lunedì 18 febbraio 2008

SALUTE: 'AMMORTIZZATORI' E IN MEZZ'ORA VIA IL MAL DI SCHIENA

(AGI) - Roma, 18 feb. - Dei minuscoli cilindri rivestiti di
plastica impiantati nella colonna vertebrale per eliminare il
dolore alla schiena, la difficolta' nel camminare, la posizione
curva: in una parola, debellare per sempre la stenosi del
canale lombare, una delle patologie piu' frequenti negli over
50. La nuova frontiera si chiama 'X-Stop', un'operazione
chirurgica mini invasiva, che dura mezz'ora e non ha effetti
collaterali. Una procedura innovativa, praticata gia' da
diversi centri in tutta Italia, che sta conoscendo in questi
mesi un vero e proprio boom. Anche perche', garantisce il
professor Francesco Bove, dell'Istituto Neurotraumatologico
Italiano di Grottaferrata, "tutti i problemi si risolvono
immediatamente dopo l'intervento. Il paziente rinasce, puo'
camminare senza piu' difficolta', non avverte dolore, in una
parola: si rialza immediatamente la qualita' della sua vita".
L'intervento si basa su un principio semplicissimo: si tratta
in sostanza, spiega Bove, "di applicare dei nuovi
ammortizzatori alla colonna, laddove quelli originali si sono
logorati per via dell'eta', non consentendo piu' ai nervi, che
vengono compressi dalla dilatazione del disco e dall'artrosi
che restringe i canali, di svolgere normalmente il loro
compito. Il che porta a deambulazione intermittente, dolore, e
la tipica posizione incurvata, perche' il corpo istintivamente
cerca di riaprire i canali semichiusi". Una patologia che non
aveva soluzione, se non con un intervento molto invasivo e dai
risultati incerti.
"Oggi invece inseriamo un cilindro rivestito di plastica,
del diametro di 10-12 millimetri, tra le spinose, impedendo
loro di restringersi e garantendo quindi lo spazio necessario
ai nervi che ci passano in mezzo, ed eliminando il conflitto
discoartrosico". Un intervento che si fa in anestesia locale,
dura mezz'ora e "risolve subito i problemi", anche se la
legislazione ("che purtroppo non si e' ancora aggiornata sui
progressi medici", osserva Bove) impone all'operato due giorni
di ricovero. Malgrado sempre piu' pazienti si rivolgano alle
strutture che praticano l'operazione, secondo Bove si puo' fare
ancora di piu' sul piano dell'informazione, "per far capire a
chi soffre di questa patologia che esiste una soluzione
efficace e rapida, una cosa molto importante soprattutto per
gli anziani".

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