martedì 8 gennaio 2008

WEB:RICEVE CHIAMATE A SFONDO SESSUALE, SUOI DATI ERANO SU BLOG

(AGI) - Genova, 8 gen. - Ha scoperto che la sua foto e i suoi dati personali erano stati inseriti in un blog solamente quando ha ricevuto una telefonata da un uomo che gli chiedeva un incontro sessuale. Vittima di questo 'scherzo' un 19enne genovese che e' per questo caduto in un profondo stato depressivo. I genitori del giovane hanno sporto querela presso la procura della Repubblica del capoluogo che ha dato il via all'inchiesta della Polizia Postale, particolarmente complessa per le modalita' di creazione del blog sia per l'architettura della rete. Dopo un paio di mesi gli agenti, grazie agli indirizzi di connessione forniti dal provider Internet, sono risaliti a tre compagni e amici di scuola, due ragazzi e una ragazza, che avevano utilizzato il pc di casa per creare il blog e inserire le foto del coetaneo e il suo cellulare con un profilo in cui si diceva che era "bisessuale, alcolista, pronto a fumare qualsiasi cosa e capace di animare le feste dopo aver bevuto". I tre studenti sono stati denunciati per diffamazione a mezzo Internet in concorso e uno solo di loro e' stato denunciato anche per sostituzione di persona per aver chattato in rete con il nome del compagno. Secondo quanto spiegato dal vice questore aggiunto Lorella Balducci, direttore del settore operativo del Compartimento regionale della Polizia Postale, le immagini della vittima erano state ricavate da foto di gite scolastiche. "I tre si sono giustificati dicendo che si era trattato di uno scherzo - ha detto Balducci - ma questa ipotesi e' poco credibile sia perche' si tratta di persone maggiorenni sia perche' lo 'scherzo' e' durato 7 mesi con gravissimi problemi di carattere psicologico per la vittima. Sono fatti che accadono in continuazione - ha aggiunto il vicequestore -anche se con diverse modalita'. Chiunque puo' aprire un blog basta che non vada a ledere la sfera privata degli altri. Probabilmente queste cose accadono perche' gli autori di questi reati dietro uno schermo si sentono assolutamente anonime e pensano che nessuno possa mai arrivare a loro. Sappiano che comunque - ha concluso Balducci - chi naviga nell'universo di Internet lascia sempre una traccia". Nel 2006 la PoliziaPostale ha registrato una trentina di casi di diffamazione a mezzo Internet. Il movente e' spesso la vendetta o risentimentidi ex fidanzati.

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