CARAIBI - Studio scienziati: nei Caraibi più del 50% dei coralli è morto
Roma, 24 gen. (Apcom) - Se non fosse opera della naturacertamente la barriera corallina meriterebbe un posto fra lesette meraviglie del mondo antico, le celebri opere d'arteconsiderate da greci e romani come somma espressione dell'operadell'intera umanità. Nessun problema però perchè ora, grazie alriscaldamento globale del pianeta, questo straordinario paradisomarino rischia di trasformarsi in una reliquia della bellezza daimmortalare in qualche artistica cornice.
A lanciare l'allarme una ricerca pubblicata dagli scienziati delWorld Conservation Union secondo cui la barriera corallina hasubito danni devastanti per gli uragani record del 2005, causatidall'aumento della temperatura sul pianeta. A minacciare lo statodi salute dei banchi di corallo non sarebbero quindi soltanto losviluppo costiero e la pesca eccessiva, ma soprattutto letempeste negli oceani che stravolgono l'habitat naturale deicoralli, sempre più dominati da specie vegetali e animali primatotalmente assenti.
Secondo Carl Gustaf Lundin, responsabile dell'Unione Mondiale perla Conservazione della Natura intervistato dal 'Guardian' "se nonsi fa presto qualcosa le barriere coralline non resisterannomolto al riscaldamento climatico". Tra le regioni più colpite iCaraibi, dove vive circa il 10% dei coralli, inclusa la Florida ele isole Cayman. Nell'agosto del 2005 tra il 50% e il 95% dellecolonie di corallo sono andate perse.
Un danno incalcolabile per tutto l'ecosistema marino, visto chele barriere coralline sostengono circa i 25% della vita marina, eoltre quattromila pesci, offrendo ospitalità per le uova depostee rifugio per specie come aragoste, stelle marine, granchi, oltrea svolgere un importante protezione per i litorali colpiti dalletempeste.
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