giovedì 3 aprile 2008

SANITA': NEL LAZIO 35MILA NUOVI CASI DI TUMORE L'ANNO, PRONTA RETE ONCOLOGICA

COGNETTI, DIPARTIMENTI TERRITORIALI PER CURE PIU' VELOCI
Roma, 3 apr. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Le malattie oncologiche mettono in ginocchio il Lazio: almeno 35 mila nuovi casi diagnosticati e 15 mila decessi ogni anno. Sono solo alcuni numeri dell'incidenza dei tumori maligni nel Lazio, diffusi oggi all'Ifo di Roma durante la presentazione della nuova rete oncologica regionale, un progetto affidato dalla Regione Lazio a Lazio sanita' - Agenzia di sanita' pubblica (Asp) con il supporto dell'Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma. Il progetto, illustrato oggi, sara' presentato ufficialmente la settimana prossima alla Giunta regionale e all'Assessorato alla sanita' laziale.
L'assistenza ospedaliera ai malati oncologici del Lazio e' moltodispersa, circa 60 istituti hanno piu' di 200 ricoveri all'anno. La sola eccezione e' rappresentata dai tumori in eta' pediatrica, dove solo tre istituti coprono piu' del 95% dei ricoveri, e i tumori del sangue trattati da otto istituti romani che 'accentrano' il 65% dei casi. Per questo motivo si e' voluto avviare un progetto che assicuri al malato e alla sua famiglia un percorso migliore durante tutte le fasi della malattia, cercando di mettere in rete le varie realta' della sanita' laziale.
"La rete oncologica regionale - spiega Francesco Cognetti, responsabile dell'oncologia medica del Regina Elena - vuole migliorareil servizio attraverso una organizzazione in dipartimenti oncologici, suddivisi territorialmente, in base ai bacini di utenza". La rete si sviluppa su un modello di organizzazione 'Hub e Spoke', in cui i dipartimenti svolgono entrambe le funzioni attraverso strutture di primo livello e centri specializzati che garantiscono prossimita' alle cure. "Nella nostra regione ci sono delle criticita' - ammette Cognetti - ma questo progetto ci puo' aiutare a superarle. Mi auguro che il modello non sia stravolto di molto - conclude - e mi battero' prossimamente per impedire che cio' avvenga".

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