lunedì 21 aprile 2008

MEDICINA: CURE PEGGIORI IN OSPEDALE PER CHI ARRIVA DI NOTTE

STUDIO USA, ASSISTENZA PIU' RAPIDA E COMPLETA IN GIORNI FERIALI
CHE IN WEEK END
Roma, 21 apr. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Un infarto in piena notte? Anche se si viene soccorsi rapidamente e portati in ospedale in tempi record, si rischia comunque
di trovarsi nel posto sbagliato e al momento sbagliato. Almeno negli
Stati Uniti, come rivela uno studio americano pubblicato su
'Circulation', che ha monitorato strutture di tutto il Paese. In
particolare, sembra che i pazienti ricoverati di giorno beneficino di
un'assistenza piu' rapida e a 360 gradi, rispetto a quelli che
arrivano di notte o nei giorni festivi. Ma, secondo i ricercatori,
queste differenze non sembrano influire sui tassi di decessi che si
verificano in ospedale.
Per capire se l'ora di arrivo del paziente in una struttura
sanitaria potesse fare la differenza, il team di Hani Jneid del
Massachussets General Hospital di Boston (Usa) ha esaminato i dati di
62.814 pazienti con attacco cardiaco, contenuti nel database
dell'American Heart Association. "Una potente fonte di ricerca, in
pratica una sorta di registro clinico nazionale aggiornato, che
include diversi tipi di ospedali, universitari e non, rurali e urbani,
di tutti gli Stati Uniti", spiega Jneid.
I ricercatori, in particolare, hanno esaminato le differenze
nell'assistenza e nei tassi di mortalita' in ospedale fra i pazienti
con infarto ricoverati nel corso della settimana, dalle 7 alle 19.00,
e quelli entrati nelle strutture di notte, nei fine settimana e nei
giorni di vacanza. Cosi' si e' visto che i secondi avevano il 7% in
meno di possibilita' di essere sottoposti ad angioplastica di
emergenza (Pci) rispetto ai primi, e il 6% di subire un altro tipo di
rivascolarizzazione di emergenza rispetto agli infartuati del turno
diurno.

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