(9Colonne) Roma, 19 dic - Il 19 dicembre del 1863, 144 anni fa, l'inventore
britannico Frederick Walton deposita il suo brevetto per il primo rivestimento
sintetico: il linoleum, dal latino "lino" e "oleum" fatto di lino e olio,
ottenuto ossidando olio di semi di lino e miscelandolo poi con resina e
trucioli di sughero. Le prime sperimentazioni erano nate per trovare un modo
semplice e economico di rivestire i pavimenti spesso spogli, soprattutto nella
abitazioni più povere. Lo stesso processo creativo fu adottato per la carta da
parati, inventata per sostituire le tappezzerie utilizzate principalmente per
proteggere le case dagli spifferi. Erano fatte di tessuti molto costosi, tanto
che perfino i re quando si trasferivano da una residenza all'altra se le
portavano dietro. Un giorno a qualcuno venne in mente di sostituire quei
tessuti con una carta da attaccare alle pareti, copiandone decorazioni e
fregi. La storia del linoleum inizia però qualche anno prima e precisamente
nel 1823 quando il francese Chevenard realizzò un tappeto di feltro verniciato
coperto da uno strato di bitume per preservarlo dall'umidità. L'invenzione
ebbe scarso successo e l'idea venne abbandonata. Alcuni anni dopo, nel 1836,
furono messi a punto altri tentativi da Elijan Galloway, che brevettò nel 1851
il "Kamptulicon", un rivestimento composto da una miscela di caucciù colorato
e polvere di sughero applicata su un supporto di tela. I numerosi impieghi del
caucciù portarono ad un aumento vertiginoso del suo prezzo con il risultato
che la fabbricazione del nuovo materiale venne subito abbandonata per i suoi
costi proibitivi. Il Kamptulicon però aprì la strada agli studi che portarono
all'invenzione, appunto nel 1863, del linoleum.
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