mercoledì 23 gennaio 2008

LA NOTIZIA:CONSUMI, IL CELLULARE SORPASSA LA BISTECCA

(AGI) - Roma, 23 gen. - Nuova frenata dei consumi: nel 2008, le
famiglie italiane spenderanno di meno ma soprattutto per beni
alimentari come carne, pane e zucchero. Non baderanno a spese
invece per cellulari ed elettrodomestici. Queste le stime di
Confcommercio: se nel 2007 la crescita dei consumi e' stata
dell'1,5%, nel 2008 scendera' dell'1,2%-1,3% per poi registrare
un'accelerazione nel 2009 (+1,9%).
Il dato singolare e' che per carne e zucchero, e' stimato
un calo dello 0,5%; piu' accentuato (-0,7%) per pane e cereali.
Tra i consumi che invece aumenteranno, quelli dei telefonini
(+22%), servizi telefonici (+21,4%) ed elettrodomestici
(+15,6%). Non solo, ma gli italiani spenderanno di piu' per le
vacanze (1,8%) rispetto al 2007 (0,3%), mentre ridurranno le
spese per il tempo libero (1,6% rispetto a 2,3% del 2007). Si
risparmiera' anche sui pasti in casa e fuori casa (0,5%
rispetto a 0,7% del 2007), sulle spese per la casa (1,4%
rispetto a 1,2% del 2007) e su tutto cio' che riguarda la cura
di se', dalla palestra al parrucchiere (1,3% rispetto a 1,6%
del 2007).
In generale, su una spesa di 3.186 euro al mese di spese a
famiglia, la fetta maggiore e' attualmente riservata alla casa
(900 euro) e all'alimentare (733 euro). Alti anche i costi
relativi alla cura personale (650 euro) e a mezzi e telefonini
(572 euro). Incide meno la spesa per il tempo libero (238 euro)
e ancora meno quella per i viaggi (93 euro).
Per il presidente della confederazione dei commercianti, la
ricetta e' una sola: ridurre la spesa e abbassare le tasse.
Carlo Sangalli ha spiegato che "per rilanciare i consumi non
c'e' altra strada se non quella di ridurre la spesa pubblica e
abbassare le tasse. Questo e' fondamentale per rilanciare i
consumi". La situazione attuale "che stiamo vivendo ora rende
difficile questa operazione, per questo chiediamo alla politica
una risposta responsabile e tempestiva".
Per la Federconsumatori, "bisogna quindi agire in tre
direzioni ben precise: chiudere positivamente tutti i contratti
di lavoro, a partire proprio da quello, cosi' in sofferenza,
del commercio di cui e' titolare la Confcommercio stessa.
Diminuire fortemente il carico fiscale delle buste paga e delle
pensioni, anche se in cio' non si e' certo aiutati dall'attuale
situazione politica e di Governo. Abbassare fortemente i prezzi
e ricercare rapporti piu' chiari, piu' onesti, e piu'
trasparenti nel mercato eliminando manovre speculative". Piu'
critico il Presidente del Codacons Carlo Rienzi che ha chiesto
ai commercianti di dare il buon esempio: "E' vero che per
rilanciare i consumi serve una riduzione della pressione
fiscale ma prima di tutto serve un sensibile calo dei listini
in tutti i settori. Confcommercio, quindi, se davvero tiene ai
consumi degli italiani, dovrebbe dare il buon esempio,
obbligando i propri commercianti a ridurre i prezzi di almeno
il 10, nell'interesse anche degli stessi esercenti".

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