martedì 12 febbraio 2008

SATIRA: E' MORTO IL VIGNETTISTA SERGIO ANGESE

(AGI) - Roma, 12 Feb. - E' morto il vignettista Sergio Angese,
uno dei principali protagonisti della satira politica italiana.
Nato 56 anni fa a Roma, Angese (il cui vero nome era Sergio
Angeletti), e' deceduto ieri a Perugia in una clinica per cure
palliative dove era stato ricoverato due mesi e mezzo fa per un
male incurabile. Ne da' notizia, sul blog dello stesso Angese,
l'artista e amico Jacopo Fo facendo sapere che la sepoltura
avverra' sabato prossimo a Santa Cristina di Gubbio nel
territorio libero dell'Universita' di Alcatraz. Il corpo verra'
bruciato e l'urna contenente le ceneri sara' sepolta sotto una
grande pietra sulla quale sara' dipinto Astarte, il suo
cavallo. "Chi passera' da quelle parti - scrive Jacopo Fo -
potra' parlare ad Angese. Lui ha promesso che ascoltera'. Che
tu possa cavalcare in eterno nelle praterie del cielo".
Fo rivela che Angese ha avuto "una morte dura, con una
lunga estenuante agonia". Ma che ha avuto anche "sopra tutto il
grande dono della presenza di Ceres, la sua amatissima moglie
che si e' prodigata al di la' del possibile, standogli vicino
giorno e notte in un modo che poche persone riescono a fare".
Angese ha iniziato a pubblicare i suoi lavori su Paese
Sera. Ha quindi partecipato fin dall'inizio all'importante
avventura editoriale de Il Male, il fortunato settimanale
satirico fondato da Angelo Pasquini, trovandosi fianco a fianco
con Altan, Vauro, Staino. Ha poi collaborato con Linus, Tango,
Cuore, L'Espresso e Satyricon. Autore di cortometraggi e
cartoni animati, ha vinto nel 1982 e nel 1993 il Premio di
satira politica per la grafica e per l'insegnamento del
giornalismo disegnato. Ha pubblicato il libro illustrato 'Ciao
vacca!' e il volume satirico a fumetti 'Sono un azionista
Telecom'. Fra i bersagli preferiti della sua satira le vicende
della cronaca politica italiana, specie quelle riguardanti
Tangentopoli e la crisi dei partiti politici della Prima
repubblica.
Jacopo Fo ricorda come Angese abbia sempre "messo la sua
dignita' di fronte alle convenienze". E che proprio questo suo
essere "un grande combattente per la liberta'" gli abbia
procurato negli ultimi anni una sorta di ostracismo da parte
del mondo dei media. "Sergio - scrive Fo - ha collezionato una
quantita' incredibile di porte sbattute in faccia. L'unico
lavoro che gli era restato era uno spazio quotidiano sulla
Nazione-Resto del Carlino. Uno spazio concesso quasi con
fastidio, in una situazione nella quale qualunque sua proposta
veniva bruciata sul nascere". Ma, conclude Fo, "lui non ha
mollato, ha continuato giorno dopo giorno a pubblicare le sue
straordinarie storie su www.angese. it".

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