martedì 18 marzo 2008
TRUFFA TELEMATICA: DIFENDERSI DA 899, PROCURA ROMA CONSIGLIA
(AGI) - Roma, 18 mar. - Parecchie migliaia di truffe telematiche sono state denunciate negli ultimi anni a Roma dautenti che, navigando su internet, si sono visti recapitare bollette telefoniche con cifre da capogiro. La procura della capitale che, assieme al Nucleo frodi telematiche della Guardiadi Finanza, ha individuato i meccanismi illeciti in atto sulla rete, i cosiddetti 'dialer', ha stilato un vademecum per consentire a chi si connette di proteggersi dalle intrusioni. "I dialer - si legge in una nota del procuratore GiovanniFerrara -, sfruttando l'impreparazione tecnica o la disattenzione dell'utente connesso a mezzo di linea telefonica analogica (tutto cio' e', infatti, escluso in caso di utilizzodi collegamenti digitali - Adsl -) determinano, al momento della visualizzazione di pagine web in cui sono occultati, l'intrusione nel computer con modifica del numero telefonico di collegamento al provider e deviazione del traffico su un numeroa valore aggiunto (899/892/0081 ecc.), con conseguenti ingenti costi telefonici fraudolenti a carico dell'utente". La procura cosi' suggerisce di adottare almeno una delle seguenti cautele "al fine di prevenire tale insidiosa sostituzione del numero telefonico: 1) inibire il file preposto alla tenuta del numero di connessione ad internet, presente sul personal computer (generalmente il file RASPHONE.PBK), impostandolo in sola lettura; 2) richiedere agli operatori telefonici il blocco dei prefissi usati dai dialer; 3) utilizzare una connessione di tipo digitale". Ogni anno a piazzale Clodio arrivano circa 3-4 mila denunce e sono stati aperti, su iniziativa del procuratore aggiunto Francesco Verusio, piu' filoni di inchiesta per perseguire i responsabili delle truffe. Di recente si e' scoperto che questo tipo di truffa avviene anche tramite sms sui cellulari che invitano a telefonare a un numero che inizia per 899 per ascoltare messaggi lasciati sulla segreteria telefonica. Il tutto a un costo di 15 euro al minuto. Il guadagno, secondo gli investigatori, andrebbe alle societa' titolari di numeri a valore aggiunto che hanno referenti in tutta Italia. I magistrati si sono rivolti a tutte le associazione dei provider affinche' attivino adeguata protezione evitando ai loro clienti "navigazioni insidiose" su internet.
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