martedì 29 gennaio 2008

INTERNET/ UE NON OBBLIGA A INDIVIDUARE CHI SCARICA ILLEGALMENTE

Lo afferma una sentenza odierna della Corte europea di giustizia
Bruxelles, 29 gen. (Apcom) - La Corte europea di giustizia ha
emesso, oggi a Lussemburgo, una sentenza che farà discutere sulla
relazione esistente - nell'era di Internet e della musica on-line
- fra la tutela del diritto d'autore e la protezione dei dati
personali e della privacy dei cittadini. La Corte ha precisato
che il diritto comunitario non impone agli Stati membri l'obbligo
di divulgare dati personali nel contesto di una causa civile
contro una violazione del diritto d'autore.
In altre parole, anche se le direttive comunitarie esigono che
gli Stati membri garantiscano l'effettiva tutela della proprietà
intellettuale, questa tutela non va applicata necessariamente a
spese della tutela dei dati personali.
La vicenda parte da una causa spagnola: l'associazione di
produttori ed editori musicali e audiovisivi Promusicae aveva
chiesto al giudice nazionale di emettere un'ingiunzione contro il
provider iberico Telefónica, al fine di rivelare l'identità e
l'indirizzo fisico di alcuni internauti che avevano scaricato e
si erano scambiati illegalmente musica o audiovisivi coperti dal
diritto d'autore. Promusicae aveva richiesto tali informazioni
per poter esercitare azioni civili contro le persone coinvolte.
Le direttive Ue sulla tutela dei dati personali offrono agli
Stati membri la possibilità di istituire deroghe all'obbligo di
garantire la riservatezza dei dati sul traffico, ma secondo la
normativa spagnola la comunicazione dei dati personali è
autorizzata esclusivamente nell'ambito di un'indagine penale o
per la tutela della pubblica sicurezza e della difesa nazionale.
Appellandosi a queste norme interne, Telefónica aveva negato
l'accesso ai dati richiesti da Promusicae.
Il giudice spagnolo aveva allora chiesto alla Corte europea di
giustizia di chiarire quali siano gli obblighi dello Stato in
questo caso. La Corte ha rilevato che tra le deroghe consentite
dalle direttive Ue sulla tutela dei dati personali figurano le
misure necessarie per la protezione dei diritti e delle libertà
altrui, ma non è precisato se questo riguardi specificamente il
diritto d'autore. Secondo la sentenza, tuttavia, la volontà del
legislatore comunitario era di non escludere da questa deroga la
tutela del diritto di proprietà (e quindi anche di proprietà
intellettuale). Quindi, conclude la Corte, gli Stati membri
possono istituire l'obbligo di divulgare dati personali
nell'ambito di un processo civile, ma non sono obbligati a farlo.

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