(AGI) - Ndjamena, 22 feb. - La situazione dei profughi dal
Darfur nella regione di Birak, nel Ciad orientale, e'
"estremamente instabile". L'allarme e' di Medici senza
Frontiere (Msf), che torna a denunciare il peggioramento delle
condizioni di sicurezza per i rifugiati del Darfur in fuga dopo
i recenti bombardamenti aerei dell'aviazione sudanese. "In
questi ultimi giorni", riferisce Msf in una nota, "si sono
svolti combattimenti a pochi chilometri dalla frontiera con il
Ciad. I rifugiati raccontano di violenze contro le donne che
tornano in Sudan la notte per cercare il bestiame, cibo, acqua
o i membri della loro famiglia rimasti indietro". In Darfur, le
squadre di Msf continuano a non avere accesso alla regione di
Seleia, e non hanno potuto valutare la situazione in seguito ai
recenti attacchi.
In seguito ai bombardamenti e agli attacchi nella regione
di Seleia, in Darfur, migliaia di persone hanno cercato rifugio
in Ciad, nella regione frontaliera di Birak. Chi e' riuscito ad
attraversare il confine, ha raccontato Msf, e' traumatizzato.
Molte famiglie sono state separate e non hanno notizie di
chi e' rimasto in Darfur. Le squadre dell'organizzazione
umanitaria hanno avviato una valutazione dei bisogni dei
rifugiati nella regione di Birak: tra 7mila e 8mila rifugiati
sono stati identificati, dislocati in diversi siti nella zona
circostante. Tuttavia, il peggioramento delle condizioni di
sicurezza ha impedito ai medici di recarsi a Birak. "Se i
rifugiati non riceveranno aiuti durante le prossime settimane",
ha avvertito Msf, "la loro situazione potrebbe peggiorare
rapidamente".
Dal 2003 il conflitto in Darfur ha causato almeno 200.000
morti e piu' di un milione e mezzo tra sfollati e profughi,
cifre contestate dal governo di Khartum che ha sempre
minimizzato l'impatto del conflitto sulla popolazione parlando
di 9.000 uccisi.
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