CINESI AMICI MA SU CERTI PUNTI VALORI SONO DIVERSI
Roma, 17 dic. (Adnkronos) - "Da una parte va dato atto di una scelta di limpidita' e sincerita' del presidente del Consiglio, nel senso che anche chi si comporta nello stesso modo non lo ammette mai. Ma e' una scelta che non ho condiviso". Cosi' il ministro Emma Bonino,dai microfoni di Radio Radicale, commenta la dichiarazione del premierRomano Prodi che ieri sera ha detto di non aver ricevuto il Dalai Lamaper la ragion di Stato.
"Io il Dalai Lama l'ho incontrato -dice Bonino- lo hanno incontrato i Radicali e speriamo di fare con lui il grande Satyagrha del 2008, per una questione diversa, e cioe' perche' penso che la Cinasia certamente un grande partner, ma penso anche che vanno dati messaggi chiari alla Cina. Per esempio sul Dalai Lama, il terrore della Cina e' che ci sia la campagna per l'indipendenza del Tibet, mentre non e' cosi' visto che il Dalai Lama si pronuncia da sempre peruna autonomia della provincia del Tibet. Cosi' come non abbiamo taciuto sulla pena di morte come su altre campagne, io penso che occorra un dialogo rispettoso ma anche piu' netto per quanto riguarda le cose in cui crediamo. Si corrono certo dei rischi, ma alla fine puo' essere pagante spiegare ai cari amici cinesi che non li consideriamo ne' avversari ne' nemici ma ribiadiamo che su determinatipunti i nosti valori sono diversi".
"Prendo atto della scelta del premier e della sincerita' con cuiha parlato mettendo tutti nelle condizioni di potersi fare delle opinioni. Non perche' non esista la necessita' di compromessi, ma perche' ritengo che vedere il Dalai Lama come leader spirituale della nonviolenza in un momento in cui il mondo ha cosi' bisogno di questi insegnamenti e di queste pratiche sia un dato prudente oltre che dovuto dal punto di vista di tutte le motivazioni che abbiamo sostenuto. Ricordo -conclude Bonino- che siamo stati noi Radicali ad organizzare la prima visita del Dalai Lama in Italia nel 1994, l'ho incontrato come Commissaria europea insieme al presidente Santer . Nonavevo avuto richieste di incontro mi e' sembrato giusto partecipare alla cerimonia in Campidoglio. Credo che pur tenendo conto della ragion di Stato, esistano margini di messaggio e di dialogo di amicizia con i cinesi, ma anche di consistenza rispetto alle cose e alle azioni in cui abbiamo creduto".
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