(ANSA) - LONDRA, 4 MAR - Una scuola ebraica e' finita oggi
sul banco degli imputati dell'Alta Corte di Londra con l'accusa
di discriminazione razziale per non aver accettato l'iscrizione
di un bambino di 11 anni la cui madre non e' ebrea. In un caso
che potrebbe avere ripercussioni su altre scuole di matrice
religiosa, i legali che rappresentano la famiglia del ragazzino
vogliono che la Corte definisca come illecita la politica di
ammissione della scuola in quanto basata su ''origine etnica e
non sulla fede o sulla religione''.
La Jewish Free School del nord est di Londra - una scuola
dall'ottima reputazione che ogni anno riceve moltissime domande
di ammissione - ha sempre dato preferenza ai bambini il cui
''status ebraico'' e' confermato dalla United Synagogue,
l'associazione che riunisce gli ebrei ortodossi londinesi.
Siccome soltanto il padre del ragazzino (il cui nome non e'
rivelato per ragioni legali) e' ebreo, mentre la madre e' una
cattolica convertitasi alla religione ebraica (ma non al
movimento ortodosso) prima della nascita del figlio, la United
Synagogue non considera il bambino - che insieme al padre
frequenta regolarmente la sinagoga - ebreo a tutti gli effetti.
E' per questo motivo quindi che la scuola ha respinto la
domanda del ragazzino, mentre ha accettato quella di altri che,
sebbene non professino la religione ebraica, hanno una madre
ebrea. Per questa ragione - ovvero per aver basato la propria
decisione su un fattore etnico e non esclusivamente religioso -
la scuola sarebbe colpevole secondo gli avvocati di
discriminazione razziale.
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