(ANSA) - TORINO, 26 MAG - Un padre immaturo, assente e
incapace di gestire il rapporto con la figlia. E' l'identikit
del nuovo responsabile di anoressia e bulimia, delineato dagli
studi condotti dal Centro pilota per la cura dei disturbi
alimentari dell'ospedale Molinette di Torino, presentati oggi
nel corso di un convegno.
L'equipe diretta da Secondo Fassino, docente di psichiatria
dell'Universita' di Torino, ribalta cosi' la convinzione che
anoressia e bulimia nascano dal cattivo rapporto tra le giovani
donne e le loro madri. ''In realta' - spiega Fassino - nostri
studi sulla personalita' dei genitori hanno messo in evidenza la
vulnerabilita' temperamentale dei padri e non delle madri''.
Il difetto, dunque, risiederebbe nel ruolo padre-figlia,
laddove la figura genitoriale maschile non riesce a trasmettere
alla ragazza stima in se stessa. Questa nuova interpretazione
della genesi dei disturbi alimentari rivaluta il ruolo della
madre, che risulta ansiosa e conflittuale nel rapporto con la
figlia perche' costretta a sopperire alle mancanze del padre,
del quale in qualche modo assume il ruolo.
Lo studio, che aggiorna una precedente ricerca del 2002, e'
in corso di pubblicazione sulla rivista scientifica
''Comprehensive Psychiatry''.
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