venerdì 18 gennaio 2008

CINEMA: SULL'INDEPENDENT LA CRISI DI QUELLO ITALIANO. COSTANZO, SOLDINI E ZANASI SE LA PRENDONO CON BERLUSCONI

(ANSA) - LONDRA, 18 GEN - Il cinema italiano di oggi? ''Sembra in bancarotta, dal punto di vista finanziario, e l'autostima e' ridotta in rovina'': lo scrive l'Independent che dedica al cinema nostrano un articolo di due pagine, dove si afferma tra l'altro che ''una nuova ondata di registi sta rifiutando il realismo, tutto grazie al disastroso regno di Berlusconi''. Un articolo che si chiude pero' notando che una rinascita inizia a vedersi. Per suffragare la sua lettura il giornale britannico cita diversi nuovi registi italiani. Per Saverio Costanzo, c'e' una difficolta' dovuta anche al peso dei grandi maestri come Fellini e Antonioni, ''che hanno descritto l'Italia in una maniera assoluta, senza tempo... come giovani registi, tentiamo di sottrarci a questa enorme responsabilita', cerchiamo di essere diversi. Ma e' davvero opprimente. perche' dovrei vedere il film di Saverio Costanzo, quando ho un Antonioni?''. Ma per l'Independent, ''la vera catastrofe e' stata l'elezione di Berlusconi nel 1994. La sua azienda Medusa, le sue televisioni e la concorrente di stato, Rai, rimasero gli unici finanziatori nazionali del cinema. Anche dopo la sua sconfitta, le persone da lui nominate controllano la Rai''. I registi citati dall'articolo se la prendono parimenti con l'ex presidente del Consiglio. Per Costanzo ''e' molto difficile per noi ritrarre quel che succede in Italia, perche' la realta' italiana e' piu' forte della nostra immaginazione. Berlusconi e' gia' un film. Per me Berlusconi e' com'e' diventata l'Italia: cinica e superficiale''. Gli fa eco Silvio Soldini: ''Il problema con Berlusconi e' che con le sue stazioni tv e' riuscito a cambiare la gente. ha portato tutto al minimo comune denominatore. Siamo tutti diventati bambini. Non c'e' piu' rispetto per la cultura in Italia, non solo per i film''. E per Gianni Zanasi ''abbiamo attraversato un periodo con un mini-Mussolini. Questo ha davvero ristretto lo spazio di manovra creativa. Certi argomenti erano off-limits. Invece c'e' stato un revival del genere dei telefoni bianchi del fascismo, con quegli interni meravigliosi, donne eleganti e fumo di sigaretta che galleggia in aria. Anche ora che Berlusconi se n'e' andato, e' difficile per chi ha meno di 50 anni e non e' la sorella, il fratello o l'amante di qualcuno, con un budget molto limitato, dire quel che realmente si pensa''. L'Independent nota che qualcosa ''si muove'', pero', grazie a cambiamenti strutturali, come i finanziamenti regionali, e diversi registi - Sorrentino e Soldini gli esempi citati - che parlano un linguaggio internazionale e non solo nazionale. Pero' in Italia si fanno 30 film all'anno, come in Danimarca, contro i 130 di dieci anni fa. ''Il dopo-sbronza del cinema italiano, che dura da trent'anni'', ovvero dopo la fine dell'eta' d'oro dei grandi maestri, ''sta per finire?''. ''Si', assolutamente'', dice Zanasi. E il quotidiano conclude: ''Si puo' quasi sentire il fantasma di Fellini che viene messo a riposo. Il cinema italiano puo' finalmente avere un futuro, non solo un passato''.

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