(ANSA) - SYDNEY, 13 FEB - Per quasi 200 anni le autorita'
australiane, quelle coloniali britanniche prima, dall'
indipendenza nel 1900 i governi federale e statali poi, hanno
considerato gli aborigeni purosangue poco piu' che animali
nocivi, e comunque in via di estinzione. Il ''problema
aborigeno'' si limitava principalmente a cosa fare con i bambini
di sangue misto con padre bianco.
Fu per questo che dal 1890 fino quasi al 1970 generazioni di
bambini meticci furono sottratte a forza, in tutta l'Australia,
dalle madri indigene per affidarne l'allevamento a famiglie
bianche. Erano i bambini che le autorita' cercavano di
''salvare'', le ''generazioni rubate'', alle quali finalmente il
parlamento australiano, su iniziativa del nuovo premier
laburista Kevin Rudd, oggi ha chiesto scusa.
Undici anni fa un'inchiesta commissionata dal governo
condusse una serie di udienze attraverso l'Australia. In un
rapporto di 600 pagine basato su lunghi colloqui con le famiglie
e le vittime della separazione, enti governativi, chiese e altri
gruppi, l'inchiesta descrisse la pratica come ''genocidio'' e
''crimine contro l'umanita'' collegandola direttamente alla
disintegrazione delle famiglie, all'abuso di alcol e droghe,
alla violenza e l'angoscia che affliggono ancora oggi le
comunita' aborigene. Oltre 500 persone raccontarono di essere
state separate dai genitori, meta' delle quali quando avevano
fra uno e cinque anni. Uno su sei ha riferito di aver subito
percosse e punizioni eccessive, uno su cinque abusi sessuali in
istituti o da parte delle famiglie adottive.
I documenti ufficiali dell'epoca citati nel rapporto offrono
numerosi esempi dell'evidente razzismo delle intenzioni delle
autorita'. ''Alla fine del 19.esimo secolo - scrive il rapporto
- si ritenne che benche' la popolazione indigena purosangue
fosse in declino, quella di discendenza mista fosse in aumento.
Il fatto che avessero sangue europeo significava che per loro vi
era posto nella societa' bianca, sia pure uno molto umile''.
Curato da un ex giudice d'Alta corte e presidente della
Commissione diritti umani, il rapporto allego' 54
raccomandazioni, fra cui le scuse ufficiali di autorita'
federali e statali per promuovere la riconciliazione, l'
istituzione di una giornata annuale di commemorazione chiamata
''Sorry Day'' e risarcimenti finanziari, gran parte delle quali
non e' stata mai attuata. Il premier conservatore John Howard in
12 anni di governo si e' rifiutato ripetutamente di chiedere
scusa per le pratiche di governi passati, per timore di esporsi
a cause di risarcimento.
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