SCOPERTI IN EGITTO NELL'OASI DEL FAIYUM I RESTI DEL 5.200 A.C.
Il Cairo, 7 mar. - (Adnkronos) - Risale a 7.000 anni fa la prima
fattoria dell'antichita'. Resti di un vasto insediamento di tipo
agricolo con allevamenti sono stati ritrovati, infatti, nel Faiyum,
provincia dell'Egitto settentrionale, un'oasi fiorente nella valle del
Nilo. Una missione archeologica dell'Universita' della California e
dell'Universita' di Groningen (Olanda) ha portato alla luce resti di
ossa animali, vegetali carbonizzati (in particolare grano e orzo) e di
materiali in ceramica che sono stati datati alla tarda epoca
neolitica, intorno al 5200 a.C. Zahi Hawass, segretario generale del
Supremo Consiglio delle antichita' in Egitto, ha dichiarato,
annunciando la scoperta, che si tratta del piu' grande e del piu'
antico insediamento agricolo mai portato alla luce durante scavi
archeologici.
Prima che i faraoni prendessero il potere nella valle del Nilo,
gli egiziani coltivavano grano e orzo, allevavano maiali, pecore,
capre e bestiame, come dimostrano i resti delle ossa ritrovate nel
Faiyum. Negli scavi sono stati rinvenuti anche diversi resti di
focolari e numerosi pezzi di ceramica datati a oltre 7000 anni fa, due
millenni prima della nascita della prima dinastia dei faraoni. Per la
prima volta, hanno spiegato gli archeologi americani e olandesi,
l'agricoltura dell'antico Egitto potra' essere studiata nel contesto
di una ''fattoria'', contribuendo cosi' a chiarire come, perche' e
quando i predecessori dei faraoni iniziarono a costruire villaggi
agricoli.
L'equipe diretta dal professor Willeke Wendrich dell'Universita'
della California, e dal professor Rene Cappers dell'Universita' di
Groningen, sostenuti dalla National Geographic Society, continuano le
esplorazioni alla ricerca dei magazzini dove erano custodite le
granaglie.
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