lunedì 17 dicembre 2007

TRUFFE A INPS: C'ERA ANCHE UNA 80ENNE IN MATERNITA'

(ANSA) - SALERNO, 17 DIC - Aziende totalmente inesistenti, terreni dichiarati in fitto dove i proprietari non erano a conoscenza dei contratti di locazione, operaie ultrasessantenni che risultavano in maternita' (agli atti ce n'e' una addirittura di ottant'anni), ditte dedite al taglio dei boschi con un numero elevato di dipendenti di sesso femminile e tutte giovanissime: sono solo alcuni casi scoperti dai carabinieri di Salerno che, assieme agli ispettori dell'istituto nazionale della previdenza sociale, sono riusciti a fare luce su una serie di truffe all'Inps - valore potenziale stimato in 60 milioni di euro - nella Piana del Sele e nell'Agro sarnese-nocerino. L'inchiesta, durata quattro mesi e nata sotto l'input del Centro per l'impiego di Battipaglia (Salerno), e' riuscita a fare chiarezza sul raggiro messo in atto nei confronti dell' Inps da parte di 35 aziende fittizie operanti nel settore agricolo. In tutto sono 16 mila i rapporti di lavoro fasulli scoperti ed annullati dall'inchiesta dei militari dell'Arma e dalla task force degli ispettori dell'Inps giunti da Roma. Le indagini, come e' stato sottolineato nel corso della conferenza stampa svoltasi stamani presso il comando provinciale dei carabinieri di Salerno, si riferiscono agli ultimi due anni di attivita' di aziende fantasma operanti nel settore agricolo. I militari, coadiuvati dagli ispettori dell' Inps, hanno focalizzato le indagini su 60 aziende, la maggior parte operanti nella Piana del Sele. Il lavoro investigativo ha consentito di chiudere il cerchio su trentacinque ditte sospette, sia per numero di lavoratori assunti, sia per tipologia di mansioni. E alla fine e' emerso che molte di esse erano pressoche' inesistenti, come false erano le assunzioni dei lavoratori. In un caso si e' scoperto addirittura che su un fondo agricolo di dimensioni ridotte, venivano impiegati circa 600 lavoratori. Un numero esorbitante di braccianti che ha consentito di smascherare la truffa. Per il momento solo i 35 responsabili delle aziende sono stati deferiti all'autorita' giudiziaria e dovranno rispondere del reato di truffa in concorso, mentre sono 16 mila i rapporti di lavoro annullati. ''L'inchiesta - come ribadito dal comandante provinciale dei carabinieri di Salerno, col. Gregorio De Marco - andra' avanti per consentire soprattutto la piena regolarita' di quanti operano con onesta' nel settore agricolo della provincia di Salerno''.

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