SOLDI SCOMPARSI, VENDITA ILLEGALE DI RELIQUIE, TAGLIO DEI RAMI
(ANSA) - NEW DELHI, 4 FEB - Dovrebbe essere il luogo della
pace universale, ed invece il sito dove Buddha ricevette
l'illuminazione e' al centro di scandali da diversi mesi. Bodh
Gaya e' una piccola citta' del Bihar, nel nord est dell'India.
Secondo la tradizione, 6 secoli prima della nascita di Cristo
qui Gautama Siddharta, meditando sotto un albero di 'ficus
religiosa', divenne il Buddha, l'Illuminato.
Oggi intorno a quest'albero sacro sono sorti monasteri e
templi e centinaia di migliaia di pellegrini sia buddisti che
induisti (Buddha e' considerato dagli induisti la nona
incarnazione del dio Visnu) lo visitano ogni anno.
Il sito e' anche diventato patrimonio dell'Unesco, ma non e'
servito a placare le polemiche e gli scandali legati ad ammanchi
di soldi, vendita illegale di reliquie e di altri oggetti sacri.
La fondazione che regge il tempio, composta da induisti e
buddisti, sta cercando di fare chiarezza al suo interno e le
denunce al locale ufficio di polizia si sprecano. Sono migliaia
i dollari proventi delle offerte e delle donazioni, dei quali
non si sa che fine abbiano fatto.
Si punta il dito contro il potente segretario che, pero',
nega tutto, dichiarando che le carte e i conti sono in regola.
Ma, a vedere la mole di pellegrini e il budget a disposizione
per la gestione, pare che qualcosa non quadri. Inoltre, l'albero
sacro viene in continuazione depredato. Suoi rami vengono
tagliati da ignoti di notte che alimentano il mercato nero di
tali reliquie. I rami vengono poi venduti nei ricchi paesi
buddisti come Thailandia, Giappone, Cina. Negli ultimi due anni,
almeno cinque grossi rami sono stati tagliati e si sa che uno e'
stato venduto per un milione di euro a Bangkok. Ma dal tempio
sono scomparse altre reliquie, libri sacri e dipinti
tradizionali. La polizia ha incarico di indagare con
discrezione, senza aggiungere scandali a scandali.
Ma gia' il fatto di aver reso nota l'indagine ha provocato le
ire della fondazione che teme una riduzione del numero dei
pellegrini a causa degli scandali.
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