venerdì 11 aprile 2008
FAME NEL MONDO: 100 MLN DI PERSONE A RISCHIO PER CARO PREZZI
(AGI/REUTERS) - Washington, 11 apr. - La Banca mondiale lancia l'allarme e avverte che l'aumento dei prezzi dei beni alimentari, raddoppiati o addirittura triplicati in certi casi negli ultimi tre anni, rischia di far diventare ancora piu' poveri 100 milioni di persone che vivono nei paesi a basso reddito e di rialzare dal 3% al 5% il tasso di poverta' della popolazione mondiale. Lo rivela Marcelo Giugale, direttore responsabile perl'America Latina e i paesi caraibici della World Bank, secondo il quale si tratta di dati ancora preliminari e non definitivi. Dal 2005 al 2007 i prezzi del grano sono saliti del 70%, quelli dei cereali dell'80% e i prodotti caseari del 90%. "In mancanza di programmi assistenziali e di sostituzione delle colture - dice Giugale - il tasso di poverta' potrebbe salire dal 3% al 5%". Una percentuale che corrisponde a "circa 100 milioni di persone a livello mondiale". Secondo Giugale sono cinque i fattori principali che stanno dietro al boom dei prezzi: i sussidi per la produzione di cereali destinati ai biocarburanti, che hanno spostato questi prodotti dal mercato alimentare a quello energetico; l'aumento dei costi del gasolio e dei fertilizzanti utilizzati in agricoltura; il maltempo in grandi aree produttive come l'Australia, che ha causato la peggiore siccita' da 100 anni aquesta parte; il forte aumento dei consumi di carne in molti paesi asiatici, che ha fatto lievitare la domanda di mangimi, in particolare granaglie e cereali; il sospetto di un aumento della speculazione sui future di beni alimentari di prima necessita', come riso e grano, che ha portato i prezzi alle stelle e che, negli ultimi sei mesi, potrebbe essere stato alimentato dalle iniezioni di liquidita' delle banche centrali, decise per fronteggiare la crisi dei mutui, le quali avrebbero imboccato la via della speculazione sui derivati legati alle commodity alimentari. La banca mondiale ritiene che l'aumento del tasso di poverta' collegato al caro prezzi potrebbe essere un buon test per verificare l'efficacia dei programmi di assistenza contro la poverta'. "Riteniamo - dice Giugale - che parecchi paesi, come Messico, Brasile, Colombia, Guatemala, Peru, che hanno investito in questi programmi di assistenza sociale stiano ora molto meglio che in passato". "Per cui - aggiunge - avremo modo di verificare se questi programmi funzionano e forse anche i paesi che finora non ci hanno creduto cominceranno a pensarci su".
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