lunedì 9 giugno 2008

AMBIENTE: CLIMA; NEL SAHARA IMMENSO DEPOSITO DI CO2

(ANSAmed) - ALGERI, 9 GIU - Mentre l'Unione Europea e l'
Italia si preparano a lanciare i primi progetti di stoccaggio
geologico del biossido di carbonio, nel Sahara algerino vengono
sotterrate ogni anno un milione di tonnellate di CO2. E' in
pieno deserto, vicino a In Salah, 1.200 km a sud di Algeri, che
ormai da quattro anni lavora a pieno regime uno dei piu' grandi
centri sperimentali al mondo per lo stoccaggio del gas nemico
numero uno del clima.
''Vogliamo dimostrare che il processo e' tecnicamente
realizzabile, economicamente accettabile e geologicamente
sostenibile'', ha spiegato Mohamed Keddam, direttore generale di
In Salah Gas, il progetto lanciato nel 2004 dall'ente algerino
idrocarburi Sonatrach insieme ai giganti petroliferi BP (Gran
Bretagna) e Statoil (Norvegia) con un investimento iniziale di
circa 200 milioni di dollari.
L'immenso ''laboratorio salva clima'', uno dei maggiori al
mondo insieme a quello di Weyburn in Canada e Sleipner in
Norvegia, ha permesso di ridurre le emissioni inquinanti
prodotte dai giacimenti di gas di In Salah del 60%. In pratica,
il Co2 prodotto dai giacimenti di In Salah, dove ogni anno
vengono estratti circa 9 miliardi di metri cubi di gas naturale
diretti principalmente al mercato Europeo, viene iniettato nelle
riserve naturali sotterranee di Kerchba, distanti pochi
chilometri, evitando cosi' la dispersione nell'atmosfera.
Il gas estratto nella regione ha infatti un livello di C02
troppo elevato, di circa il 6% contro la soglia massima permessa
del 3%: attraverso un processo chimico a base di ammina viene
separata l'andride carbonica. Tre tubi di acciaio del diametro
di circa 11 cm spingono poi il diossido di carbonio in una falda
acquifera a 1900 metri di profondita'.
Dopo il processo di cattura e stoccaggio del Co2(noto come
Ccs, dall'inglese carbon capture and storage), il metano viene
trasportato con una pipeline a Hassi R' Mel (800 km a sud est di
Algeri) da dove poi partira' principalmente alla volta di Italia
e Spagna.
E' da Hassi R'Mel, dove in novembre sono stati lanciati i
lavori per la costruzione della prima centrale elettrica ibrida
al mondo, ad energia solare e gas, che partira' inoltre il nuovo
metanodotto Galsi. Lungo 1.470 km, trasportera' in Italia, via
Sardegna, circa 8 miliardi di metri cubi di gas all'anno.
Attualmente esistono tre metodi principali di Ccs:
l'iniezione in giacimenti semiesauriti di petrolio, l'iniezione
in falde acquifera profonde (come a In Salah) e l'iniezione in
strati profondi di carbone che non puo' essere estratto dalle
miniere.
In quattro anni di attivita' nessuna fuga del gas serra e'
stata segnalata a Kherchba. Ridotti anche i costi del processo:
circa 9 dollari a tonnellata.
Ma se secondo alcuni lo stoccaggio geologico del biossido di
carbonio potra' limitare le emissioni nocive fino a un massimo
del 55% entro il 2100 e generare un'influenza positiva sul
clima, altri sottolineano il rischio di perdite successive
nell'atmosfera, i costi ancora poco competitivi e la difficolta'
nel trovare siti adatti come quello, isolato e lontano da centri
abitati, del Sahara algerino.

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