lunedì 4 febbraio 2008

GERMANIA/ MINISTERO VUOLE BANDIRE LIBRO PER BAMBINI "ATEO"

Record di vendite su Amazon
Berlino, 4 feb. (Apcom) - Potrebbe essere il primo libro per
bambini vietato ai minori di 18 anni. "Wo bitte geht's zu Gott?,
fragte das kleine Ferkel" ("Scusi dove si va per Dio?, chiese il
porcellino") si è infatti attirato le critiche del Ministero
tedesco della Famiglia della Gioventù, che adesso vorrebbe
metterlo all'indice. Motivo: il volume "denigra le tre grandi
religioni, quella cristiana, musulmana ed ebraica".
Al centro del libro, grande non più di quaranta pagine, ci sono
un maialino e un riccio che scoprono all'improvviso un manifesto
affisso sulla propria casa: "A chi non conosce Dio manca
qualcosa". Decidono allora di mettersi in cammino e incontrano un
vescovo, un mufti e un rabbino. Dopo aver parlato a lungo con i
tre, il maialino giunge alla conclusione che le religioni
incutono soltanto paura e che "chi non conosce Dio non ne ha
bisogno". È proprio quest'idea di fondo ad aver spinto il
ministero della Famiglia a chiedere la messa al bando del volume.
La richiesta ufficiale, contenuta in una lettera di tre pagine
inviata all'Ufficio federale sui media pericolosi per i
minorenni, si sofferma in particolare sul modo in cui viene
trattata la religione ebraica, presentata come "crudele, spietata
e disumana" (come si legge nella missiva, datata 21 dicembre
2007).
L'Ufficio federale competente si esprimerà sulla richiesta il 6
marzo; nel caso in cui dovesse accogliere le obiezioni del
ministero, il volume non potrà essere venduto su siti come Amazon
né essere esposto in maniera visibile nelle librerie.
La vicenda ha sollevato un coro di proteste. Dalla sua uscita, a
ottobre, del resto, il libro ha riscontrato un grosso successo in
Germania, tanto da figurare in cima alla classifica della
libreria online "amazon" nelle categorie "testi religiosi per
bambini" e "religioni del mondo".
Secondo Alibri, la casa editrice del volume, l'iniziativa del
ministero della Famiglia è "un attacco alla libertà di opinione".
Insieme alla "Fondazione Giordano Bruno", Alibri ha lanciato una
campagna per salvare il libro.

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