lunedì 31 marzo 2008

CUBA:RAUL CASTRO APRE GLI HOTEL PER STRANIERI A TUTTI I CUBANI

(AGI/AFP) - L'Avana, 31 mar. - Nuova apertura di Raul Castro: il presidente cubano ha autorizzato tutti i cubani a entrare negli hotel riservati ai turisti stranieri. La novita' e' stata confermata da un recectionist al Copacabana Hotel dell'Avana ("Si', abbiamo ricevuto questa indicazione ed e' gia' vigente") e anche dagli altri alberghi della capitale: il Nacional, il Victoria, il President e il Melia-Habana. Tuttavia i cubani che vorranno alloggiare in questi alberghi a 4 e a 5 stelle dovranno pagare in valuta pregiata, esattamente come fanno i turisti. Finora gli unici cubani che potevano scendere negli alberghi per stranieri erano le coppie in luna di miele e gli operai e gli studenti che avessero acquisito qualche merito (nel 2006, erano stati 750.000, per un giro d'affari di 57 milioni di dollari). La nuova misura si inserisce negli sforzi di apertura al mondo esterno del presidente che ha sostituito il fratello Fidel Castro, lo scorso 24 febbraio; aperture per risollevare l'economia, promesse proprio nel discorso di investitura fatto un mese fa. Venerdi' scorso era stato dato il 'via libera' ai cellulari (finora consentiti solo agli stranieri e ai funzionari governativi); il 25 marzo, il governo aveva annunciato l'abolizione del divieto di possesso di cellulari, video e televisioni.

GB/ ESPERTO CERVELLO : I CELLULARI "PIU' PERICOLOSI DEL FUMO"

Fra 10 anni aumenterà l'incidenza di tumori cerebrali
Roma, 31 mar. (Apcom) - I telefoni cellulari raddoppiano il rischio di cancro al cervello e fra 10 anni uccideranno piú del fumo. E' quanto afferma il professor Vini Khurana, un neurochirurgo che vanta 14 riconoscimenti scientifici negli ultimi 16 anni, in contrasto con decine di studi pubblicati fino ad oggi sull'argomento. Khurana ha esaminato piú di 100 lavori sugli effetti dei cellullari e ha postato le sue conclusioni su un website di neurochirurgia in cui afferma che vi sono "sempre maggiori prove di una relazione diretta fra l'uso dei telefoni cellulari e alcuni tumori al cervello" e che di questo si avrà "la prova definitiva entro 10 anni". Pertanto il professore lancia un appello a governi e industrie affinch‚ prendano dei provvedimenti per evitare che l'incidenza di tumori cerebrali aumenti a dismisura nel prossimo decennio. Khurana, citato dal sito online del quotidiano britannico "Independent", insiste sul fatto che "si tratta di una patologia che avrà un impatto sulla salute pubblica molto piú grave del fumo", dal momento che ad oggi sono tre miliardi gli abitanti del pianeta che utilizzano i cellulari, tre volte di piú dei fumatori. La Mobile Operators Association, l'associazione britannica degli operatori della telefonia mobile, è già scesa in campo la scorsa settimana, cassando lo studio di Khurana che non presenta "una analisi equilibrata" della letteratura pubblicata fino ad oggi e "raggiunge conclusioni opposte all'Oms e ad altri 30 studi scientifici".

GB/ INTELLETTUALI E ARTISTI CONTRO ESTENSIONE CARCERE PREVENTIVO

Firth e Westwood fra i firmatari di una lettera a Brown
Roma, 31 mar. (Apcom) - Lo scrittore John Le Carre, gli attori Colin Firth e Patrick Stewart, il romanziere Iain Banks, la stilista Vivienne Westwood sono alcune delle personalità del mondo della cultura e dello spettacolo in Gran Bretagna che hanno scritto una lettera a Gordon Brown per protestare contro l'estensione da 28 a 42 giorni dei termini della carcerazione preventiva per sospetti terroristi. Lo scrive l'edizione online del quotidiano britannico Independent. Alla vigilia di un voto dei Comuni alla misura, contenuta nel Counter-Terrorism Bill, la loro lettera avverte il Primo ministro che "la comunità musulmana potrebbe sentirsi il bersaglio del provvedimento" con un consueguente aumento delle tensioni sociali. I firmatari della missiva in particolare accusano il governo di non essere riuscito a produrre ragioni convincenti per mandare in soffitta l'Habeas corpus, il principio vecchio di 800 anni, che salvaguardia i singoli dalla detenzione arbitraria. Il ministro dell'Interno, Jacqui Smith, ha difeso il provvedimento, asserendo che il governo potrebbe vincere il voto. Ma secondo l'Independent è vero il contrario: i conservatori, i liberal democratici e un numero crescente di laburisti ribelli voteranno contro.

AMBIENTE: CORALLI, ULTIMA MODA TRAFFICI ILLEGALI CITES

(ANSA) - ROMA, 31 MAR - Coralli variopinti, belli e soprattutto costosi, che in genere arrivano dall'Indonesia. E' questo l'ultimo grido in fatto di commercio illegale, oltre ai rettili, fra le circa 30.000 specie tutelate dalla Cites, la Convenzione sul controllo del commercio internazionale delle specie animali e vegetali selvatiche minacciate di estinzione.'Solo nel periodo tra dicembre 2007 e gennaio 2008 il Corpo forestale ha sequestrato due tonnellate e 600 kg tra coralli vivi e rocce vive, cioe' concrezioni rocciose, calcaree, dove si attaccano i coralli di cui e' vietata l'importazione, tutto per aggirare le norme' spiega il sovrintendente Ivan Severoni, della sezione investigativa del Corpo forestale dello Stato del servizio Cites centrale di Roma. E' un mercato, quello del traffico illegale di animali e piante protette, vivi e non, che nel mondo conta un giro d'affari di circa 20-25 miliardi di euro l'anno, pari a un terzo dei 90 miliardi di euro all'anno del volume globale del mercato legale. E terzo solo dopo droga e armi, anche se ultimamente e' stato affiancato dalla prostituzione. 'Basta pensare che un corallo con un diametro di dieci centimetri si vende a 3-400 euro - afferma Severoni - si tratta di un mercato vasto, destinato in questo caso a chi possiede un acquario in casa, anche se piu' ricercato di altri. Il punto e' che i coralli poi muoiono in pochi mesi'. Di qui la necessita' di nuove scorte, anche se una crescita di questi traffici e' probabilmente dovuta alla possibile chiusura del mercato legale per queste popolazioni di coralli: 'sembra che l'approvvigionamento sia stato eccessivo - spiega l'esperto - e alcune specie siano prossime all'estinzione'.In alcune aree, come il pellame, l'illegalita' si e' molto ridotta negli anni. Ora, invece, ad alto rischio rimangono il caviale e i rettili. L'11 settembre del 2007 sono stati sequestrati due caimani, 21 varani, 40 scorpioni giganti, due boa, un pitone albino, una ventina di tartarughe e una dozzina di ragni velenosi, parte del bottino di una banda di trafficanti di rettili colta con le mani nel sacco. 'Solo il pitone albino, a seconda delle sfumature, puo' essere pagato da un collezionista anche dieci, quindicimila euro' spiega Severoni.Ma i sequestri piu' importanti in termini di quantita' non riguardano coccodrilli o boa, ma tartarughe, sia esotiche come quelle 'giganti' che arrivano dalle isole dell'Oceano indiano, della famiglia delle geochelone, sia europee. 'Nel 2006, su 60.000 controlli, circa il 65% riguardava rettili - afferma il vice questore aggiunto Marco Mei, del servizio Cites centrale del Corpo forestale dello Stato di Roma - e la meta' di questi era costituita da tartarughe. Un 30% dei controlli e' stato per mammiferi, in particolare felini, sia esemplari vivi, come tigri e leopardi nati in cattivita' e detenuti illegalmente, sia pelli degli animali morti. Nel 5/6% dei casi invece ci siamo occupati di piante e nel 5% di uccelli'. Le tartarughe sembrano facili da custodire rispetto ad un cane o un gatto e hanno quindi un mercato sicuro. Il punto e' che il traffico illegale colpisce specie a rischio estinzione, come avvenuto tra il 2005 e il 2006 con sequestri per un totale di circa 700 esemplari di Testudo kleinmanni. Si tratta di una tartaruga nordafricana e la quantita' sequestrata nel complesso mette a rischio la sopravvivenza della popolazione, visto che 'le prime 300, all'epoca, costituivano un terzo della stima di quelle esistenti in natura' sottolinea Severoni. In questo caso l'acquirente italiano esperto puo' comprarne una anche a settecento euro. Il problema e' che i trafficanti si sono fatti sempre piu' furbi, soprattutto con certificati falsi identici agli originali che accompagnano i carichi, facendo passare un'origine per un'altra, oppure spacciando gli animali come nati in cattivita''.

ECO-ENERGIA: EUROPARLAMENTO, SI' ALLE BIOENERGIE

(ANSA) - ROMA, 31 MAR - Il biogas puo' concorrere all' indipendenza e alla diversificazione energetica dell'Ue, proteggendo l'ambiente e aprendo nuove prospettive agli agricoltori. L'Europarlamento chiede quindi di sfruttare il potenziale del biogas aumentando i finanziamenti e intensificando la ricerca. Al tempo stesso pero' dovranno essere garantite le condizioni affinche' non venga messo in discussione l'approvvigionamento alimentare. I deputati chiedono poi di trattare il biogas nella futura direttiva sulle energie rinnovabili.Il Parlamento ha riconosciuto che il biogas rappresenta una risorsa energetica essenziale che contribuisce allo sviluppo economico, agricolo e rurale sostenibile e alla protezione dell'ambiente e ne sottolinea il contributo che puo' apportare alla riduzione della dipendenza energetica dell'Unione europea.Osserva inoltre che la produzione di biogas da letame, liquami e rifiuti urbani, animali e organici concorre alla diversificazione energetica e pertanto puo' fornire in misura crescente un contributo alla sicurezza, alla competitivita' e alla sostenibilita' dell'approvvigionamento energetico. E al contempo, puo' aprire nuove prospettive di reddito per gli agricoltori. Senza contare che l'impiego di biogas, in particolare per la produzione di calore ed elettricita', potrebbe incrementare significativamente le possibilita' di conseguire l'obiettivo di coprire con le fonti energetiche rinnovabili il 20% del fabbisogno energetico totale dell'Ue entro il 2020.Se si compiono maggiori sforzi di ricerca, inoltre, le fonti energetiche rinnovabili come il biogas e i biocarburanti, in combinazione con l'energia solare ed eolica, potranno consentire un piu' elevato livello di indipendenza dall'energia fossile e nucleare. Il Parlamento incoraggia quindi l'Ue e gli Stati membri a sfruttare l'enorme potenziale del biogas creando un ambiente favorevole, conservando e ampliando i regimi di aiuto per incentivare gli investimenti in impianti di produzione di biogas e il loro mantenimento. Ricorda in proposito che non e' possibile sviluppare ulteriormente la produzione di biogas senza finanziamenti supplementari, indirizzati alla ricerca e allo sviluppo, alla promozione dei risultati di progetti specifici, agli impianti e ad un maggiore sostegno della elettricita' verde e del gas verde. E chiedono poi l'intensificazione degli sforzi nella ricerca e nella promozione di nuove tecnologie per il biogas, in particolare per la valorizzazione della biomassa come biocarburante, e per aumentare la redditivita' degli impianti.Il Parlamento ha inoltre chiesto alla Commissione e agli Stati membri di elaborare, entro dicembre 2008, una politica coerente in materia di biogas. E ha sollecitato la Commissione a presentare una relazione specifica sul biogas e la sua promozione in Europa che illustri le necessarie modifiche da apportare alle normative comunitarie e nazionali per agevolarne ulteriormente l'espansione. In tale contesto, i deputati chiedono l'inclusione della produzione di biogas nella proposta di direttiva sulle energie rinnovabili, che comprendere misure per la costruzione e la promozione di impianti per la produzione di biogas e misure di diffusione e promozione dei risultati ottenuti da precedenti esperienze. Il Parlamento ha anche chiesto alla Commissione di presentare proposte legislative sull'impiego dei residui provenienti dagli impianti per la produzione di biogas e di garantire che in tali impianti siano utilizzate solo le materie organiche che permettono uno sfruttamento dei residui senza danni per l'ambiente. E raccomanda che la Commissione presenti una strategia volta ad inserire gli impianti per la produzione di biogas nel meccanismo di Kyoto e a promuovere l'alimentazione delle reti del gas naturale con biogas, attraverso raccomandazioni o una direttiva.