(9Colonne) New York, 7 mar - Cosa potrebbe succedere all'industria americana
della pubblicità on-line, il cui valore è stimato a 21 miliardi di dollari, in
caso di recessione? Se i grandi siti Internet sentono la stretta sugli
investimenti già da ora, le difficoltà economiche potrebbero giocare a favore
dei player più piccoli. Secondo Ray Costa, presidente di Flatiron Media, una
società che vende spot su Internet, "i siti che hanno utenti molto attivi e si
rivolgono a una nicchia particolare potrebbero fiorire pur all'interno di
un'economia che non va bene". In un'economia debole, ribadisce Brad Agens di
Gorilla Nation, un'agenzia che rappresenta circa 500 siti Internet, "si va in
cerca di efficienza". "Le persone cercheranno di spendere i soldi in maniera
più saggia", aggiunge David Friedman della società di marketing on-line Avenue
A/Razorfish. Gli analisti, insomma, pensano che le aziende spenderanno meno in
pubblicità, quelle da cui dipende il business di Google, e cercheranno modi
più mirati per posizionare i loro spot on-line. La pubblicità su Internet
continuerà a crescere anche in quest'anno di recessione, continuano gli
esperti, ma la spesa si sposterà su siti diversi, per esempio quelli
cosiddetti "verticali" o con un pubblico di nicchia, dove si è sicuri di
raggiungere i destinatari del proprio messaggio. Tra i siti che ultimamente
hanno visto un boom di entrate pubblicitarie ci sono così Habbo.com (un mondo
virtuale online per teenager), BallerStatus.com (un sito di cultura hip-hop) e
StyleHive.com (un network sociale "fashionista"). Più vulnerabili, concludono
gli analisti, i grandi portali, come Yahoo: sono troppo generalisti.
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