(ANSA) - CAPE CANAVERAL (FLORIDA), 7 FEB - Come una casa in cui i cassetti sono sempre troppo pieni e gli armadi sovraffollati, la Stazione spaziale internazionale (Iss) ha accumulato ''un'enorme quantita' di roba ammassata'' e allora, dice l'astronauta Paolo Nespoli, che dalla stazione spaziale e' tornato da appena tre mesi, il laboratorio europeo Columbus e' doppiamente benvenuto: non e' solo un grande passo in avanti tecnologico, ma permettera' di mettere un po' di ordine. ''E' come se la stazione spaziale fosse una casa nella quale non si e' mai buttato via niente; perfino gli strumenti con cui e' stata costruita sono rimasti li'. Adesso, con l'arrivo del modulo Columbus, ci sara' piu' spazio a disposizione, almeno un po'''. Nespoli e' al Kennedy Space Center, da dove tra qualche ora dovrebbe essere lanciato il Columbus con lo shuttle Atlantis, per salutare i suoi colleghi del corpo astronauti dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), il tedesco Hans Schlegel e il francese Leopold Eyharts, e gli altri cinque colleghi della Nasa che partecipano alla missione. Nell'ottobre scorso Nespoli ha partecipato alla missione Sts-120-Esperia, delle agenzie spaziali italiana (Asi) ed europea, che ha portato sulla stazione spaziale il Nodo 2 al quale sara' agganciato il Columbus. ''Mi ricordo - dice l'astronauta italiano - che due ore dopo che avevamo aperto il portello del Nodo 2 abbiamo cominciato a buttarci dentro roba. Qualsiasi volume aggiunto alla stazione spaziale e' prezioso perche' in giro c'e' di tutto, non si puo' buttare via niente'': dagli incredibili imballaggi che proteggono il materiale inviato a bordo, alle piu' piccole rondelle, ognuna contrassegnata da un numero ma che, nel caos generale, puo' riuscire a trovare solo chi in quella grande casa nello spazio ci vive ormai da un bel po'. Con l'arrivo del Columbus, insomma, ci sara' un po' piu' di ordine, almeno per qualche tempo. Ma dal 2009 le cose cambieranno ancora perche' sulla stazione orbitale non vivranno piu' tre ma sei astronauti. Si tornera' a combattere contro il disordine, ma soprattutto per la prima volta ci sara' una divisione del lavoro a bordo. ''Oggi - osserva Nespoli - l'astronauta deve pensare a tutto, come un medico che prima di un intervento chirurgico deve pulire la sala operatoria e sistemarne l'impianto elettrico. Ma in futuro, con gli equipaggi
di sei membri, alcuni astronauti potranno dedicarsi solo agli esperimenti, mentre gli altri penseranno al funzionamento della stazione orbitale. ''In questo modo - conclude - si potra' ottimizzare anche l'addestramento, mentre adesso ognuno deve imparare a fare tutto''.
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