lunedì 21 gennaio 2008

CALCIATORI? NO, GRAZIE. LE DONNE PREFERISCONO I PALLAVOLISTI

Emerge da uno studio condotto da un'associazione di sessuologi
Roma, 21 gen. (Apcom) - I campioni di volley, basket e rugby
conquistano le italiane. Secondo uno studio condotto
dall'Associazione di sessuologi `Donne e Qualità della Vita' su
un panel di 500 donne, tra i 20 e i 45 anni - alle quali è stato
chiesto qual sia l'uomo ideale per una notte d'amore - a vincere
è stato il campione europeo di volley Luigi Mastrangelo con il
19% delle preferenze. E' risultato il più amato - si legge in una
nota - anche per il fatto che ispira fiducia (34% del campione),
conduce una vita semplice (32%) , ha una normale famiglia e non
finisce sui giornali per motivi di gossip (28%).
Nella classifica, al secondo posto, compare un altro
pallavolista, Alberto Cisolla, che il 16% delle intervistate ha
definito `un adone'. Sul terzo gradino sale, invece, il boxeur
Vincenzo Cantatore (14%), mentre al quarto il rugbista Mirco
Bergamasco (11%), seguito (10%) dal suo compagno e neocapitano di
nazionale Sergio Parisse. Al sesto posto i calciatori: Luca Toni
(9%) , Alberto Aquilani (8%) e Alessandro Nesta (7%). In fondo
alla classifica il nuotatore Luca Marin (5%) e il cestista
Gianluca Basile (4%).
Per le donne i campioni degli sport cosiddetti minori
comunicano una maggiore affidabilità (12%) e rigore (9%),
passione (7%) e semplicità (6%). "Sono elementi che non passano
indifferenti. Le donne sono sempre più attratte da un uomo che
coniughi lavoro e dedizione allo sport, - spiega la sessuologia
Serenella Salomoni - ma soprattutto un uomo con i piedi a terra
che non pensi solo a se stesso e al riflesso della propria
immagine".
Il mondo del calcio è poco sopportato dalle donne. I calciatore
sono considerati `fighetti e schiavi della moda' per il 22% del
campione; comunicano immagine poco virile (19%); sono troppo
narcisi (12%). Inoltre, una donna su tre non sopporta la loro
vita mondana. Una su quattro ne condanna l'eccessivo numero di
fidanzate esibite quasi a mo' di trofeo. Il 33% ne rigetta
l'inutile presenzialismo. Il 19 % ne stigmatizza l'eccessiva
aggressività sul campo, soprattutto verbale. Un altro 11%
l'eccessivo divismo fuori dal campo. Quasi il 40% ritiene che
siano un cattivo modello per i giovani, mentre gli altri sportivi
offrono uno stile più sobrio e sano.

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