martedì 26 febbraio 2008

GENETICA: ESPERTI, NEL DNA DEI BOVINI TRACCE DI PREISTORIA

(ANSA) - MILANO, 26 FEB - L'antenato preistorico dei bovini
moderni estinto da quasi quattro secoli, l'uro, non e' del tutto
scomparso, per lo meno dal punto di vista genetico. Nei
mitocondri di alcuni suoi discendenti, infatti, sono ancora
presenti tracce del suo Dna. Lo rivela uno studio condotto da un
gruppo di genetisti dell'Universita' di Pavia, pubblicato oggi
sulla rivista Current Biology.
Il lavoro dei genetisti di Pavia, che hanno analizzato 108
campioni di un particolare tipo di Dna (quello dei mitocondri)
di altrettanti bovini moderni, ha dimostrato per la prima volta
che in alcuni di questi animali persistono tracce genetiche
degli uri europei. In particolare, hanno verificato che 3 dei
108 genomi appartenevano a due linee genetiche specifiche: la
prima era comune nelle popolazioni degli uri dell'Europa
centro-settentrionale, ma non era mai stata trovata nei bovini
viventi; la seconda, finora ignota, e' stata identificata nella
razza Cabannina (una razza autoctona ligure a rischio di
estinzione) e si pensa che derivi da una popolazione di uri che
vivevano a sud delle Alpi.
Grazie a questo studio, i ricercatori hanno concluso che ''i
bovini moderni sono il risultato di un unico evento di
domesticazione avvenuto nel Neolitico nella Mezzaluna fertile, a
seguito del quale le mandrie addomesticate hanno accompagnato l'
uomo nelle sue migrazioni nel Vecchio Mondo''. Tuttavia,
nonostante la selezione effettuata dagli allevatori, ''la
genetica dimostra che ci furono casi di mescolamento genetico in
Europa tra uri selvatici e bovini domestici''.
L'uro, il cui nome scientifico e' Bos primigenius, e'
rappresentato in molte pitture rupestri del Paleolitico europeo
come un animale di grossa taglia, con caratteristiche corna
ricurve in avanti. L'ultimo esemplare documentato e' una femmina
morta in Polonia nel 1627.

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