lunedì 25 febbraio 2008

AMBIENTE/ GHIACCIAI ANTARTICI DI CORSA VERSO L'OCEANO

Se tendenza continuerà livello mari potrebbe alzarsi di 1,5 mt
Roma, 25 feb. (Apcom) - Un gruppo di ghiacciai che si trovano in un'area remota e inospitale del continente antartico, poco frequentata anche dagli scienziati e grande quanto il Texas, stanno diventando sempre più instabili e "un fiume di ghiaccio" che ha improvvisamente accelerato la sua corsa si sta riversando nell'oceano. E' quanto hanno scoperto glaciologi del British Antartic Survey che spiegano: "questa regione è stata chiamata il ventre molle della calotta occidentale antartica e la ragione è chiara: qui il "letto" che sostiene il ghiaccio polare sta sprofondando".
Un buon motivo per essere preoccupati, ha detto David Vaughan coordinatore della ricerca, anche perché le misure satellitari mostrano chiaramente che i tre ghiacciai più grandi hanno accelerato la loro corsa da più di 10 anni e tra questi quello che preoccupa di più è il Pine Island Glacier.
"Il ghiacciaio Pine Island Glacier, ha dichiarato uno dei ricercatori, Julian Scott, in un'intervista rilasciata alla BBC, sta riversando più ghiaccio degli altri nel mare". Spesso un paio di chilometri e largo 30 si sta muovendo a 3,5 chilometri l'anno, riversando nell'oceano una grande quantità di ghiaccio. Se continuerà così contribuirà da solo ad alzare il livello dei mari di 25 cm. "Potrebbero volerci dieci anni, come cento - ha continuato Scott - ma il fatto è che anche i ghiacciai vicini stanno andando verso il mare e se l'intera regione perderà il ghiaccio, l'aumento globale dei mari potrebbe arrivare a 1,5 metri".
Scott insieme ai suoi colleghi ha effettuato nell'area sensibile una quantità di rilevazioni di carattere geologico, sismico ed ha anche misurato ogni 10 secondi con il GPS lo spostamento del ghiacciaio.
Secondo quanto rilevato con il satellite la massa di ghiaccio, dal 1990, avrebbe accelerato la sua corsa di circa l'1% l'anno. Ma la scoperta più sensazionale è che, come ha dichiarato Scott, nell'ultima stagione l'accelerazione è aumentata del 7% portando in mare sempre più ghiaccio.
Ciò che meraviglia gli scienziati è che questa accelerazione sembra non sia dovuta al riscaldamento, forse il colpevole potrebbe essere una forte e profonda corrente oceanica che si è incanalata all'interno della calotta, fino alla bocca del ghiacciaio, dove non c'è abbastanza ghiaccio marino per proteggerne le basi dalle acque più calde che lo "consumano" letteralmente e ne lubrificano il movimento.
Ma secondo Scott, questa non dovrebbe essere la sola ragione. Questa è una regione, ha spiegato, attiva dal punto di vistavulcanico e ricca di sorgenti geotermali che con il loro calore sciolgono alla base il ghiaccio e lo fanno scivolare verso il mare.
Per queste ragioni questa area dell'antartico occidentale, non solo è vulnerabile ma è a forte rischio collasso. "Abbiamo in nostro possesso tutti i dati che dimostrano che questa area sta cambiando. Ciò che c'è da stabilire è se questa accelerazione verso l'oceano è qualcosa di eccezionale o se è il segnale di un collasso di vaste proporzioni". E' quello che gli scienziati sperano di scoprire presto.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.