giovedì 6 marzo 2008

SCIENZA: 'LETTURA' CERVELLO RIVELA QUEL CHE STIAMO VEDENDO

(ANSA) - LONDRA, 6 MAR - Una macchina che 'legge' quello che
la mente umana vede, nella realta' ma anche nei sogni: verso
questo oggetto da fantascienza si muove un metodo messo a punto
da scienziati americani, e che in un futuro non troppo lontano
potrebbe consentire la lettura del pensiero, o qualcosa di
simile.
Secondo la rivista Nature, un'equipe guidata dal professor
Jack Gallant dell'universita' della California a Berkeley ha
fatto un importante passo in avanti verso la creazione di questo
strumento, collegando i modelli di attivita' cerebrale a quello
che viene recepito dalla zona posteriore del cervello dove
risiede il senso della vista. Osservando le reazioni cerebrali
con lo strumento della risonanza magnetica, Gallant afferma di
essere in grado di dire, con un'accuratezza del 90%, quale tra
le 120 immagini offerte durante gli esperimenti, la persona sta
guardando in quel momento.
Aree diverse del cervello recepiscono e elaborano la
rappresentazione di diverse caratteristiche di quel che vediamo:
le aree basse rappresentando caratteristiche degli oggetti come
margini, angoli, curve; quelle alte rappresentano immagini
complesse come le facce delle persone che stiamo osservando. La
ricerca ha registrato le attivita' della corteccia visiva grazie
al metodo detto della risonanza magnetica funzionale (fMRI).
Il sistema usato dagli studiosi decodifica i segnali del
cervello, e come questo cataloga le informazioni visive,
emulandolo in un computer: in futuro potrebbe essere usato per
studiare processi come l'attenzione, e forse fornire accesso al
contenuto visivo dei sogni e delle immagini che ci vengono in
mente. Ma attualmente, dice Gallant al Daily Telegraph, quello
sviluppo e' lontano, e ci si concentra sull'attivita' del
cervello, non sulla ricostruzione delle immagini: ''Possiamo ora
solo determinare quale immagine e' stata vista da un gruppo di
immagini potenziali che gia' conosciamo''. Ricostruire
un'immagine immagazzinata o concepita dal cervello osservando la
sua attivita' potrebbe essere assai piu' difficile, spiega:
''Nessuno puo' ancora farlo, ma possiamo predire che molti
concetti che usiamo in questo studio verranno usatin in futuro
per queste ricostruzioni''.
Di fronte a un gruppo di 120 immagini selezionate, la
predizione e' stata accurata al 90%. Quando il numero e' salito
a 1.000, l'accuratezza e' scesa all'80%, sempre molto alta.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.