(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Non solo. Quelli passati dalle
parole ai fatti, ovvero coloro che avevano tentato di togliersi la
vita, erano molto piu' numerosi tra dipendenti dal fumo. Se tra i non
fumatori la percentuale si attestava appena allo 0,6%, questa passava
all'1,6% tra i fumatori occasionali per 'schizzare' al 6,4% tra gli
adepti delle 'bionde'.
I ricercatori del Max Planck Institute of Psychiatry di Monaco,
per evitare che i risultati venissero influenzati da altri fattori,
hanno 'spogliato' i dati da altri elementi che potrebbero aver indotto
i giovani al suicidio, ovvero alcol, droghe e una storia di
depressione alle spalle. Secondo gli studiosi, a spingere i fumatori
piu' degli altri a pensare al suicidio sarebbe la riduzione nel
cervello dei livelli di serotonina, nota anche come 'molecola della
felicita''.
"Le campagne anti-fumo - sostiene il ricercatore a capo dello
studio, Thomas Bronisch - dovrebbero battere anche questa strada per
tenere i fumatori reali o potenziali lontani dalle 'bionde'".
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.