PER IL GIUDICE LA PERDITA DI UN ANIMALE PEGGIORA LA QUALITA' DELLA VITA
Milano, 19 mar. - (Adnkronos) - Anche per gli animali c'e' il danno esistenziale. Il signor Bruno Reghini di Milano, per gravi esigenze familiari, e' costretto, suo malgrado, a portare il furetto in una pensione per animali. Si recava regolarmente a trovarlo, in attesa di poterlo far rientrare in casa. Ma il 12 aprile 2003 il furetto viene rubato. La compagnia assicurativa del negoziante ammettela responsabilita' del proprio assistito per omessa custodia e proponedi liquidare 300 euro come risarcimento del danno. Il consumatore, disperato per la perdita dell'amato furetto, insoddisfatto, si rivolgeal Codacons che intraprende una causa pilota finalizzata ad ottenere una cifra superiore a quella del valore venale del furetto.
Dopo aver vinto in primo grado, il Codacons vince ora anche in secondo grado con una sentenza che crea un precedente importante. Il Giudice Unico Iole Fontanella del Tribunale di Milano riconosce al signor Reghini, per la perdita del furetto, oltre ai 271,14 euro per danno patrimoniale e ai 70 euro per la pensione non usufruita liquidati in primo grado, ben 741,14 euro per danno non patrimoniale.
Questa la motivazione del giudice: "non puo' dubitarsi del legame affettivo del tutto particolare che si puo' instaurare tra un essere umano ed un animale, qualunque esso sia, che, per effetto dellastabile convivenza, diviene una presenza significativa in casa ed e' in grado di suscitare sentimenti di affetto, gratitudine, partecipazione, rappresentando a volte un elemento di vero e proprio supporto alla non sempre facile gestione del menage familiare."
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