venerdì 22 febbraio 2008

SUDAN: CINA ACCUSA, NON SIAMO NOI I GRANDI VENDITORI D'ARMI

(AGI) - Londra, 22 feb. - Non la Cina, ma Stati Uniti, Gran
Bretagna e Russia sono i principali fornitori di armi al Sudan.
Si difende cosi' dall'accusa di armare il regime di Khartum
l'inviato speciale di Pechino nel Darfur, la regione sudanese
dove la guerra civile ha fatto oltre 200.000 morti e quasi due
milioni di profughi.
Liu Guijin ha affermato che i tre Paesi citati sono i piu'
grandi esportatori di armi verso i Paesi in via sviluppo, tra
cui il Sudan. Mentre l'export di armi della Cina verso il Sudan
non supera l'8 per cento del totale delle importazioni di
armamenti in quel Paese. In un'intervista esclusiva al sinologo
della Bbc, Shirong Chen, l'inviato ha assicurato che non sono
le armi di Pechino che alimentano il conflitto in Darfur e che
"il Sudan e' il terzo produtture di armi convenzionali in
Africa, dopo il Sud Africa e l'Egitto" e che sono almeno sette
i Paesi fornitori di armi a Khartum. "Quindi, anche se la Cina
interrompesse l'export non risolverebbe il problema degli
armamenti in Sudan", ha sottolineato.
Accusata di fare da sponda al regime di Khartum, pur di
continuare a garantirsi le forniture di petrolio, la Cina ha
avviato un'offensiva diplomatica molto propagandata. Cosi' Liu,
in procinto di partire per il Sudan, ha anticipato che
consigliera' al regime sudanese di cooperare per consentire il
completo dispiegamento della forza congiunta di pace Onu-Unione
africana.

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