(ANSA) - ROMA, 27 FEB - Non convince gli psichiatri italiani
lo studio inglese che afferma che i farmaci antidepressivi hanno
un effetto limitato nella cura delle malattie psicologiche.
Secondo gli esperti, il risultato potrebbe essere falsato dalla
metodologia usata per l'analisi.
''Le metanalisi, cioe' gli studi che raccolgono i risultati
di ricerche precedenti, nella maggior parte dei casi sono
un'accozzaglia di dati non confrontabili - afferma Roberto
Brugnoli, psichiatra dell'universita' La Sapienza di Roma - si
mettono insieme studi diversi per metodologie e tipo di casi
trattati. Quello che si puo' dire e' che per le depressioni
gravi i farmaci sono indispensabili, mentre le tecniche
psicoterapeutiche possono aiutare in quelli piu' lievi''.
''D'accordo con Brugnoli anche Mauro Mauri, docente di
psichiatria all'universita' di Pisa:''Non bisogna dimenticare
che e' proprio grazie ai farmaci che si sono potuti chiudere gli
ospedali psichiatrici - afferma Mauri - l'esperienza clinica ci
dice il contrario dello studio, cioe' che il farmaco funziona e
non trattare la depressione e' molto pericoloso''.
Mauri condivide anche i dubbi sulla metodologia:''Le
metanalisi spesso sono costruzioni puramente
matematico-statistiche - afferma l'esperto - che ci sia una
parte delle depressioni che non risponde ai farmaci e' noto, ma
non fare una terapia e' dannoso''.
Secondo il rapporto dell'Osservatorio dei farmaci, l'uso
degli antidepressivi e' in rapida crescita, ed e' aumentato
dell'8% tra il 2005 e il 2006. Dai dati pero' emerge che non
c'e' una tendenza alla 'prescrizione facile' anzi, solo al 27%
dei pazienti viene somministrata una terapia con una durata
definita 'alta'.
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