Ex consulente industria greggio: sbagliato il metodo di calcolo
Roma, 9 giu. (Apcom) - Le riserve petrolifere mondiali sono più
del doppio di quanto venga dichiarato oggi dai principali
produttori. A sostenerlo è l'attuale Direttore generale della
Royal Society of Chemistry britannica, Richard Pike, ex
consulente dell'industria petrolifera.
Le stime correnti indicano che nel mondo ci sono 1.200 miliardi
di barili, ma i dati in possesso dell'industria petrolifera
suggeriscono invece che tale cifra ammonta a meno della metà
delle riserve realmente esistenti. Lo scienziato sottolinea
inoltre che i dati reali non tengono conto dei giacimenti ancora
non esplorati, nè di quelli ancora da scoprire nè di quelli
ritenuti troppo costosi da sfruttare. Lo scienziato spiega al
quotidiano britannico Independent che la sottostima dipende dal
calcolo aritmetico usato dall'industria per valutare l'entità
delle riserve, mentre sarebbe più accurato adottare il calcolo
delle probabilità, basato sulla curva a campana, usata per
valutare le riserve già accertate, probabili e possibili di
ciascun giacimento. "Lo stesso avviene per il gas naturale -
sottolinea - perchè le stime vengono condotte nella stessa
maniera".
L'industria petrolifera che è a conoscenza dei dati reali sulle
riserve globali preferisce tacerli, sostiene Pike, per poter
mantenere alto il prezzo del greggio.
Le stime statistiche potrebbero indebolire la campagna degli
ambientalisti a favore di fonti energetiche alternative al
greggio, ammonisce lo studioso. "La cattiva notizia è che la
sottostima delle riserve petrolifere accertate ha generato un
falso senso di sicurezza dal punto di vista ambientale - afferma
- perchè ci costringeva a cercare alternative ai combustibili
fossili entro i prossimi decenni. Non dovremmo invece
sorprenderci se il petrolio dominerà tutto il XXII secolo. Questo
evidenzia un grande errore nella programmazione energetica e
ambientale, per cui stiamo drammaticamente sottostimando le sfide
che siamo chiamati ad affrontare".
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