NELLA UE VALGONO IL 3% DEL PIL E OCCUPANO 6,1 MILIONI DI PERSONE
(ANSA) - RIMINI, 22 FEB - La ristorazione extra-domestica
offre lavoro nella Ue a 6,1 milioni di occupati (esclusi addetti
stagionali o part-time), grazie a 61 miliardi di pasti annui per
una media di 131 pro-capite fuori casa ogni anno (116 per gli
italiani), al costo medio di 6 euro. L'Italia e' al 4/o posto
per persone impiegate, con oltre 750.000 unita', dopo Regno
Unito (1,5 milioni), Spagna (848 mila) e Germania (804 mila).
Sono i dati della ricerca di Nomisma, su commissione di Rimini
Fiera Spa, che ha indagato anche quest'anno i consumi alimentari
extradomestici degli italiani.
L'indagine 'Dimmi come mangi' fotografa abitudini, frequenze
di consumo e luoghi dove gli italiani consumano pranzi e cene
per lavoro o divertimento. E' stata compiuta individuando un
campione rappresentativo di italiani residenti nei capoluoghi di
provincia. I risultati sono stati diffusi alla vigilia della
38/a Mostra Internazionale dell'Alimentazione che sara'
inaugurata domani alle 11 nel quartiere fieristico riminese.
Si stima che il giro d'affari del settore sia pari al 3% del
Pil Ue a 25, cifra che dovrebbe salire al 4% nel 2015. La spesa
complessiva annua in Italia per l'alimentazione domestica si
attesta sui 131,6 miliardi, mentre l'elaborazione Nomisma stima
nel 2007 un giro d'affari della ristorazione extra-domestica di
65,7 miliardi di euro. Cioe' ogni 10 euro spesi per alimenti e
bevande da consumare in casa parallelamente altri 4,7 sono spesi
nei pubblici esercizi. Secondo l'Istat, la spesa media mensile
per nucleo familiare nel consumo alimentare fuori casa e' di
75,30 euro. La spesa piu' elevata e' nel Nord-Ovest (89,9 euro),
la piu' bassa al Sud (47,4). Il 44% di chi consuma abitualmente
un pranzo fuori casa spende in media dai 5 a 10 euro, mentre il
33% meno di 5. Tra tutti coloro che hanno indicato nel lavoro il
principale motivo per consumare un pasto fuori casa, il 54%
dichiara di avere speso piu' dell'anno scorso; il 38% poco di
piu' e solo il 17% molto di piu'. Il 41% ha invece dichiarato di
spendere circa la stessa cifra ed un ulteriore 2% poco meno
dell'anno scorso.
Confrontando le voci di spesa in prodotti e servizi del
bilancio delle famiglie italiane che in un decennio sono
cresciute di piu', il consumo in pubblici esercizi e' solo
all'undicesimo posto: molto piu' hanno speso per apparecchi
telefonici (+151,4%), per le assicurazioni (+142,2%), per i
servizi telefono e fax (+102,9%), per gli affitti (+89,7%), per
i servizi alberghieri (+84,1%), fino ad arrivare ai pubblici
esercizi (+63,7%).
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