mercoledì 13 febbraio 2008

INTERNET:RAPPORTO IBM, ITALIA AL TOP PER EMAIL FRODE

IN AUMENTO ANCHE VIRUS CHE SFRUTTANO 'BUCHI' PROGRAMMI
(ANSA) - ROMA, 13 FEB - Arrivano nella posta elettronica
sotto forma di auguri di San Valentino, o sfruttano i 'buchi'
presenti nei programmi per infilarsi e aprire le porte dei
computer. I virus informatici sono sempre piu' pericolosi, e il
nostro paese oltre che esserne vittima sembra primeggiare anche
tra i 'produttori'. Lo afferma il rapporto 'X-Force 2007' reso
noto dall'Ibm, che ha rilevato come anche dal nostro paese
partano le minacce per il Web.
Secondo i dati, da caselle di posta elettronica italiane
partono il 14,3% delle mail di phishing, cioe' quelle che
chiedono i dati personali, il 3,9% dei messaggi di spam, le
cosiddette mail spazzatura che pubblicizzano siti porno o di
vendita di merce varia, e quasi il 5% dei siti illegali per il
contenuto di violenza o perche' nascondono truffe. In Italia
c'e' anche il 2,1% dei siti definiti di 'devianza sociale',
estremisti o a contenuto razzista, mentre il centro studi
dell'Ibm non ha invece trovato nel nostro paese ne' siti
pornografici. In tutte le classifiche siamo circa a meta',
tranne che in quella del phishing, dove peggio di noi fa solo la
Spagna con il 14,8%.
''Bisogna stare sempre molto attenti quando si fanno queste
classifiche - sottolinea pero' Fulvio Berghella, direttore
generale dell'azienda Oasi che gestisce la rete Securitynet -
non bisogna dimenticare che spesso i paesi da dove partono virus
e mail spazzatura sono solo dei punti di scambio, mentre la vera
origine e' un'altra. Anche in passato sono state prese delle
grosse cantonate: ad esempio per un certo periodo si parlava di
una scuola bulgara di produttori di virus, mentre invece in
Bulgaria c'era solo un server usato per farli partire''.
Il nuovo pericolo per gli anni futuri, secondo il rapporto,
sono le vulnerabilita' critiche dei programmi, in aumento del
30%:''Quello che succede e' che spesso i programmi piu' comuni
hanno delle debolezze, cioe' dei punti del codice con cui sono
scritti che possono essere sfruttati dai virus - spiega
Berghella - una volta che l''agente infettante' e' entrato nel
computer si installa in corrispondenza di questi punti e da lì
'apre le porte' ai propri creatori che possono rubare
informazioni o fareoperazioni direttamente dalla macchina
infettata''.
Questo tipo di buchi viene di solito risolto installando le
cosiddette 'patch', gli aggiornamenti dei programmi che le case
produttrici forniscono gratuitamente. Secondo il rapporto pero',
delle circa 6500 vulnerabilita' scoperte nel 2007 solo la meta'
e' stata risolta dagli aggiornamenti.

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