(AGI) - Roma, 27 feb. - Una lettera aperta in cui si chiede ai
legislatori di Pechino di adottare "misure concrete" per
l'abolizione della pena di morte in Cina. E' quella inviata al
Congresso nazionale del popolo, che si riunira' dal 5 al 16
marzo, dalla Coalizione mondiale contro la pena di morte
(Wcadp) e dalla Rete asiatica contro la pena di morte (Adpan),
organismi abolizionisti di cui fa parte Amnesty International.
Ogni anno, migliaia di persone sono giustiziate in un Paese "in
cui i dati sulla pena capitale rimangono un segreto di Stato",
riferisce una nota di Amnesty. Questi due elementi destano
"particolare preoccupazione" all'organizzazione per la tutela
dei diritti umani, "a causa del continuo afflusso di denunce su
processi irregolari e di natura persecutoria e sul massiccio
uso della tortura per estorcere confessioni". Le autorita'
cinesi hanno recentemente ripristinato il potere della Corte
suprema del popolo di riesaminare tutte le condanne a morte.
"Questo dovrebbe comportare una riduzione del numero delle
esecuzioni", hanno dichiarato da Amnesty, "e garantire che la
pena capitale sia applicata secondo criteri piu' uniformi".
Tuttavia, "l'impatto di questa riforma potrebbe essere
effettivamente valutato solo se vi fosse trasparenza, unica
garanzia anche per l'equita' dei processi". Per questo motivo,
le reti Wcadp e Adpan chiedono al Congresso del popolo di
abolire il segreto di Stato su tutte le informazioni relative
alla pena di morte.
"I Giochi olimpici di Pechino potranno lasciare un'eredita'
positiva solo se finira' il record mondiale di esecuzioni della
Cina" si legge nella lettera aperta. Mentre gli occhi di tutto
il mondo sono rivolti a Pechino per i prossimi Giochi, le
organizzazioni umanitarie chiedono alle autorita' cinesi di
guidare il cammino verso l'abolizione della pena di morte,
assecondando la tendenza mondiale, e di istituire una moratoria
sulle esecuzioni.
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