(ANSA) - ROMA, 18 APR - Single ma non troppo, e comunque fino
a una certa eta'. Se sempre piu' persone scelgono di vivere da
soli (tra questi sono 600 mila le donne sotto i 45 anni di eta')
il concetto di ''single'' rispetto agli anni '90 e' molto
cambiato. A indagare il fenomeno, consultando ricercatori e
studiosi, e' il mensile Cosmopolitan che nell'ultimo numero
pubblica un'ampia indagine sulle giovani donne single.
''Negli anni '90, periodo dell'individualismo, essere single
era uno status invidiabile. Profilo ideale: quarantenne in
carriera di successo e con potere nelle relazioni pubbliche e
private'', spiega il sociologo Francesco Morace, dell'istituto
di ricerche Furture Concept Lab. ''Con gli anni ci si e' resi
conto che single voleva dire soli e la societa' ha rivalutato le
relazioni. Oggi il concetto forte e' quello dello 'sharing',
ovvero quello della condivisione di esperienze con gli amici o
in coppia. Tuttavia non si e' tornati alla tradizione, oggi una
ragazza tra i 20 e 30 anni non cerca per forza un marito, ma
qualcuno che la capisca, che le voglia bene e con cui fare
scelte. Con l'avanzare dell'eta' pero' tutto si complica...''.
Superati i 30, pero', scatta il panico. ''Alcune ragazze,
cresciute con la convinzione di essere in una societa'
paritaria, quando si accorgono che gli uomini hanno piu' potere
e guadagnano di piu' - spiega la psicoterapeuta Ivana Castoldi -
restano deluse e tornano addirittura alla tradizione: rinunciano
pure al lavoro e scelgono la famiglia. Altre che non fanno
scelte cosi' radicali si mettono alla ricerca disperata''.
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