EVOLUZIONE A SORPRESA, COME NEGLI ANIMALI
(ANSA) - ROMA, 22 GEN - A quanto pare i comportamenti
disonesti fanno parte dell'evoluzione, e non ne sono immuni
neanche i robot. Lo ha dimostrato l'esperimento condotto dai
ricercatori del Laboratorio sui Sistemi Intelligenti dello Swiss
Federal Institute of Technology di Losanna. Il gruppo diretto
dall'italiano Dario Floreano ha creato degli automi in grado di
evolversi e di imparare a cercare il cibo in maniera cooperativa
con gli altri: con sorpresa degli stessi scienziati, pero',
l'evoluzione ha creato anche robot capaci di imbrogliare, e di
segnalare agli altri la presenza di cibo dove in realta' c'e'
del 'veleno'.
Lo studio e' stato descritto dalla rivista Current Biology.
Le macchine create nel laboratorio svizzero sono dotate di
sensori della luminosita' e di luci intermittenti, e sono fatte
agire in uno spazio dove cibo e veleno sono segnalati da globi
luminosi. Nella zona segnalata come cibo vengono ricaricate le
batterie, e viceversa. I robot sono equipaggiati con un 'codice
genetico artificiale' fatto di trenta elementi di software che
regolano le capacita' di rispondere agli stimoli. I ricercatori
hanno simulato l'evoluzione prendendo i 'geni' di quelli piu'
bravi, mescolandoli e scaricando il codice così ottenuto in
robot 'figli'. Alla cinquantesima generazione, la 'sorpresa'.
''Alcuni dei gruppi di robot che abbiamo evoluto in
laboratorio hanno sviluppato una strategia comportamentale che
consiste nell'ingannare altri robot - spiega Floreano - malgrado
questo comportamento esiste anche in natura, non ci aspettavamo
di osservarlo. Stiamo attualmente studiando le condizioni che
hanno condotto i robot a sviluppare questo comportamento''.
Delle quattro colonie 'allevate' dagli ingegneri svizzeri,
tre hanno iniziato comportamenti cooperativi, in cui i membri si
segnalavano a vicenda la presenza eventuale di cibo o veleno.
Una, invece, ha espresso alcuni robot 'imbroglioni', che
segnalavano a quelli delle altre squadre la presenza di cibo
dove invece c'era il veleno. In alcuni casi, segnala il
ricercatore, ci sono stati anche dei comportamenti 'eroici',
anch'essi inaspettati, con automi che si sono 'sacrificati' e
sono 'morti' pur di segnalare ai compagni il pericolo.
''Questo esperimento riflette perfettamente quello che
avviene in natura - spiega l'etologo Stefano Turillazzi
dell'universita' di Firenze - dove i comportamenti sociali
servono a favorire l'adattamento al territorio. Non mancano
esempi di individui definiti 'cheating', che cercano di
sfruttare slealmente il lavoro dei compagni o che
'imbrogliano'''.
Tra gli esempi, spiega l'esperto, uno molto simile a quello
che si è visto per i robot riguarda una specie di scimmie:''Il
cercopiteco verde ha sviluppato un segnale particolare che usa
in caso di pericolo - spiega Turillazzi - alcuni individui pero'
hanno imparato a lanciare i segnali a sproposito quando un altro
esemplare cerca di entrare nella colonia, e gli fa credere che
ci sia un pericolo anche se non c'e'. Dopo un po' comunque
l'evoluzione fa scoprire questi trucchi a chi li subisce, e
inizia una 'gara' fra imbroglioni e gabbati''.
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