Nonostante riferimenti letterari antichi poche tracce concrete
Salonicco, 11 mar. (Ap) - Una equipe di archeologi greci ha
annunciato di aver scoperto sullo scheletro di una giovane donna
tracce di un'operazione al cervello fatta 1800 anni fa.
Secondo gli archeologi la donna sarebbe deceduta durante o
subito dopo l'operazione. Sebbene riferimenti letterari antichi
siano abbastanza frequenti su questo tipo d'intervento, prove
concrete di trapanazione del cranio sono molto rare in Grecia.
Il capo della equipe di archeologi ellenici, Ioannis Graikos, ha
precisato che lo scheletro é stato rinvenuto durante scavi
condotti lo scorso anno nei pressi di Veria, una cittadina 75
chilometri ad ovest di Salonicco.
"Riteniamo di aver scoperto un caso di chirurgia cerebrale
piuttosto complicata che solo un medico altamente specializzato
aveva potuto effettuare", ha affermato Graikos.
martedì 11 marzo 2008
ITALIANI PIGRI: SOLO 1 SU 7 COMBATTE LA SEDENTARIETA'
Più 'oziosi' gli over 50 e le donne a tutte le età
Roma, 11 mar. (Apcom) - Gli italiani sono pigri, solo un adulto
su sette merita la sufficienza se giudicato per la sua capacità o
meno di combattere la sedentarietà.
Lo dicono i dati sell'Osservatorio Grana Padano in collaborazione
con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta
aderenti alla Federazione italiana medici pediatri e alla Società
italiana di medicina generale. Gli esperti hanno registrato il
numero di ore al giorno dedicate al pc, alla tv e ai giochi
elettronici, tutti indici che misurano il livello di
sedentarietà e di converso il tempo trascorso in attività
motoria.
I risultati indicano che la sedentarietà, già prevalente nelle
prime decadi dell'età adulta, peggiora ulteriormente dai 50 anni
in poi, età nella quale solo una persona su quattro è fisicamente
attiva. Più pigre e sedentarie sono le donne, a tutte le età. La
media del tempo che un adulto trascorre davanti a uno schermo è
circa 2 ore al giorno, e qui i più indulgenti sono i maschi dai
50 anni in su.
Gli adulti fanno poco attività fisica, quindi, e solo il 15%
raggiunge il minimo di benessere motorio consigliato - anche per
la prevenzione delle malattie cardiovascolari - di tre volte la
settimana. I più 'attivi' e attenti al loro stile motorio sono
gli ex-fumatori, mentre i fumatori conquistano anche la palma dei
più sedentari.
La grande maggioranza, uomini e donne, dichiara di non fare
alcuna seduta di attività motoria; la media a settimana negli
uomini supera a stento l'unità, mentre le donne se se stanno
oziosamente al di sotto. Il record negativo del tempo trascorso
in attività sedentarie è dei maschi sedentari over 50, che
trascorrono in media quasi due ore e mezza al giorno davanti allo
schermo, mentre le femmine sedentarie nella stessa fascia di età
ne trascorrono in media 40 minuti in meno al giorno.
Un'ultima curiosità: molte donne over 50 in realtà si definiscono
fisicamente molto attive, ma l'indice di sedentarietà le
tradisce: trascorrono, infatti, molto più tempo ferme e di media
oltre 2 ore al giorno davanti alla televisione.
Roma, 11 mar. (Apcom) - Gli italiani sono pigri, solo un adulto
su sette merita la sufficienza se giudicato per la sua capacità o
meno di combattere la sedentarietà.
Lo dicono i dati sell'Osservatorio Grana Padano in collaborazione
con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta
aderenti alla Federazione italiana medici pediatri e alla Società
italiana di medicina generale. Gli esperti hanno registrato il
numero di ore al giorno dedicate al pc, alla tv e ai giochi
elettronici, tutti indici che misurano il livello di
sedentarietà e di converso il tempo trascorso in attività
motoria.
I risultati indicano che la sedentarietà, già prevalente nelle
prime decadi dell'età adulta, peggiora ulteriormente dai 50 anni
in poi, età nella quale solo una persona su quattro è fisicamente
attiva. Più pigre e sedentarie sono le donne, a tutte le età. La
media del tempo che un adulto trascorre davanti a uno schermo è
circa 2 ore al giorno, e qui i più indulgenti sono i maschi dai
50 anni in su.
Gli adulti fanno poco attività fisica, quindi, e solo il 15%
raggiunge il minimo di benessere motorio consigliato - anche per
la prevenzione delle malattie cardiovascolari - di tre volte la
settimana. I più 'attivi' e attenti al loro stile motorio sono
gli ex-fumatori, mentre i fumatori conquistano anche la palma dei
più sedentari.
La grande maggioranza, uomini e donne, dichiara di non fare
alcuna seduta di attività motoria; la media a settimana negli
uomini supera a stento l'unità, mentre le donne se se stanno
oziosamente al di sotto. Il record negativo del tempo trascorso
in attività sedentarie è dei maschi sedentari over 50, che
trascorrono in media quasi due ore e mezza al giorno davanti allo
schermo, mentre le femmine sedentarie nella stessa fascia di età
ne trascorrono in media 40 minuti in meno al giorno.
Un'ultima curiosità: molte donne over 50 in realtà si definiscono
fisicamente molto attive, ma l'indice di sedentarietà le
tradisce: trascorrono, infatti, molto più tempo ferme e di media
oltre 2 ore al giorno davanti alla televisione.
FARMACI: GB; CANNABIS UTILE CONTRO PERDITA MEMORIA ALZHEIMER
(ANSA) - LONDRA, 11 MAR - La marijuana potrebbe servire a
contrastare la perdita di memoria nei pazienti affetti da
Alzheimer. Ad affermarlo e' un'equipe di ricercatori spagnoli ed
israeliani che attraverso alcuni test condotti sui topi ha
scoperto come il cannabidiol (cbd) - ovvero una delle sostanze
psicoattive della cannabis - serva a rallentare il calo della
memoria.
I risultati dello studio sono stati presentati a un convegno
sulla cannabis organizzato a Londra dalla Royal Pharmaceutical
Society of Great Britain. Tony Moffatt, moderatore della
discussione ha affermato che in 10 anni di ricerche sulla
cannabis sono stati fatti moltissimi passi avanti: ''C'e' un
grande interesse riguardo agli effetti benefici della cannabis e
delle sostanze ad essa legate su una serie di disturbi
dall'artrite alla sclerosi multipla fino al dolore''.
La ricerca e' stata pero' accolta con diffidenza da altri
esperti che hanno messo in guardia sugli effetti potenzialmente
opposti del thc, un altro principio attivo della cannabis.
contrastare la perdita di memoria nei pazienti affetti da
Alzheimer. Ad affermarlo e' un'equipe di ricercatori spagnoli ed
israeliani che attraverso alcuni test condotti sui topi ha
scoperto come il cannabidiol (cbd) - ovvero una delle sostanze
psicoattive della cannabis - serva a rallentare il calo della
memoria.
I risultati dello studio sono stati presentati a un convegno
sulla cannabis organizzato a Londra dalla Royal Pharmaceutical
Society of Great Britain. Tony Moffatt, moderatore della
discussione ha affermato che in 10 anni di ricerche sulla
cannabis sono stati fatti moltissimi passi avanti: ''C'e' un
grande interesse riguardo agli effetti benefici della cannabis e
delle sostanze ad essa legate su una serie di disturbi
dall'artrite alla sclerosi multipla fino al dolore''.
La ricerca e' stata pero' accolta con diffidenza da altri
esperti che hanno messo in guardia sugli effetti potenzialmente
opposti del thc, un altro principio attivo della cannabis.
ASTRONOMIA: LA TERRA MORIRA' FRA 7,59 MILIARDI DI ANNI
STUDIO BASATO SU NUOVO SISTEMA CALCOLO PREVEDE 'MORTE VAPOROSA'
(ANSA) - WASHINGTON, 11 mar - Alla fine sara' una sorta di
consunzione lenta, come una ''morte vaporosa''. Cosi' morira' il
pianeta Terra, e accadra' esattamente tra 7,59 miliardi di anni.
A questa conclusione e' arrivato uno studio, che sta per
essere pubblicato sull' inglese Monthly Notices of the Royal
Astronomical Society, condotto dai due astronomi Klaus Peter
Schroeder e Robert Connon Smith e anticipato oggi sulle pagine
scientifiche del New York Times.
La Terra, conclude lo studio basandosi su un nuovo metodo di
calcolo, morira' risucchiata da un sole divenuto nel frattempo
sempre piu' grande, un sole gigante le cui dimensioni saranno
256 volte le attuali, un solo rosso e congestionato che portera'
inesorabilmente il pianeta Terra fuori della sua orbita,
condannandolo alla fine. Una fine che non prevede implosioni o
esplosioni, ma una lenta, inesorabile 'cottura' del pianeta o,
per essere piu' precisi, una ''morte vaporosa''.
''E' una scoperta un po' deludente'' ha commentato il
professor Smith, docente di astrofisica alla University of
Sussex, ''ma la possiamo sempre mettere in questo modo: puo'
essere uno stimolo per l'umanita' per cercare il sistema per
lasciare il pianeta e colonizzare altre aree nella galassia''.
Detto questo - ha ammonito l'astrofisico - e' bene ricordare
che l'impatto dell' India con il continente asiatico che ha dato
vita alla catena dell'Himalaya risale a una sessantina di
milioni di anni fa. ''Un battito di ciglia se paragonato ai
miliardi di anni di cui stiamo parlando''.
Lo studio si e' basato su nuovi sistemi di calcolo messi a
punto da Schroeder e da Manfred Cuntz, della University of
Texas. Grazie ad essi si e' per cosi' dire ''ricalcolato'' la
attuale massa solare e quanto di essa si perdera' nel tempo in
seguito alla espansione del sole fondata su questa teoria: tra
5,5 miliardi di anni il sole sara' almeno 10 volte piu' luminoso
di quanto non lo sia oggi, ma piu' leggero. Perche' si calcola
che proprio per quel periodo terminera' il suo 'carburante',
cioe' l'idrogeno del suo nucleo e per questo motivo comincera'
ad alimentarsi con l'idrogeno dei suoi raggi. Questo comportera'
una espansione gassosa di incredibili proporzioni. Mentre il
nucleo si contrarra', riducendo la massa, i raggi esterni si
espanderanno fino a trasformare l'attuale motore del sistema
solare in un gigante rosso 250 volte piu' grande di oggi.
Sara' questa trasformazione a portare alla morte l'intero
sistema solare. Terra compresa, naturalmente, che, uscendo dalla
sua orbita, tra 7,59 miliardi di anni precipitera' verso una
''morte vaporosa'' tanto lenta quanto inesorabile.
(ANSA) - WASHINGTON, 11 mar - Alla fine sara' una sorta di
consunzione lenta, come una ''morte vaporosa''. Cosi' morira' il
pianeta Terra, e accadra' esattamente tra 7,59 miliardi di anni.
A questa conclusione e' arrivato uno studio, che sta per
essere pubblicato sull' inglese Monthly Notices of the Royal
Astronomical Society, condotto dai due astronomi Klaus Peter
Schroeder e Robert Connon Smith e anticipato oggi sulle pagine
scientifiche del New York Times.
La Terra, conclude lo studio basandosi su un nuovo metodo di
calcolo, morira' risucchiata da un sole divenuto nel frattempo
sempre piu' grande, un sole gigante le cui dimensioni saranno
256 volte le attuali, un solo rosso e congestionato che portera'
inesorabilmente il pianeta Terra fuori della sua orbita,
condannandolo alla fine. Una fine che non prevede implosioni o
esplosioni, ma una lenta, inesorabile 'cottura' del pianeta o,
per essere piu' precisi, una ''morte vaporosa''.
''E' una scoperta un po' deludente'' ha commentato il
professor Smith, docente di astrofisica alla University of
Sussex, ''ma la possiamo sempre mettere in questo modo: puo'
essere uno stimolo per l'umanita' per cercare il sistema per
lasciare il pianeta e colonizzare altre aree nella galassia''.
Detto questo - ha ammonito l'astrofisico - e' bene ricordare
che l'impatto dell' India con il continente asiatico che ha dato
vita alla catena dell'Himalaya risale a una sessantina di
milioni di anni fa. ''Un battito di ciglia se paragonato ai
miliardi di anni di cui stiamo parlando''.
Lo studio si e' basato su nuovi sistemi di calcolo messi a
punto da Schroeder e da Manfred Cuntz, della University of
Texas. Grazie ad essi si e' per cosi' dire ''ricalcolato'' la
attuale massa solare e quanto di essa si perdera' nel tempo in
seguito alla espansione del sole fondata su questa teoria: tra
5,5 miliardi di anni il sole sara' almeno 10 volte piu' luminoso
di quanto non lo sia oggi, ma piu' leggero. Perche' si calcola
che proprio per quel periodo terminera' il suo 'carburante',
cioe' l'idrogeno del suo nucleo e per questo motivo comincera'
ad alimentarsi con l'idrogeno dei suoi raggi. Questo comportera'
una espansione gassosa di incredibili proporzioni. Mentre il
nucleo si contrarra', riducendo la massa, i raggi esterni si
espanderanno fino a trasformare l'attuale motore del sistema
solare in un gigante rosso 250 volte piu' grande di oggi.
Sara' questa trasformazione a portare alla morte l'intero
sistema solare. Terra compresa, naturalmente, che, uscendo dalla
sua orbita, tra 7,59 miliardi di anni precipitera' verso una
''morte vaporosa'' tanto lenta quanto inesorabile.
SALUTE: ALLARME TEST 'FAI DA TE', COSTOSI E INSIDIOSI
ESPERTI GB, POSSONO SUSCITARE FALSO SENSO DI SICUREZZA O INUTILI
PAURE
Roma, 11 mar. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Occhio ai kit
diagnostici per test 'fai da te', venduti senza ricetta o sul web.
Secondo un gruppo di medici e scienziati britannici, infatti,
rischiano di far male al portafogli, ma anche di trasformarsi in un
boomerang per la salute dei malcapitati che li acquistano. Sempre piu'
persone sono attratte da kit e test 'casalinghi', tanto da pagare in
Gran Bretagna anche 150 sterline per test potenzialmente imprecisi,
che potrebbero 'regalare' una falsa sensazione di sicurezza o
scatenare inutili allarmi. A scagliarsi contro i test per rilevare
possibili rischi genetici di malattie, marker di patologie epatiche,
colesterolo alto o allergie sono gli autori di uno studio britannico
firmato, fra gli altri, da Danielle Freedman del Royal College of
Pathologisths (Gb).
Il gruppo sottolinea che, solo in Gran Bretagna, il mercato dei
kit 'fai da te' nel 2007 era stimato sui 100 milioni di sterline, e
quest'anno dovrebbe crescere ulteriormente. "Il servizio sanitario e i
laboratori privati - ricorda l'esperta al 'Telegraph' - devono
rispettare alti standard e sottoporsi a una procedura per
l'accreditamento. I pazienti che comprano kit 'casalinghi' nei negozi
e su Internet, invece, non sanno se i loro test rispettano gli stessi
standard. Potrebbero aver buttato i loro soldi, ma cosa ancor piu'
grave e' che potrebbero avere risultati imprecisi, allarmandosi o
rassicurandosi inutilmente".
Il rapporto e' pubblicato da 'Sense About Science' - una lobby
che si batte per la scienza basata sull'evidenza - in associazione con
il Royal College of Pathologisths e l'Association of Clinical
Biochemistry.
PAURE
Roma, 11 mar. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Occhio ai kit
diagnostici per test 'fai da te', venduti senza ricetta o sul web.
Secondo un gruppo di medici e scienziati britannici, infatti,
rischiano di far male al portafogli, ma anche di trasformarsi in un
boomerang per la salute dei malcapitati che li acquistano. Sempre piu'
persone sono attratte da kit e test 'casalinghi', tanto da pagare in
Gran Bretagna anche 150 sterline per test potenzialmente imprecisi,
che potrebbero 'regalare' una falsa sensazione di sicurezza o
scatenare inutili allarmi. A scagliarsi contro i test per rilevare
possibili rischi genetici di malattie, marker di patologie epatiche,
colesterolo alto o allergie sono gli autori di uno studio britannico
firmato, fra gli altri, da Danielle Freedman del Royal College of
Pathologisths (Gb).
Il gruppo sottolinea che, solo in Gran Bretagna, il mercato dei
kit 'fai da te' nel 2007 era stimato sui 100 milioni di sterline, e
quest'anno dovrebbe crescere ulteriormente. "Il servizio sanitario e i
laboratori privati - ricorda l'esperta al 'Telegraph' - devono
rispettare alti standard e sottoporsi a una procedura per
l'accreditamento. I pazienti che comprano kit 'casalinghi' nei negozi
e su Internet, invece, non sanno se i loro test rispettano gli stessi
standard. Potrebbero aver buttato i loro soldi, ma cosa ancor piu'
grave e' che potrebbero avere risultati imprecisi, allarmandosi o
rassicurandosi inutilmente".
Il rapporto e' pubblicato da 'Sense About Science' - una lobby
che si batte per la scienza basata sull'evidenza - in associazione con
il Royal College of Pathologisths e l'Association of Clinical
Biochemistry.
M.O./ GAZA: ASINI E CAMMELLI SCENDONO IN PIAZZA CONTRO EMBARGO
Insolita manifestazione protesta animale per "diritti dell'uomo"
Roma, 11 mar. (Apcom) - Di manifestazioni, proteste più o meno
violente, a Gaza ce n'è almeno una al giorno. Ma quella di oggi
contro l'embargo non verrà dimenticata facilmente. Protagonisti
della dimostrazione sono stati asini, cammelli, galline, buoi e
cavalli. Le immagini, trasmesse dal network pan-arabo al Jazeera,
sono destinate a fare il giro del mondo.
A capeggiare il corteo, partito dall'antico palazzo del
governatore e arrivato sotto gli uffici delle Nazioni unite, sono
stati i veri protagonisti nella mobilità di questo disastrato
spicchio di terra tra Israele e l'Egitto: gli asini. A seguire
gli altri animali, tra i quali i più "arrabbiati" parevano essere
i cammelli. Uno striscione retto dai colli di due dromedari
recitava: "Animali per i diritti degli uomini". E dalla schiena
degli asini pendevano cartelli di questo tenore: "Ma dov'è la
coscienza degli uomini?"
Una domanda alla quale difficilmente potranno rispondere le
autorità politiche e diplomatiche delle parti in causa, in giorni
in cui il conflitto interpalestinese e arabo-israeliano registra
uno dei momenti più sanguinosi della sua storia recente. Nelle
ultime settimane, secondo fonti palestinesi, sarebbero almeno 280
i morti.
Quella di oggi "è stata una testimonianza 'diversa', ma in fondo
gli animali l'hanno fanno anche per loro stessi", commenta Khalil
Abu Shamlah, uno dei promotori dell'insolita manifestazione,
interpellato da al Jazeera. "Sono un milione e mezzo - continua -
gli animali morti a causa dell'embargo".
Per il quotidiano degli Emirati arabi uniti al Bayan,
l'iniziativa di Gaza è un modo "geniale" per "rompere il silenzio
sulla tragedia dei palestinesi". Visto che finora "a nulla" sono
servite le manifestazioni di "protesta umane", sostengono i
promotori, "la parola è rimasta solo agli animali. Forse loro
sapranno smuovere le coscienze".
Roma, 11 mar. (Apcom) - Di manifestazioni, proteste più o meno
violente, a Gaza ce n'è almeno una al giorno. Ma quella di oggi
contro l'embargo non verrà dimenticata facilmente. Protagonisti
della dimostrazione sono stati asini, cammelli, galline, buoi e
cavalli. Le immagini, trasmesse dal network pan-arabo al Jazeera,
sono destinate a fare il giro del mondo.
A capeggiare il corteo, partito dall'antico palazzo del
governatore e arrivato sotto gli uffici delle Nazioni unite, sono
stati i veri protagonisti nella mobilità di questo disastrato
spicchio di terra tra Israele e l'Egitto: gli asini. A seguire
gli altri animali, tra i quali i più "arrabbiati" parevano essere
i cammelli. Uno striscione retto dai colli di due dromedari
recitava: "Animali per i diritti degli uomini". E dalla schiena
degli asini pendevano cartelli di questo tenore: "Ma dov'è la
coscienza degli uomini?"
Una domanda alla quale difficilmente potranno rispondere le
autorità politiche e diplomatiche delle parti in causa, in giorni
in cui il conflitto interpalestinese e arabo-israeliano registra
uno dei momenti più sanguinosi della sua storia recente. Nelle
ultime settimane, secondo fonti palestinesi, sarebbero almeno 280
i morti.
Quella di oggi "è stata una testimonianza 'diversa', ma in fondo
gli animali l'hanno fanno anche per loro stessi", commenta Khalil
Abu Shamlah, uno dei promotori dell'insolita manifestazione,
interpellato da al Jazeera. "Sono un milione e mezzo - continua -
gli animali morti a causa dell'embargo".
Per il quotidiano degli Emirati arabi uniti al Bayan,
l'iniziativa di Gaza è un modo "geniale" per "rompere il silenzio
sulla tragedia dei palestinesi". Visto che finora "a nulla" sono
servite le manifestazioni di "protesta umane", sostengono i
promotori, "la parola è rimasta solo agli animali. Forse loro
sapranno smuovere le coscienze".
RICERCA: CERVELLO RINGIOVANISCE CON INIEZIONI STAMINALI DA CORDONE
STUDIO SU ANIMALI, CELLULE RIPORTANO INDIETRO LANCETTE FAVORENDO
NEUROGENESI
Roma, 11 mar. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ringiovanire il
cervello grazie alle cellule staminali. E' la promessa di ricercatori
dell'universita' della Florida meridionale, che hanno iniettato
cellule ematiche del cordone ombelicale in cavie di laboratorio
'anziane', ottenendo il 'ringiovanimento' dell'ippocampo e la nascita
di nuove staminali neuronali, condizione che si perde con l'eta'.
Secondo gli autori dello studio pubblicato nell'edizione online del
BMC Neuroscience, i risultati indicano la possibilita' di una terapia
cellulare per rendere piu' giovane il cervello.
La neurogenesi, la proliferazione di nuove cellule cerebrali,
diminuisce con l'eta'. Nel cervello ci sono due riserve di staminali,
di cui una si trova nell'ippocampo: con l'invecchiamento le cellule
'madri' perdono la capacita' di generare nuove cellule, principalmente
per via dell'infiammazione che si instaura negli anni. "La
neurogenesi, diminuisce moltissimo invecchiando - spiega Alison
Willing del Center of Excellence for Aging and Brain Repair
dell'universita' della Florida meridionale - soprattutto a causa del
crescente impoverimento del microambiente del cervello, dovuto
all'instaurarsi di una condizione infiammatoria. Dopo l'iniezione con
cellule del cordone ombelicali - prosegue il ricercatore - abbiamo
assistito al ripristino della proliferazione cellulare, probabilmente
proprio grazie alla diminuzione dello stato infiammatorio".
Lo studio mostra un incremento delle cellule che si riproducono
nelle 24 ore successive all'iniezione, condizione che prosegue per
almeno 15 giorni dopo un singolo trattamento. "Abbiamo mostrato come
le cellule del cordone ombelicale siano in grado di ridurre la
neuroinfiammazione - conclude Paul Sanberg, direttore del Center of
Excellence for Aging and Brain Repair - in base ai nostri risultati
esiste la possibilita' che la terapia cellulare sia un approccio per
combattere l'invecchiamento cerebrale e ripristinare le capacita'
perdute con l'eta'".
NEUROGENESI
Roma, 11 mar. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ringiovanire il
cervello grazie alle cellule staminali. E' la promessa di ricercatori
dell'universita' della Florida meridionale, che hanno iniettato
cellule ematiche del cordone ombelicale in cavie di laboratorio
'anziane', ottenendo il 'ringiovanimento' dell'ippocampo e la nascita
di nuove staminali neuronali, condizione che si perde con l'eta'.
Secondo gli autori dello studio pubblicato nell'edizione online del
BMC Neuroscience, i risultati indicano la possibilita' di una terapia
cellulare per rendere piu' giovane il cervello.
La neurogenesi, la proliferazione di nuove cellule cerebrali,
diminuisce con l'eta'. Nel cervello ci sono due riserve di staminali,
di cui una si trova nell'ippocampo: con l'invecchiamento le cellule
'madri' perdono la capacita' di generare nuove cellule, principalmente
per via dell'infiammazione che si instaura negli anni. "La
neurogenesi, diminuisce moltissimo invecchiando - spiega Alison
Willing del Center of Excellence for Aging and Brain Repair
dell'universita' della Florida meridionale - soprattutto a causa del
crescente impoverimento del microambiente del cervello, dovuto
all'instaurarsi di una condizione infiammatoria. Dopo l'iniezione con
cellule del cordone ombelicali - prosegue il ricercatore - abbiamo
assistito al ripristino della proliferazione cellulare, probabilmente
proprio grazie alla diminuzione dello stato infiammatorio".
Lo studio mostra un incremento delle cellule che si riproducono
nelle 24 ore successive all'iniezione, condizione che prosegue per
almeno 15 giorni dopo un singolo trattamento. "Abbiamo mostrato come
le cellule del cordone ombelicale siano in grado di ridurre la
neuroinfiammazione - conclude Paul Sanberg, direttore del Center of
Excellence for Aging and Brain Repair - in base ai nostri risultati
esiste la possibilita' che la terapia cellulare sia un approccio per
combattere l'invecchiamento cerebrale e ripristinare le capacita'
perdute con l'eta'".
VIP: SCARLETT JOHANSSON, ADORO GLI UOMINI MATURI
(AGI) - Los Angeles, 11 mar. - "Gli uomini maturi hanno piu'
fascino, capiscono meglio le donne e hanno piu' gusto": parola
di Scarlett Johansson, che ha confessato le sue preferenze in
campo maschile, affermando di essere da sempre attratta da
uomini piu' grandi di lei. "Mi dicono sempre che non sono un
idolo per i teenager e che la mia bellezza colpisce di piu' chi
e' un po' avanti con l'eta' - ha detto l'interprete di Match
Point e The Island - personalmente lo prendo come un gran
complimento. Di sicuro nella scelta di un uomo la sua eta', per
me, conta tantissimo".
fascino, capiscono meglio le donne e hanno piu' gusto": parola
di Scarlett Johansson, che ha confessato le sue preferenze in
campo maschile, affermando di essere da sempre attratta da
uomini piu' grandi di lei. "Mi dicono sempre che non sono un
idolo per i teenager e che la mia bellezza colpisce di piu' chi
e' un po' avanti con l'eta' - ha detto l'interprete di Match
Point e The Island - personalmente lo prendo come un gran
complimento. Di sicuro nella scelta di un uomo la sua eta', per
me, conta tantissimo".
GB: BIMBI INFELICI, INSEGNANTI PROPONGONO MENO COMPITI A CASA
PICCOLI INGLESI I PIU' ANSIOSI D'OCCIDENTE, COMMISSIONE INDAGHI
PERCHE'
Roma, 11 mar. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Appello degli
insegnanti scolastici al Parlamento britannico: secondo un rapporto
del United Nation Children's Fund, i piccoli inglesi sono i piu'
infelici, ansiosi e insoddisfatti d'Occidente e occorre indagare a
fondo sulle cause di questo male di vivere. Non solo. Oltre a chiedere
l'intervento delle Istituzioni, i docenti pensano di alleggerire il
carico di compiti a casa, abolendoli del tutto nei casi piu' gravi.
L'Association of Teachers and Lecturers (Atl) d'Oltremanica, in
vista del congresso nazionale al via la prossima settimana, lancia
dunque un messaggio di preoccupazione per le condizioni in cui versano
molti dei 7 milioni di alunni delle scuole primarie e secondarie e per
i conseguenti comportamenti antisociali che si traducono in pessime
performance scolastiche. Gli insegnanti puntano il dito contro la
crescente pressione sociale e la disgregazione della famiglia. Ma
fanno anche autocritica, richiamando l'attenzione sui metodi di
insegnamento e sull'eccessivo carico di problemini e temi a casa
assegnati agli scolari. La notizia e' in prima pagina sul quotidiano
britannico 'Independent'.
PERCHE'
Roma, 11 mar. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Appello degli
insegnanti scolastici al Parlamento britannico: secondo un rapporto
del United Nation Children's Fund, i piccoli inglesi sono i piu'
infelici, ansiosi e insoddisfatti d'Occidente e occorre indagare a
fondo sulle cause di questo male di vivere. Non solo. Oltre a chiedere
l'intervento delle Istituzioni, i docenti pensano di alleggerire il
carico di compiti a casa, abolendoli del tutto nei casi piu' gravi.
L'Association of Teachers and Lecturers (Atl) d'Oltremanica, in
vista del congresso nazionale al via la prossima settimana, lancia
dunque un messaggio di preoccupazione per le condizioni in cui versano
molti dei 7 milioni di alunni delle scuole primarie e secondarie e per
i conseguenti comportamenti antisociali che si traducono in pessime
performance scolastiche. Gli insegnanti puntano il dito contro la
crescente pressione sociale e la disgregazione della famiglia. Ma
fanno anche autocritica, richiamando l'attenzione sui metodi di
insegnamento e sull'eccessivo carico di problemini e temi a casa
assegnati agli scolari. La notizia e' in prima pagina sul quotidiano
britannico 'Independent'.
ANIMALI: NATA NEL BIOPARCO DI ROMA LA GIRAFFA ESPERANZA TORNERA' IN AFRICA
CIRINNA', E' IL PRIMO ESEMPLARE NATO QUI CHE VIENE LIBERATO NEL
SUO HABITAT
Roma, 11 mar. - (Adnkronos) - Esperanza, la giovane giraffa del
Bioparco, tornera' in Africa. Lo staff del Bioparco, in collaborazione
con la riserva africana di Kuruman (Sud Africa) sta organizzando un
volo speciale con un Boeing 747 cargo per il trasferimento, che
avverra' entro l'estate. La cabina che consentira' a Esperanza di fare
un viaggio da business class e' stata studiata dagli architetti del
Bioparco in modo da avere il tetto regolabile in altezza che le
permettera' di essere agevolmente alloggiata nella stiva e di poter
estendere il collo.
I trasferimenti di Esperanza saranno seguiti in ogni dettaglio
da una task force di esperti, tra cui un veterinario specializzato in
animali africani, uno zoologo, un etologo e i guardiani del Bioparco
che l'hanno cresciuta, oltre ad un cineoperatore che filmera' tutte le
fasi.
"Promessa mantenuta. Per la prima volta nella storia degli
animali del Bioparco, un ospite nato in cattivita' tornera' libero nei
luoghi d'origine, a riprova di come la struttura si stia sempre piu'
trasformando in un centro di recupero per animali maltrattati e
sequestrati, come luogo per la salvaguardia dei diritti di tutti i
cittadini non umani", precisa Monica Cirinna', presidente del Comitato
Scientifico del Bioparco, che aggiunge: "Come avevo gia' anticipato in
passato, consideriamo la giraffina un'ospite temporanea, visti gli
spazi troppo esigui del nostro recinto che gia' accoglie tre esemplari
adulti, e visto l'impegno della Fondazione Bioparco a trasferirla in
un parco del continente africano. Qui Esperanza potra' correre in un
parco ampio 7mila ettari dove gia' vivono serenamente altre venti
giraffe".
SUO HABITAT
Roma, 11 mar. - (Adnkronos) - Esperanza, la giovane giraffa del
Bioparco, tornera' in Africa. Lo staff del Bioparco, in collaborazione
con la riserva africana di Kuruman (Sud Africa) sta organizzando un
volo speciale con un Boeing 747 cargo per il trasferimento, che
avverra' entro l'estate. La cabina che consentira' a Esperanza di fare
un viaggio da business class e' stata studiata dagli architetti del
Bioparco in modo da avere il tetto regolabile in altezza che le
permettera' di essere agevolmente alloggiata nella stiva e di poter
estendere il collo.
I trasferimenti di Esperanza saranno seguiti in ogni dettaglio
da una task force di esperti, tra cui un veterinario specializzato in
animali africani, uno zoologo, un etologo e i guardiani del Bioparco
che l'hanno cresciuta, oltre ad un cineoperatore che filmera' tutte le
fasi.
"Promessa mantenuta. Per la prima volta nella storia degli
animali del Bioparco, un ospite nato in cattivita' tornera' libero nei
luoghi d'origine, a riprova di come la struttura si stia sempre piu'
trasformando in un centro di recupero per animali maltrattati e
sequestrati, come luogo per la salvaguardia dei diritti di tutti i
cittadini non umani", precisa Monica Cirinna', presidente del Comitato
Scientifico del Bioparco, che aggiunge: "Come avevo gia' anticipato in
passato, consideriamo la giraffina un'ospite temporanea, visti gli
spazi troppo esigui del nostro recinto che gia' accoglie tre esemplari
adulti, e visto l'impegno della Fondazione Bioparco a trasferirla in
un parco del continente africano. Qui Esperanza potra' correre in un
parco ampio 7mila ettari dove gia' vivono serenamente altre venti
giraffe".
SALUTE: STUDIO, LO SMOG ALTERA LE FUNZIONI CEREBRALI
(AGI) - Londra, 11 mar. - Lo smog delle grandi citta' non da'
solo mal di testa a chi e' costretto a inalare per ore i gas di
scarico delle automobili, ma qualcosa di piu': addirittura
potrebbe modificare le funzioni cerebrali. E' quanto sostiene
uno studio condotto da un team di scienziati olandesi della
Zuyd University, i cui risultati sono stati pubblicati dalla
rivista Particle and Fibre Toxicology. I ricercatori hanno
replicato la qualita' ambientale vissuta da chi lavora in un
garage o lungo la strada. Dieci volontari hanno dovuto
trascorrere un'ora in una stanza piena di aria pulita o satura
di gas di scarico da un motore diesel. I volontari erano
collegati a un elettroencefalografo (EEG), un dispositivo che
registra i segnali elettrici del cervello, che li ha monitorati
per l'ora di esposizione e per quella successiva. Essi sono
stati monitorati durante il periodo di esposizione e per un'ora
dopo aver lasciato la stanza. Dopo appena 30 minuti, il
cervello dei pazienti che erano nella stanza satura di gas di
scarico ha mostrato sull'Eeg segni di stress, il che e'
indicativo di un cambiamento nel modo in cui le informazioni
vengono elaborate nella corteccia cerebrale. Un effetto che e'
proseguito anche dopo che non erano piu' in camera. "Possiamo
solo immaginare - spiega il capo dei ricercatori Paul Borm -
cosa questi effetti possono significare quando si tratta di
esposizione cronica all'inquinamento atmosferico in citta' dove
i livelli di particelle di fuliggine puo' essere molto
elevato". Secondo lo scienziato "e' concepibile che gli effetti
a lungo termine di esposizione alle nanoparticelle da traffico
possano interferire con la normale funzione cerebrale di
elaborazione delle informazioni. Ma ulteriori studi sono
necessari per esplorare questo effetto". Il fatto che il
cervello reagisca quando si confronta con un nuovo odore non e'
del tutto sorprendente, avverte Ken Donaldson, professore di
tossicologia respiratoria all'Universita' di Edimburgo. "E
potrebbe non essere necessariamente negativo. Ma queste
modifiche - ammette - non sono ancora studiate sul lungo
termine, quindi questo studio puo' essere molto importante".
Intanto, esistono dati sugli animali: sono stati studiati
alcuni cani che hanno vissuto per anni a Citta' del Messico,
una delle citta' piu' inquinate del mondo. Gli animali avevano
lesioni cerebrali simili a quelle osservate nei malati di morbo
di Alzheimer. Mentre quelli che hanno vissuto in aree rurali
molto meno inquinate hanno mostrato un tasso di gran lunga
inferiore di danni al cervello.
solo mal di testa a chi e' costretto a inalare per ore i gas di
scarico delle automobili, ma qualcosa di piu': addirittura
potrebbe modificare le funzioni cerebrali. E' quanto sostiene
uno studio condotto da un team di scienziati olandesi della
Zuyd University, i cui risultati sono stati pubblicati dalla
rivista Particle and Fibre Toxicology. I ricercatori hanno
replicato la qualita' ambientale vissuta da chi lavora in un
garage o lungo la strada. Dieci volontari hanno dovuto
trascorrere un'ora in una stanza piena di aria pulita o satura
di gas di scarico da un motore diesel. I volontari erano
collegati a un elettroencefalografo (EEG), un dispositivo che
registra i segnali elettrici del cervello, che li ha monitorati
per l'ora di esposizione e per quella successiva. Essi sono
stati monitorati durante il periodo di esposizione e per un'ora
dopo aver lasciato la stanza. Dopo appena 30 minuti, il
cervello dei pazienti che erano nella stanza satura di gas di
scarico ha mostrato sull'Eeg segni di stress, il che e'
indicativo di un cambiamento nel modo in cui le informazioni
vengono elaborate nella corteccia cerebrale. Un effetto che e'
proseguito anche dopo che non erano piu' in camera. "Possiamo
solo immaginare - spiega il capo dei ricercatori Paul Borm -
cosa questi effetti possono significare quando si tratta di
esposizione cronica all'inquinamento atmosferico in citta' dove
i livelli di particelle di fuliggine puo' essere molto
elevato". Secondo lo scienziato "e' concepibile che gli effetti
a lungo termine di esposizione alle nanoparticelle da traffico
possano interferire con la normale funzione cerebrale di
elaborazione delle informazioni. Ma ulteriori studi sono
necessari per esplorare questo effetto". Il fatto che il
cervello reagisca quando si confronta con un nuovo odore non e'
del tutto sorprendente, avverte Ken Donaldson, professore di
tossicologia respiratoria all'Universita' di Edimburgo. "E
potrebbe non essere necessariamente negativo. Ma queste
modifiche - ammette - non sono ancora studiate sul lungo
termine, quindi questo studio puo' essere molto importante".
Intanto, esistono dati sugli animali: sono stati studiati
alcuni cani che hanno vissuto per anni a Citta' del Messico,
una delle citta' piu' inquinate del mondo. Gli animali avevano
lesioni cerebrali simili a quelle osservate nei malati di morbo
di Alzheimer. Mentre quelli che hanno vissuto in aree rurali
molto meno inquinate hanno mostrato un tasso di gran lunga
inferiore di danni al cervello.
GB/ JERSEY, TROVATA SECONDA STANZA DELLE TORTURE IN ORFANOTROFIO
Avviata da settimane indagine su presunti abusi sui minori
Roma, 11 mar. (Apcom) - Gli inquirenti britannici ritengono di
aver individuato una seconda camera sotterranea delle torture
nell'orfanotrofio dell'isola di Jersey, nella Manica, al centro
da settimana di un'indagine per abusi su minori. Un cane
poliziotto ha inoltre rilevato la presenza di resti umani. La
seconda stanza è stata individuata vicino allo scantinato
contenente tracce di sangue umano, un paio di catene e un bagno
in muratura, scoperto all'inizio del mese, e gli inquirenti
sospettano l'esistenza di altre due camere. Sono circa 160 le
presunte vittime che hanno denunciato le violenze subite tra gli
anni '60 e '70 nell'orfanotrofio Haut de la Garenne.
Un portavoce della polizia, citato dal Times, ha dichiarato:
"Questa stanza può essere tre volte più grande della prima stanza
e ci vorrà del tempo per esaminarla con cura. Manderemo prima un
cane, attraverso un varco nel soffitto. Quindi entrerà un'unità
di medici legali. Ovviamente, se troveranno qualcosa di
rilevante, questo rallenterà l'intera operazione".
La polizia ha inoltre denunciato iniziative avviate da ex
funzionari di polizia, politici e imprenditori per screditare le
indagini. Un portavoce delle forze dell'ordine ha dichiarato:
"Alcuni funzionari hanno lasciato il corpo di polizia in
circostanze diverse dopo essere stati accusati di attività che
possono essere definite di corruzione. Questi funzionari e i loro
associati, tra cui un imprenditore locale e un ristretto numero
di politici, hanno lanciato una campagna volta a screditare gli
inquirenti impegnati sul caso. Sono state inviate diverse
lettere, tra cui alcune contenenti minacce contro uno degli
agenti. Dopo l'annuncio dell'avvio delle indagini, un politico
che ha partecipato al dibattito sugli abusi su minori è stato
avvicinato da uno di questi ex funzionari di polizia e ammonito a
non fidarsi e a non cooperare con gli inquirenti. Vogliamo
sottolineare che al momento non ci sono prove del fatto che
questi ex funzionari siano coinvolti in attività volte a coprire
gli abusi. Obiettivo dell'indagine rimane quello di individuare
le persone che hanno commesso gli abusi sui bambini".
Roma, 11 mar. (Apcom) - Gli inquirenti britannici ritengono di
aver individuato una seconda camera sotterranea delle torture
nell'orfanotrofio dell'isola di Jersey, nella Manica, al centro
da settimana di un'indagine per abusi su minori. Un cane
poliziotto ha inoltre rilevato la presenza di resti umani. La
seconda stanza è stata individuata vicino allo scantinato
contenente tracce di sangue umano, un paio di catene e un bagno
in muratura, scoperto all'inizio del mese, e gli inquirenti
sospettano l'esistenza di altre due camere. Sono circa 160 le
presunte vittime che hanno denunciato le violenze subite tra gli
anni '60 e '70 nell'orfanotrofio Haut de la Garenne.
Un portavoce della polizia, citato dal Times, ha dichiarato:
"Questa stanza può essere tre volte più grande della prima stanza
e ci vorrà del tempo per esaminarla con cura. Manderemo prima un
cane, attraverso un varco nel soffitto. Quindi entrerà un'unità
di medici legali. Ovviamente, se troveranno qualcosa di
rilevante, questo rallenterà l'intera operazione".
La polizia ha inoltre denunciato iniziative avviate da ex
funzionari di polizia, politici e imprenditori per screditare le
indagini. Un portavoce delle forze dell'ordine ha dichiarato:
"Alcuni funzionari hanno lasciato il corpo di polizia in
circostanze diverse dopo essere stati accusati di attività che
possono essere definite di corruzione. Questi funzionari e i loro
associati, tra cui un imprenditore locale e un ristretto numero
di politici, hanno lanciato una campagna volta a screditare gli
inquirenti impegnati sul caso. Sono state inviate diverse
lettere, tra cui alcune contenenti minacce contro uno degli
agenti. Dopo l'annuncio dell'avvio delle indagini, un politico
che ha partecipato al dibattito sugli abusi su minori è stato
avvicinato da uno di questi ex funzionari di polizia e ammonito a
non fidarsi e a non cooperare con gli inquirenti. Vogliamo
sottolineare che al momento non ci sono prove del fatto che
questi ex funzionari siano coinvolti in attività volte a coprire
gli abusi. Obiettivo dell'indagine rimane quello di individuare
le persone che hanno commesso gli abusi sui bambini".
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