, il terrorismo e la
criminalità organizzata, la proliferazione di armi di sterminio, i cambiamenti
climatici e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, le migrazioni
massicce.
ANTISEMITISMO: UE; CRESCE ANCORA IN EUROPA, RIVELA RAPPORTO
(ANSA) - TEL AVIV, 22 GEN - L'antisemitismo anche nel 2006 e'
cresciuto in Europa: lo rivela l'ultimo rapporto dell'Agenzia
per i diritti fondamentali dell'Unione europea (Fra) di cui
l'ANSA ha ottenuto in anticipo una ''copia di lavoro''. Il
documento, che verra' ufficializzato solo nei prossimi giorni,
rileva che gli episodi di antisemitismo dal 2005 al 2006 sono
aumentati in numero assoluto in ben sette dei nove Paesi presi
in considerazione dal rapporto.
Gli incidenti classificati come antisemiti sono cresciuti in
Francia, Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Olanda, Svezia e
Repubblica Ceca, mentre il loro numero rimane invariato in
Austria e risultano in lieve calo solo in Germania, che con
oltre 1.600 episodi denunciati ogni anno, rimane comunque il
Paese il maggior numero di incidenti a carattere antisemita.
Sebbene l'Italia non rientri fra gli Stati monitorati, il
documento rileva che nel 2006 secondo dati del ministero dell'
Interno italiano, i reati a sfondo antisemita commessi nel
nostro Paese sono stati 62.
cresciuto in Europa: lo rivela l'ultimo rapporto dell'Agenzia
per i diritti fondamentali dell'Unione europea (Fra) di cui
l'ANSA ha ottenuto in anticipo una ''copia di lavoro''. Il
documento, che verra' ufficializzato solo nei prossimi giorni,
rileva che gli episodi di antisemitismo dal 2005 al 2006 sono
aumentati in numero assoluto in ben sette dei nove Paesi presi
in considerazione dal rapporto.
Gli incidenti classificati come antisemiti sono cresciuti in
Francia, Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Olanda, Svezia e
Repubblica Ceca, mentre il loro numero rimane invariato in
Austria e risultano in lieve calo solo in Germania, che con
oltre 1.600 episodi denunciati ogni anno, rimane comunque il
Paese il maggior numero di incidenti a carattere antisemita.
Sebbene l'Italia non rientri fra gli Stati monitorati, il
documento rileva che nel 2006 secondo dati del ministero dell'
Interno italiano, i reati a sfondo antisemita commessi nel
nostro Paese sono stati 62.
AMBIENTE: FORMICA 'GIARDINIERE PERSONALE' DI PIANTA AMAZZONIA
(ANSA) - ROMA, 22 GEN - Molte piante disperdono i loro semi
grazie all'aiuto involontario di insetti ed altri animali, ma ce
n'e' una che e' riuscita grazie al proprio odore a convincere
una specie di formiche a farle da vero e proprio giardiniere.
Lo hanno scoperto i ricercatori dell'universita' tedesca di
Brauschweig, secondo cui una pianta amazzonica ha sviluppato un
sistema chimico che induce le formiche a non mangiare i semi, ma
a utilizzarli come mattoni per il loro nido. Una volta
germinate, le piante 'ripagano' delle cure formando dei
'giardini pensili' in cui gli insetti prosperano.
Lo studio, pubblicato dalla rivista Proceeedings of the
National Academy of Science (Pnas), ha individuato cinque
sostanze chimiche particlari contenute nei semi della
'Pecheromia machrostachia', una pianta infestante amazzonica,
che piacciono particolarmente alle formiche della specie
Camponotus femoratus. Gli insetti sono in grado di riconoscere i
semi, e di scartare quelli simili ma che non presentano l'odore
tipico, e li portano in alto sugli alberi sistemandoli nei loro
nidi,che contribuiscono a rafforzare una volta germinati.
''Questo comportamento e' tipico dell'ecosistema amazzonico
- scrivono gli autori - ma ancora non si riusciva a capire come
facessero le formiche a capire quale fosse il seme piu'
adatto''.
grazie all'aiuto involontario di insetti ed altri animali, ma ce
n'e' una che e' riuscita grazie al proprio odore a convincere
una specie di formiche a farle da vero e proprio giardiniere.
Lo hanno scoperto i ricercatori dell'universita' tedesca di
Brauschweig, secondo cui una pianta amazzonica ha sviluppato un
sistema chimico che induce le formiche a non mangiare i semi, ma
a utilizzarli come mattoni per il loro nido. Una volta
germinate, le piante 'ripagano' delle cure formando dei
'giardini pensili' in cui gli insetti prosperano.
Lo studio, pubblicato dalla rivista Proceeedings of the
National Academy of Science (Pnas), ha individuato cinque
sostanze chimiche particlari contenute nei semi della
'Pecheromia machrostachia', una pianta infestante amazzonica,
che piacciono particolarmente alle formiche della specie
Camponotus femoratus. Gli insetti sono in grado di riconoscere i
semi, e di scartare quelli simili ma che non presentano l'odore
tipico, e li portano in alto sugli alberi sistemandoli nei loro
nidi,che contribuiscono a rafforzare una volta germinati.
''Questo comportamento e' tipico dell'ecosistema amazzonico
- scrivono gli autori - ma ancora non si riusciva a capire come
facessero le formiche a capire quale fosse il seme piu'
adatto''.
SALUTE: CASE E UFFICI PIU' SPORCHI PROTEGGEREBBERO DA TUMORI, 'IPOTESI IGIENE'
SISTEMA IMMUNITARIO SAREBBE PIU' STIMOLATO A COMBATTERE NEMICI
INTERNI
Roma, 22 gen. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Case e uffici piu'
sporchi potrebbero proteggerci dal cancro: non abusare di detersivi e
varechina porterebbe infatti il nostro sistema immunitario a
rispondere piu' facilmente agli attacchi esterni, diventando piu'
sensibile anche nei confronti delle anomalie interne. E' la cosiddetta
'ipotesi igiene', sostenuta da molti ricercatori in tutto il mondo e
'avallata' anche da un articolo che appare sul tabloid britannico
'Daily Mail'.
L'abitudine ormai radicata nelle famiglie occidentali di
utilizzare troppo i prodotti per la pulizia domestica e la
sterilizzazione di abiti e oggetti - ricorda l'editoriale - e'
considerata fra le principali cause dell'aumento delle allergie, fra
le altre, alla polvere e al pelo di cani e gatti: si pensi che nella
sola Gran Bretagna si spendono in un anno ben 610 milioni di sterline
per detersivi e disinfettanti. Mentre e' dimostrato che chi vive in
campagna, in condizioni igieniche meno 'sotto controllo' e a contatto
continuo con animali e piante, e' meno esposto a problemi di allergie.
INTERNI
Roma, 22 gen. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Case e uffici piu'
sporchi potrebbero proteggerci dal cancro: non abusare di detersivi e
varechina porterebbe infatti il nostro sistema immunitario a
rispondere piu' facilmente agli attacchi esterni, diventando piu'
sensibile anche nei confronti delle anomalie interne. E' la cosiddetta
'ipotesi igiene', sostenuta da molti ricercatori in tutto il mondo e
'avallata' anche da un articolo che appare sul tabloid britannico
'Daily Mail'.
L'abitudine ormai radicata nelle famiglie occidentali di
utilizzare troppo i prodotti per la pulizia domestica e la
sterilizzazione di abiti e oggetti - ricorda l'editoriale - e'
considerata fra le principali cause dell'aumento delle allergie, fra
le altre, alla polvere e al pelo di cani e gatti: si pensi che nella
sola Gran Bretagna si spendono in un anno ben 610 milioni di sterline
per detersivi e disinfettanti. Mentre e' dimostrato che chi vive in
campagna, in condizioni igieniche meno 'sotto controllo' e a contatto
continuo con animali e piante, e' meno esposto a problemi di allergie.
ROBOT:SEMPRE PIU' UMANI, CAPACI DI IMBROGLIARE
EVOLUZIONE A SORPRESA, COME NEGLI ANIMALI
(ANSA) - ROMA, 22 GEN - A quanto pare i comportamenti
disonesti fanno parte dell'evoluzione, e non ne sono immuni
neanche i robot. Lo ha dimostrato l'esperimento condotto dai
ricercatori del Laboratorio sui Sistemi Intelligenti dello Swiss
Federal Institute of Technology di Losanna. Il gruppo diretto
dall'italiano Dario Floreano ha creato degli automi in grado di
evolversi e di imparare a cercare il cibo in maniera cooperativa
con gli altri: con sorpresa degli stessi scienziati, pero',
l'evoluzione ha creato anche robot capaci di imbrogliare, e di
segnalare agli altri la presenza di cibo dove in realta' c'e'
del 'veleno'.
Lo studio e' stato descritto dalla rivista Current Biology.
Le macchine create nel laboratorio svizzero sono dotate di
sensori della luminosita' e di luci intermittenti, e sono fatte
agire in uno spazio dove cibo e veleno sono segnalati da globi
luminosi. Nella zona segnalata come cibo vengono ricaricate le
batterie, e viceversa. I robot sono equipaggiati con un 'codice
genetico artificiale' fatto di trenta elementi di software che
regolano le capacita' di rispondere agli stimoli. I ricercatori
hanno simulato l'evoluzione prendendo i 'geni' di quelli piu'
bravi, mescolandoli e scaricando il codice così ottenuto in
robot 'figli'. Alla cinquantesima generazione, la 'sorpresa'.
''Alcuni dei gruppi di robot che abbiamo evoluto in
laboratorio hanno sviluppato una strategia comportamentale che
consiste nell'ingannare altri robot - spiega Floreano - malgrado
questo comportamento esiste anche in natura, non ci aspettavamo
di osservarlo. Stiamo attualmente studiando le condizioni che
hanno condotto i robot a sviluppare questo comportamento''.
Delle quattro colonie 'allevate' dagli ingegneri svizzeri,
tre hanno iniziato comportamenti cooperativi, in cui i membri si
segnalavano a vicenda la presenza eventuale di cibo o veleno.
Una, invece, ha espresso alcuni robot 'imbroglioni', che
segnalavano a quelli delle altre squadre la presenza di cibo
dove invece c'era il veleno. In alcuni casi, segnala il
ricercatore, ci sono stati anche dei comportamenti 'eroici',
anch'essi inaspettati, con automi che si sono 'sacrificati' e
sono 'morti' pur di segnalare ai compagni il pericolo.
''Questo esperimento riflette perfettamente quello che
avviene in natura - spiega l'etologo Stefano Turillazzi
dell'universita' di Firenze - dove i comportamenti sociali
servono a favorire l'adattamento al territorio. Non mancano
esempi di individui definiti 'cheating', che cercano di
sfruttare slealmente il lavoro dei compagni o che
'imbrogliano'''.
Tra gli esempi, spiega l'esperto, uno molto simile a quello
che si è visto per i robot riguarda una specie di scimmie:''Il
cercopiteco verde ha sviluppato un segnale particolare che usa
in caso di pericolo - spiega Turillazzi - alcuni individui pero'
hanno imparato a lanciare i segnali a sproposito quando un altro
esemplare cerca di entrare nella colonia, e gli fa credere che
ci sia un pericolo anche se non c'e'. Dopo un po' comunque
l'evoluzione fa scoprire questi trucchi a chi li subisce, e
inizia una 'gara' fra imbroglioni e gabbati''.
(ANSA) - ROMA, 22 GEN - A quanto pare i comportamenti
disonesti fanno parte dell'evoluzione, e non ne sono immuni
neanche i robot. Lo ha dimostrato l'esperimento condotto dai
ricercatori del Laboratorio sui Sistemi Intelligenti dello Swiss
Federal Institute of Technology di Losanna. Il gruppo diretto
dall'italiano Dario Floreano ha creato degli automi in grado di
evolversi e di imparare a cercare il cibo in maniera cooperativa
con gli altri: con sorpresa degli stessi scienziati, pero',
l'evoluzione ha creato anche robot capaci di imbrogliare, e di
segnalare agli altri la presenza di cibo dove in realta' c'e'
del 'veleno'.
Lo studio e' stato descritto dalla rivista Current Biology.
Le macchine create nel laboratorio svizzero sono dotate di
sensori della luminosita' e di luci intermittenti, e sono fatte
agire in uno spazio dove cibo e veleno sono segnalati da globi
luminosi. Nella zona segnalata come cibo vengono ricaricate le
batterie, e viceversa. I robot sono equipaggiati con un 'codice
genetico artificiale' fatto di trenta elementi di software che
regolano le capacita' di rispondere agli stimoli. I ricercatori
hanno simulato l'evoluzione prendendo i 'geni' di quelli piu'
bravi, mescolandoli e scaricando il codice così ottenuto in
robot 'figli'. Alla cinquantesima generazione, la 'sorpresa'.
''Alcuni dei gruppi di robot che abbiamo evoluto in
laboratorio hanno sviluppato una strategia comportamentale che
consiste nell'ingannare altri robot - spiega Floreano - malgrado
questo comportamento esiste anche in natura, non ci aspettavamo
di osservarlo. Stiamo attualmente studiando le condizioni che
hanno condotto i robot a sviluppare questo comportamento''.
Delle quattro colonie 'allevate' dagli ingegneri svizzeri,
tre hanno iniziato comportamenti cooperativi, in cui i membri si
segnalavano a vicenda la presenza eventuale di cibo o veleno.
Una, invece, ha espresso alcuni robot 'imbroglioni', che
segnalavano a quelli delle altre squadre la presenza di cibo
dove invece c'era il veleno. In alcuni casi, segnala il
ricercatore, ci sono stati anche dei comportamenti 'eroici',
anch'essi inaspettati, con automi che si sono 'sacrificati' e
sono 'morti' pur di segnalare ai compagni il pericolo.
''Questo esperimento riflette perfettamente quello che
avviene in natura - spiega l'etologo Stefano Turillazzi
dell'universita' di Firenze - dove i comportamenti sociali
servono a favorire l'adattamento al territorio. Non mancano
esempi di individui definiti 'cheating', che cercano di
sfruttare slealmente il lavoro dei compagni o che
'imbrogliano'''.
Tra gli esempi, spiega l'esperto, uno molto simile a quello
che si è visto per i robot riguarda una specie di scimmie:''Il
cercopiteco verde ha sviluppato un segnale particolare che usa
in caso di pericolo - spiega Turillazzi - alcuni individui pero'
hanno imparato a lanciare i segnali a sproposito quando un altro
esemplare cerca di entrare nella colonia, e gli fa credere che
ci sia un pericolo anche se non c'e'. Dopo un po' comunque
l'evoluzione fa scoprire questi trucchi a chi li subisce, e
inizia una 'gara' fra imbroglioni e gabbati''.
GB: OBESITA', GOVERNO IMPONE LEZIONI DI CUCINA A SCUOLA
PER GLI STUDENTI DAGLI 11 AI 14 ANNI D'ETA' 1 ORA LA SETTIMANA
(ANSA) - LONDRA, 22 GEN - Tutti ai fornelli, e' un ordine:
il governo di Sua Maesta' ha deciso l'imposizione di corsi
obbligatori di cucina per i ragazzi e le ragazze tra gli 11 e i
14 anni d'eta' nel quadro delle strategie contro la piaga sempre
piu' allarmante dell'obesita' giovanile.
Il ministro dell'educazione, Ed Balls, ha annunciato oggi che
a partire dal prossimo anno le scuole dovranno dedicare all'arte
gastronomica un'ora di lezione a settimana. Obiettivo: rendere
gli studenti in grado di cucinare almeno otto piatti diversi.
I genitori dovranno pagare per l'acquisto degli ingredienti
usati per gli esperimenti alimentari in classe ma per gli
studenti piu' poveri sono previsti sussidi fino ad un ammontare
complessivo di 2,5 milioni di sterline all'anno (circa 3,4
milioni di euro).
Balls si e' detto convinto che una maggiore dimestichezza con
i fornelli favorira' il mangiar sano e dara' cosi' un contributo
importante nella difficile battaglia contro gli eccessi di
ciccia.
''Penso che sia importante agire adesso e forse avremmo gia'
dovuto farlo prima'', ha sottolineato il ministro e ha promesso
l'addestramento a tamburo battente di almeno ottocento ''cookery
teachers'', professori di arte culinaria. ''Insegnando ai
giovani come si prepara un pasto sano - ha aggiunto - la scuola
puo' aiutare a produrre adulti sani''.
Non si trattera' soltanto di avvicinare gli studenti di
quella fascia d'eta' alla ''tecnologia del cibo'': ''In
preparazione della vita adulta'' li si addestrera' in concreto
all'uso di ''ingredienti semplici'' per ''semplici ricette''.
Al momento circa l'85% delle scuole del Regno Unito offre
sotto varie forme lezioni facoltative di cucina che lasciano
spesso a desiderare e che diventeranno obbligatorie a partire
dal prossimo anno. E entro il 2011 si dovrebbe arrivare al 100%.
Il pubblico e' stato chiamato fin d'ora a dire via e-mail
quali otto piatti-base gli studenti dovranno essere in grado di
preparare a fine corso e sembra scontato che tra questi piatti-
base ci sara' la pasta ''made in Italy'', che di recente ha
scalzato il curry indiano ed e' diventato il cibo in assoluto
piu' amato dagli inglesi. La priorita' dovrebbe essere data a
piatti ''appetibili per i teeagers'' e al tempo stesso ricchi di
ingredienti freschi e appare molto difficile che l'hamburger
diventi materia di insegnamento.
Nessuno mette in discussione in Gran Bretagna la necessita'
di lezioni di cucina nelle scuole medie in funzione anti-
obesita', ma l'associazione nazionale dei presidi ha reagito con
scarso entusiasmo all'iniziativa del ministro Balls. Il timore
e' che le scuole avranno molti grattacapi (innanzitutto
finanziari) a impartire a tutti i pupilli i rudimenti dell'arte
culinaria. Dovranno trovare gli spazi da trasformare in cucina,
dovranno comprare forni a microonde e altri costosi utensili,
dovranno decidere quali studenti abbiano diritto ai sussidi
pubblici per l'acquisto dei generi alimentari e quali no.
(ANSA) - LONDRA, 22 GEN - Tutti ai fornelli, e' un ordine:
il governo di Sua Maesta' ha deciso l'imposizione di corsi
obbligatori di cucina per i ragazzi e le ragazze tra gli 11 e i
14 anni d'eta' nel quadro delle strategie contro la piaga sempre
piu' allarmante dell'obesita' giovanile.
Il ministro dell'educazione, Ed Balls, ha annunciato oggi che
a partire dal prossimo anno le scuole dovranno dedicare all'arte
gastronomica un'ora di lezione a settimana. Obiettivo: rendere
gli studenti in grado di cucinare almeno otto piatti diversi.
I genitori dovranno pagare per l'acquisto degli ingredienti
usati per gli esperimenti alimentari in classe ma per gli
studenti piu' poveri sono previsti sussidi fino ad un ammontare
complessivo di 2,5 milioni di sterline all'anno (circa 3,4
milioni di euro).
Balls si e' detto convinto che una maggiore dimestichezza con
i fornelli favorira' il mangiar sano e dara' cosi' un contributo
importante nella difficile battaglia contro gli eccessi di
ciccia.
''Penso che sia importante agire adesso e forse avremmo gia'
dovuto farlo prima'', ha sottolineato il ministro e ha promesso
l'addestramento a tamburo battente di almeno ottocento ''cookery
teachers'', professori di arte culinaria. ''Insegnando ai
giovani come si prepara un pasto sano - ha aggiunto - la scuola
puo' aiutare a produrre adulti sani''.
Non si trattera' soltanto di avvicinare gli studenti di
quella fascia d'eta' alla ''tecnologia del cibo'': ''In
preparazione della vita adulta'' li si addestrera' in concreto
all'uso di ''ingredienti semplici'' per ''semplici ricette''.
Al momento circa l'85% delle scuole del Regno Unito offre
sotto varie forme lezioni facoltative di cucina che lasciano
spesso a desiderare e che diventeranno obbligatorie a partire
dal prossimo anno. E entro il 2011 si dovrebbe arrivare al 100%.
Il pubblico e' stato chiamato fin d'ora a dire via e-mail
quali otto piatti-base gli studenti dovranno essere in grado di
preparare a fine corso e sembra scontato che tra questi piatti-
base ci sara' la pasta ''made in Italy'', che di recente ha
scalzato il curry indiano ed e' diventato il cibo in assoluto
piu' amato dagli inglesi. La priorita' dovrebbe essere data a
piatti ''appetibili per i teeagers'' e al tempo stesso ricchi di
ingredienti freschi e appare molto difficile che l'hamburger
diventi materia di insegnamento.
Nessuno mette in discussione in Gran Bretagna la necessita'
di lezioni di cucina nelle scuole medie in funzione anti-
obesita', ma l'associazione nazionale dei presidi ha reagito con
scarso entusiasmo all'iniziativa del ministro Balls. Il timore
e' che le scuole avranno molti grattacapi (innanzitutto
finanziari) a impartire a tutti i pupilli i rudimenti dell'arte
culinaria. Dovranno trovare gli spazi da trasformare in cucina,
dovranno comprare forni a microonde e altri costosi utensili,
dovranno decidere quali studenti abbiano diritto ai sussidi
pubblici per l'acquisto dei generi alimentari e quali no.
ADOZIONI: ARCIGAY, OMOSESSUALI SONO BUONI GENITORI
(ANSA) - ROMA, 22 GEN - ''Con la sentenza odierna della Corte
Europea dei Diritti Umani si stabilisce un principio per noi
sacrosanto da tempo: gli omosessuali sono buoni genitori tanto
quanto chiunque altro'': lo afferma il presidente nazionale di
Arcigay, Aurelio Mancuso, commentando la condanna, da parte
della Corte europea dei diritti dell'uomo, alla Francia, per
aver negato l'adozione a una donna omosessuale, insegnante di
scuola materna.
''A questo riguardo - spiega Mancuso - a noi preme ribadire
un concetto fondamentale: i bambini devono avere dei buoni
genitori, punto. Nessuno ha in automatico il diritto di adottare
un bambino, ma nessuno deve venire escluso a priori a motivo del
proprio orientamento sessuale. nel migliore interesse del
bambino, in Europa come altrove, che nessun genitore potenziale
venga escluso per motivi che sono irrilevanti e
discriminatori''. Del resto, argomenta il leader di Arcigay, ''è
confermato dai molti testi di letteratura scientifica che gli
omosessuali hanno le stesse capacità degli eterosessuali di
essere dei buoni genitori. Infatti in Italia, secondo i dati, ci
sono oggi circa 100 mila bambini figli di genitori omosessuali
che crescono felici come tutti gli altri''.
''Questa sentenza - conclude - ribadisce un fondamentale
principio di non discriminazione, che era stato oggetto di casi
come Smith and Grady versus United Kingdom (1999), che
stabilisce che le persone lgbt (lesbiche, gay, bisex e trans)
devono poter servire nelle forze armate, e Mouta versus Portugal
(1999), che stabilisce come l'orientamento sessuale di un
genitore sia un fattore irrilevante quanto si debba decidere a
chi affidare un bambino in caso di divorzio''.
Europea dei Diritti Umani si stabilisce un principio per noi
sacrosanto da tempo: gli omosessuali sono buoni genitori tanto
quanto chiunque altro'': lo afferma il presidente nazionale di
Arcigay, Aurelio Mancuso, commentando la condanna, da parte
della Corte europea dei diritti dell'uomo, alla Francia, per
aver negato l'adozione a una donna omosessuale, insegnante di
scuola materna.
''A questo riguardo - spiega Mancuso - a noi preme ribadire
un concetto fondamentale: i bambini devono avere dei buoni
genitori, punto. Nessuno ha in automatico il diritto di adottare
un bambino, ma nessuno deve venire escluso a priori a motivo del
proprio orientamento sessuale. nel migliore interesse del
bambino, in Europa come altrove, che nessun genitore potenziale
venga escluso per motivi che sono irrilevanti e
discriminatori''. Del resto, argomenta il leader di Arcigay, ''è
confermato dai molti testi di letteratura scientifica che gli
omosessuali hanno le stesse capacità degli eterosessuali di
essere dei buoni genitori. Infatti in Italia, secondo i dati, ci
sono oggi circa 100 mila bambini figli di genitori omosessuali
che crescono felici come tutti gli altri''.
''Questa sentenza - conclude - ribadisce un fondamentale
principio di non discriminazione, che era stato oggetto di casi
come Smith and Grady versus United Kingdom (1999), che
stabilisce che le persone lgbt (lesbiche, gay, bisex e trans)
devono poter servire nelle forze armate, e Mouta versus Portugal
(1999), che stabilisce come l'orientamento sessuale di un
genitore sia un fattore irrilevante quanto si debba decidere a
chi affidare un bambino in caso di divorzio''.
USA/ IPOD E CONTAPASSI, LA SPIA PERFETTA
Emette un segnale rilevabile a 20 metri
Roma, 22 gen. (Apcom) - Il sogno di molti corridori: un
apparecchio mp3 che possa allo stesso tempo calcolare la distanza
percorsa, la velocità, il battito cardiaco e le calorie
bruciate: l'invenzione, frutto di un accordo fra la Apple e la
Nike, è sul mercato dallo scorso agosto ma - come hanno scoperto
i ricercatori dell'Università di Seattle - ha un piccolo difetto,
ovvero emette un segnale in grado di rivelare la posizione di chi
la indossa in un raggio di 20 metri.
Come spiega il quotidiano spagnolo El Pais, il problema è che il
contapassi è collegato all'iPod tramite radiofrequenza, il cui
segnale - che contiene un codice di identificazione personale -
può essere facilmente intercettato: qualsiasi hacker sarebbe in
grado di ricostruire la routine di un utilizzatore (quando esce
di casa, quale tragitto percorre) e tramite dei sensori sistemati
lungo il percorso persino essere informato in tempo reale sulla
sua posizione.
Roma, 22 gen. (Apcom) - Il sogno di molti corridori: un
apparecchio mp3 che possa allo stesso tempo calcolare la distanza
percorsa, la velocità, il battito cardiaco e le calorie
bruciate: l'invenzione, frutto di un accordo fra la Apple e la
Nike, è sul mercato dallo scorso agosto ma - come hanno scoperto
i ricercatori dell'Università di Seattle - ha un piccolo difetto,
ovvero emette un segnale in grado di rivelare la posizione di chi
la indossa in un raggio di 20 metri.
Come spiega il quotidiano spagnolo El Pais, il problema è che il
contapassi è collegato all'iPod tramite radiofrequenza, il cui
segnale - che contiene un codice di identificazione personale -
può essere facilmente intercettato: qualsiasi hacker sarebbe in
grado di ricostruire la routine di un utilizzatore (quando esce
di casa, quale tragitto percorre) e tramite dei sensori sistemati
lungo il percorso persino essere informato in tempo reale sulla
sua posizione.
SALUTE: GEL HI-TECH GUARISCE FERITE E RIDUCE CICATRICI
(Agi) - Bristol, 22 gen. - Un gel che accelera la guarigione
delle ferite e allo stesso tempo riduce la formazione di
tessuto cicatriziale in eccesso. Lo stanno mettendo a punto
ricercatori dell'Universita' di Bristol, secondo i quali il
nuovo prodotto potra' servire non solo per lesioni
superficiali, ma anche per lesioni degli organi interni, nelle
quali e' piu' urgente ottenere la guarigione e piu' nefasta la
formazione di tessuto cicatriziale. Il gel funziona sopprimendo
un gene chiave per il processo di guarigione, stimolando la
formazione di vasi sanguigni e regolando la ricostruzione dei
nuovi tessuti che si vanno formando. La formazione di tessuto
cicatriziale e' un processo fisiologico indispensabile, che
consente di riparare danni e lesioni di varia natura in molti
tessuti del corpo, ma non sempre avviene rapidamente e in modo
soddisfacente. Talora e' proprio la formazione di tessuto
cicatriziale in eccesso a complicare la guarigione: ma se sulla
pelle la cicatrice 'ipertrofica' e' soltanto un problema
estetico, in altre parti del corpo puo' avere conseguenze molto
piu' serie. Esempio ne sono le cicatrici che si formano nel
fegato in seguito al danno indotto dall'alcol, o nell'addome
dopo interventi chirurgici. Il primo stadio della guarigione di
una ferita e' la risposta infiammatoria, grazie alla quale
vengono richiamati nella sede della lesione i globuli bianchi,
incaricati di distruggere microrganismi potenzialmente
pericolosi. Gli stessi globuli bianchi dirigono poi la
produzione della sostanza fibrosa di sostegno, il collagene da
parte dei fibroblasti; collagene che pur essenziale per la
guarigione, viene spesso prodotto in quantita' eccessiva, dando
origine a cicatrici ipertrofiche. Precedenti ricerche dello
stesso gruppo avevano messo in luce che in topi privi di
globuli bianchi le ferite guarivano con sorprendente rapidita'
senza dar luogo a cicatrici 'ipertrofiche', a causa dei bassi
livelli di osteopontina, una proteina necessaria per la
formazione di ossa, secreta dai fibroblasti della ferita. I
ricercatori hanno percio' provato a inibire il gene
dell'osteopontina con un particolare gel ottenendo gli stessi
sorprendenti risultati. Una volta applicato su lesioni cutanee
di topi, il gel ha ridotto i livelli di osteopontina,
velocizzando la rigenerazione di vasi sanguigni attorno alla
ferita e la ricostruzione dei tessuti. Ma anche la deposizione
di collagene e' risultata piu' controllata, e il tessuto
cicatriziale meno abbondante. Minore anche la concentrazione di
macrofagi, altre cellule immunitarie che amplificano la
produzione di osteopontina. In che modo l'inibizione del gene o
la riduzione dei livelli della proteina riescano a frenare
l'iperproduzione di collagene pero' non e' ancora chiaro: il
fatto che nelle ferite trattate col gel si formi un collagene
con fibre piu' sottili, dimostra tuttavia che l'osteopontina in
qualche modo regola la sintesi o l'assemblamento del collagene
durante il processo di riparazione.
delle ferite e allo stesso tempo riduce la formazione di
tessuto cicatriziale in eccesso. Lo stanno mettendo a punto
ricercatori dell'Universita' di Bristol, secondo i quali il
nuovo prodotto potra' servire non solo per lesioni
superficiali, ma anche per lesioni degli organi interni, nelle
quali e' piu' urgente ottenere la guarigione e piu' nefasta la
formazione di tessuto cicatriziale. Il gel funziona sopprimendo
un gene chiave per il processo di guarigione, stimolando la
formazione di vasi sanguigni e regolando la ricostruzione dei
nuovi tessuti che si vanno formando. La formazione di tessuto
cicatriziale e' un processo fisiologico indispensabile, che
consente di riparare danni e lesioni di varia natura in molti
tessuti del corpo, ma non sempre avviene rapidamente e in modo
soddisfacente. Talora e' proprio la formazione di tessuto
cicatriziale in eccesso a complicare la guarigione: ma se sulla
pelle la cicatrice 'ipertrofica' e' soltanto un problema
estetico, in altre parti del corpo puo' avere conseguenze molto
piu' serie. Esempio ne sono le cicatrici che si formano nel
fegato in seguito al danno indotto dall'alcol, o nell'addome
dopo interventi chirurgici. Il primo stadio della guarigione di
una ferita e' la risposta infiammatoria, grazie alla quale
vengono richiamati nella sede della lesione i globuli bianchi,
incaricati di distruggere microrganismi potenzialmente
pericolosi. Gli stessi globuli bianchi dirigono poi la
produzione della sostanza fibrosa di sostegno, il collagene da
parte dei fibroblasti; collagene che pur essenziale per la
guarigione, viene spesso prodotto in quantita' eccessiva, dando
origine a cicatrici ipertrofiche. Precedenti ricerche dello
stesso gruppo avevano messo in luce che in topi privi di
globuli bianchi le ferite guarivano con sorprendente rapidita'
senza dar luogo a cicatrici 'ipertrofiche', a causa dei bassi
livelli di osteopontina, una proteina necessaria per la
formazione di ossa, secreta dai fibroblasti della ferita. I
ricercatori hanno percio' provato a inibire il gene
dell'osteopontina con un particolare gel ottenendo gli stessi
sorprendenti risultati. Una volta applicato su lesioni cutanee
di topi, il gel ha ridotto i livelli di osteopontina,
velocizzando la rigenerazione di vasi sanguigni attorno alla
ferita e la ricostruzione dei tessuti. Ma anche la deposizione
di collagene e' risultata piu' controllata, e il tessuto
cicatriziale meno abbondante. Minore anche la concentrazione di
macrofagi, altre cellule immunitarie che amplificano la
produzione di osteopontina. In che modo l'inibizione del gene o
la riduzione dei livelli della proteina riescano a frenare
l'iperproduzione di collagene pero' non e' ancora chiaro: il
fatto che nelle ferite trattate col gel si formi un collagene
con fibre piu' sottili, dimostra tuttavia che l'osteopontina in
qualche modo regola la sintesi o l'assemblamento del collagene
durante il processo di riparazione.
PSICHIATRIA:OMS,IN UE COSTO MALATTIA MENTALE PARI A 3-4% PIL
(ANSA) - ROMA, 22 GEN - Durante il corso della vita una
persona su quattro (pari quindi al 25%) soffre di un problema di
salute mentale. In Europa tali patologie rappresentano circa il
20% del peso complessivo delle malattie, con un costo in termini
di perdita di produttivita' pari al 3-4% del Pil. E' questo il
quadro emerso dai dati dell'Organizzazione mondiale della
sanita' (Oms), nel workshop ''La riabilitazione in psichiatria:
strumenti e procedure'' presso l'Istituto superiore di sanita'.
Non solo. Quattro delle sei maggiori cause di disabilita'
sono riconducibili proprio a problemi di salute mentale, quali
depressione, schizofrenia, disturbi bipolari e abuso di alcol e
sostanze. Il suicidio e' tra le prime dieci cause di morte
prematura in Europa, e dopo gli incidenti stradali, e' la prima
causa di morte tra i maschi d'eta' compresa tra i 15 e 35 anni.
La difficolta' a svolgere il proprio lavoro di molte persone,
colpite da questi disturbi, crea un forte legame tra malattia
mentale e poverta'. ''E' stato anche dimostrato - dice l'Oms -
che nelle aree a piu' alto tasso di disoccupazione aumenta la
probabilita' di sviluppare un problema del genere. In
particolare dove sono piu' forti stigma e discriminazione
sociale, aumenta l'isolamento sociale e la difficolta' a trovare
un impiego, e quindi il rischio che le persone con problemi di
salute mentale diventino dei 'senzatetto''.
Notevoli anche i costi della malattia mentale, stimati
intorno al 3-4% del Pil dei paesi della Ue, principalmente per
perdita di produttivita', con assenteismo, ritiro prematuro e
bassi livelli di performance.
persona su quattro (pari quindi al 25%) soffre di un problema di
salute mentale. In Europa tali patologie rappresentano circa il
20% del peso complessivo delle malattie, con un costo in termini
di perdita di produttivita' pari al 3-4% del Pil. E' questo il
quadro emerso dai dati dell'Organizzazione mondiale della
sanita' (Oms), nel workshop ''La riabilitazione in psichiatria:
strumenti e procedure'' presso l'Istituto superiore di sanita'.
Non solo. Quattro delle sei maggiori cause di disabilita'
sono riconducibili proprio a problemi di salute mentale, quali
depressione, schizofrenia, disturbi bipolari e abuso di alcol e
sostanze. Il suicidio e' tra le prime dieci cause di morte
prematura in Europa, e dopo gli incidenti stradali, e' la prima
causa di morte tra i maschi d'eta' compresa tra i 15 e 35 anni.
La difficolta' a svolgere il proprio lavoro di molte persone,
colpite da questi disturbi, crea un forte legame tra malattia
mentale e poverta'. ''E' stato anche dimostrato - dice l'Oms -
che nelle aree a piu' alto tasso di disoccupazione aumenta la
probabilita' di sviluppare un problema del genere. In
particolare dove sono piu' forti stigma e discriminazione
sociale, aumenta l'isolamento sociale e la difficolta' a trovare
un impiego, e quindi il rischio che le persone con problemi di
salute mentale diventino dei 'senzatetto''.
Notevoli anche i costi della malattia mentale, stimati
intorno al 3-4% del Pil dei paesi della Ue, principalmente per
perdita di produttivita', con assenteismo, ritiro prematuro e
bassi livelli di performance.
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