mercoledì 27 febbraio 2008

Colorante nelle uova: se non lo dice l'etichetta c'e'

Roma, 27 FEB (Velino) - "I mangimi usati per le nostre
galline non contengono alcun tipo di colorante di sintesi.
Quindi il colore del tuorlo delle uova che produciamo e'
dovuto esclusivamente a xantofille di origine vegetale ". Lo
ha dichiarato al VELINO Silvia Gaggiani, responsabile
qualita' per le uova Ovito del gruppo Novelli a proposito
degli eventuali rischi che si possono correre assumendo
alimenti supplementati e 'colorati' con beta-carotene o
carotenoidi come la cantaxantina. Ma Gaggiani non metterebbe
le mani sul fuoco sull'operato delle altre industrie
alimentari. "Negli anni passati la cantaxantina era usata da
molti produttori di uova, oggi non saprei", ha precisato. Ed
e' proprio questo il problema. Le industrie alimentari, ha
spiegato la responsabile qualita' di Ovito, "spesso riportano
in etichetta il tipo di caroteinoidi presenti
nell'alimentazione degli animali in quanto non fanno uso di
coloranti di sintesi. E' molto probabile invece che questi
siano utilizzati per quei prodotti le cui confezioni non
riportano nulla a riguardo". E Ovito e' stata la prima
azienda produttrice di uova a far certificare il proprio
prodotto da un organismo di controllo esterno indipendente.
"Questo al fine di garantire la naturalita' e la sicurezza
delle nostre produzioni perche' - ha aggiunto Gaggiani - e'
stato dimostrato dalla Commissione europea che i caroteinoidi
come la cantaxantina, se assunti in eccesso, possono
provocare gravi patologie agli occhi". Infatti la Scientific
committee on animal nutrition, Scan, (il comitato europeo
posto a vigilare sulla nutrizione animale e sulla salubrita'
e sicurezza dei prodotti che ne derivano) ha espresso, il 17
aprile del 2002, il proprio parere sulla cantaxantina,
confermando la possibilita' del suo utilizzo, ma
evidenziando tuttavia la necessita' di ridurne i livelli nel
mangime a causa delle concentrazioni che questa puo'
raggiungere nei prodotti di origine animale. "Infatti tali
concentrazioni - riporta lo Scan - possono determinare il
superamento dell'Rda grionaliera con conseguenti rischi per
il consumatore". E lo Standing committee on the food chain,
il comitato permanente Ue per la catena alimentare e la
salute degli animali, accettando le conclusioni dello Scan,
ha pubblicato nel 2003 una direttiva, la 2003/7/EC, nella
quale si riducono i livelli di cantaxantina ammessi nel
mangime.

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