venerdì 7 marzo 2008

FARMACI: IL 50% DA PIANTE E ANIMALI, A RISCHIO CON ESTINZIONI

(AGI) - Roma, 7 mar. - La biodiversita', con le centinaia di
migliaia di specie di piante e animali presenti sul pianeta,
non e' solo fondamentale per la natura, ma anche per gli esseri
umani, se non altro per un motivo sanitario: il 50% dei
principi attivi dei moderni farmaci derivano da specie vegetali
o animali, e l'estinzione di alcune di queste puo' interrompere
la produzione dei farmaci stessi. E' l'allarme lanciato da
Enrico Alleva, direttore del Reparto di Neuroscienze
comportamentali dell'Istituto Superiore di Sanita', intervenuto
al Bioparco di Roma alla presentazione di exenatide, nuovo
farmaco antidiabete prodotto sulla base di un enzima contenuto
dalla saliva di una lucertola, il "Gila monster". Proprio il
lucertolone nordamericano e' uno degli esempi di animali
fondamentali per la ricerca a rischio estinzione, tanto che Eli
Lilly, la casa farmaceutica che produce exenatide, ha donato al
Bioparco 6 esemplari del rettile per preservarne la specie. Ma
sono numerosi, e a volte inaspettati, i farmaci che devono
tutto alla natura: da un raro e velenosissimo serpente Rita
Levi Montalcini scopri' il modo per far "esplodere" i neuroni,
riuscendo cosi' a classificarli (e ottenendo nell'86 il Nobel).
E un altro Nobel, Daniel Bovet, lontano predecessore proprio di
Alleva all'Iss, sintetizzo' chimicamente i curari e i
sulfamidici partendo dagli estratti vegetali amazzonici gia'
ben conosciuti dagli Indios, che ne impregnavano le loro frecce
letali. "Da Bovet - sottolinea Alleva - abbiamo ereditato il
piu' grande insegnamento su come utilizzare a fini terapeutici
la biodiversita' tropicale".

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