venerdì 15 febbraio 2008

INTERNET: ARRIVANO I VIRUS BUONI CHE GUARISCONO I PC

ANSAMICROSOFT STUDIA COME AGGIUSTARE IMPERFEZIONI PROGRAMMI (ANSA) - ROMA, 15 FEB - Per sconfiggere i produttori di virus informatici non c'e' niente di meglio che usare le loro stesse armi. Ne sono convinti ai laboratori Microsoft di Cambridge, in Inghilterra, dove alcuni ricercatori stanno 'incubando' dei virus informatici 'buoni', con il compito di aggiustare le imperfezioni nei programmi che rendono i computer vulnerabili. La notizia e' riportata dalla rivista 'New Scientist'. Una delle minacce piu' pericolose per la sicurezza informatica sono i cosiddetti 'malware', specie di virus che si insediano nelle memorie del computer sfruttando i 'buchi' dei programmi, cioe' imperfezioni nel codice con cui sono scritti che permettono al virus di rendersi invisibile o comunque molto difficile da trovare. L'idea in sperimentazione alla Microsoft e' di distribuire le 'patch', ovvero i programmi che correggono gli errori, non piu' tramite server centrali da cui ogni utente li scarica volontariamente ma utilizzando lo stesso sistema che i Malware utilizzano per replicarsi. I 'virus buoni', una volta entrati in un computer, oltre a risolvere i problemi si trasmetterebbero automaticamente ai contatti dell'utente, diffondendosi cosi' molto velocemente. ''Oltre a questo vantaggio - spiega Milan Vojnovic, uno dei ricercatori impegnati nel progetto - si potrebbero studiare antivirus specifici modellati sui virus che vogliono colpire, e che utilizzino le stesse tecniche di propagazione''. L'idea e' assolutamente innovativa, ma potrebbe nascondere dei problemi secondo Walter Narisoni, esperto della Sophos, una società che partecipa all'iniziativa 'Common Malware Enumeration' (Cme) per un database globale dei virus:''La soluzione potrebbe anche funzionare - spiega Narisoni - ma c'e' la possibilita' che questi malware 'buoni' possano essere a loro volta vulnerabili, e quindi permettere a un virus cattivo diverso di agganciarsi a loro e farsi portare all'interno dei computer. Bisognera' vedere come alla Microsoft realizzeranno in pratica quest'idea''. Il problema dei 'buchi' riguarda praticamente tutti i programmi principali, a cominciare dai sistemi operativi, ed e' segnalato in crescita: secondo il rapporto Ibm pubblicato pochi giorni fa nel 2007 ne sono stati trovati 6500. ''I programmi sono sempre piu' complessi - conferma Narisoni - e aumentando le righe di codice aumentano di conseguenza le possibilita' di errore. Uno di quelli piu' comuni ad esempio e' che i programmatori per fare in fretta dimenticano di definire in modo preciso quanta memoria puo' usare un programma, quindi il sistema non si accorge se ad esempio un virus e' agganciato al programma e gliene fa utilizzare di piu'''. Secondo il rapporto Ibm, pero', le patch potrebbero non essere sufficienti: meta' delle imperfezioni trovate lo scorso anno infatti non sono state sistemate dagli appositi programmi. Per il nuovo antivirus 'buono' si preannuncia un superlavoro.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.