venerdì 18 gennaio 2008

SANITA': ARRIVA IL "DENTE INTELLIGENTE" CHE RILASCIA FARMACI

Palermo, 18 gen. - Un "dente intelligente" che rilascia farmaci per la cura di tossicodipendenti, malati di ipertensione, ipertiroidismo, Alzheimer, cancro alla bocca, rimpiazzando pillole e iniezioni. E' la nuova frontiera della tecnologia farmaceutica, messa a punto da una dozzina di ricercatori palermitani, in collaborazione con colleghi israeliani, polacchi, tedeschi, svizzeri e spagnoli. Il "dente"e' frutto del progetto "IntelliDrug", durato tre anni e finanziato dall'Unione europea con circa tre milioni di euro,che ha permesso di brevettare e far diventare realta' un nuovo dispositivo orale di rilascio del farmaco in modo intelligente, risposta ideale ai problemi delle persone che soffrono per la dipendenza dalla droga o per malattie permanenti. "Si tratta di una piccola protesi da posizionare al posto del dente del giudizio o di un apparecchietto provvisorio da applicare solo quando e' necessario rilasciare il farmaco, e consente ai pazienti di parlare e mangiare liberamente", spiega Libero Italo Giannola, 62 anni, associato del dipartimento di Chimica e tecnologie farmaceutiche dell'universita' di Palermo, premiato a Toledo come miglior ricercatore del progetto (insieme con il tedesco Axell Schumacher). Il "dente intelligente" contiene il prodotto medicinale e un microchip che ne controlla la somministrazione in funzione delle necessita' del paziente per tutto il tempo necessario. Il contenitore dentale puo' essere ricaricato in modo semplicedallo stesso paziente, quando un dispositivo di controllo a distanza, una sorta di telecomando, gli segnalera' che e' necessario. Il sistema e' gia' stato sperimentato con successo in Israele su otto tossicodipendenti, trattati con il Naltrexone in dosaggio 111 volte minore rispetto all'assunzione per via orale ma egualmente efficace. Ora, dice Giuseppina Campisi, associato del dipartimento di Scienze stomatologiche dell'ateneo palermitano, si cerca un "partner commerciale per poter sperimentare questa nuova tecnologia con altri farmaci e su altre tipologie di pazienti".

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