(ANSA) - ROMA, 22 FEB - Psichiatri e psicologi al lavoro fin
da ora per prepararsi ad assistere gli equipaggi che fra 50 anni
lavoreranno nelle colonie lunari o affronteranno le lunghe
missioni su Marte. Tanto che ne parlano oggi nel congresso della
Societa' italiana di Psicopatologia in corso a Roma.
Fatica e umore instabile, disturbi del sonno, perdita di
autocontrollo e senso di alienazione sono fra i problemi che
potranno manifestarsi negli uomini che lavoreranno sulla Luna o
su Marte, dice il vicepresidente della Societa' italiana di
psichiatria e psicologia aeronautica e spaziale (Sippas), Franco
Garonna. Negli astronauti rimasti nello spazio per almeno sei
mesi, spiega l'esperto, ''sono stati descritti disturbi indicati
generalmente come astenia. Le manifestazioni piu' comuni sono
uno stato di debolezza nervosa, senso di stanchezza, rapida
perdita di forze, bassa reattivita', umore instabile''. A tutto
questo, prosegue, possono aggiungersi i disturbi del sonno
dovuti al ritmo artificiale cui debbono adattarsi gli
astronauti, costretti a vivere in un ambiente nel quale luce e
buio si alternano a intervalli di poco piu' di un'ora. ''Senza
contare - dice ancora Garonna - i problemi legati all'appetito,
deficit di attenzione e memoria, senso di distacco e la comparsa
di comportamenti guardinghi per la difesa del territorio''.
Psicologi e psichiatri addetti al sostegno dei primi uomini su
Luna e Marte dovranno agire almeno su tre fronti. ''In primo
luogo - rileva l'esperto - dovranno curare l'addestramento di
uomini costretti a vivere a lungo in un ambiente confinato ed
estremo''. La comunicazione e' un'altra priorita' e sara'
necessario ottimizzarla, ad esempio trovando il modo per gestire
eventuali emergenze in collegamento con Marte, con un ritardo
del segnale di circa 30 minuti. In terzo luogo bisognera' saper
gestire i problemi legati al rientro sulla Terra. ''In piu' casi
- conclude Garonna - si sono osservati problemi psicopatologici
con senso di frustrazione e perfino alcolismo''.
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