lunedì 4 febbraio 2008

INTERNET: CAMGIRL, POCHE STUDENTESSE MOLTE "PROFESSIONISTE"

(AGI) - Roma, 4 feb. - Sempre meno studentesse, sempre piu'
professioniste. Un'analisi dell'Agi, pubblicata all'interno di
una lunga inchiesta sul numero di febbraio del mensile di
politica, economia e cultura "Formiche", sfata un luogo comune
della e-prostituzione: quello secondo cui, dietro le cam-girl,
dietro cioe' le donne che si esibiscono a pagamento in
striptease piu' o meno integrali sul web, si nascondano per lo
piu' studentesse a caccia di guadagni supplementari per
mantenersi agli studi.
"Le piu' richieste guadagnano, e bene - spiega Maurizio
Masciopinto, dirigente della divisione investigativa della
Polizia postale e delle comunicazioni -. E con i soldi non
comprano libri di diritto o di medicina ma borse griffate,
viaggi e auto sportive".
Casalinghe, operaie, infermiere, impiegate, libere
professioniste, i porno siti "live" abbondano di "offerte", ma
il fenomeno appare ancora lontano dall'essere regolamentato
anche perche' i poteri di intervento dei nostri cyberdetective
si fermano ai confini nazionali. E nella quasi totalita' dei
casi - ammette Masciopinto - le professioniste del sesso
virtuale lavorano per siti locati all'estero proprio per
aggirare i controlli: "in linea astratta l'ipotesi di reato
perseguibile e' lo sfruttamento della prostituzione, ma per
provarla dobbiamo risalire al gestore del sito e verificare che
incassa una percentuale dei guadagni. Sforzo inutile, se non e'
nella nostra giurisdizione".
"Alcuni mesi fa - ricorda Roberto Staffa, magistrato della
procura di Roma da tempo impegnato in delicate inchieste sui
reati contro la persona - ho ottenuto la condanna per violenza
sessuale di due adulti: avevano convinto ragazzine di 14 anni a
esibirsi in pose oscene davanti alla videocamera, facendo
credere loro che dall'altra parte a guardarle ci fossero dei
coetanei". Ma in linea teorica, chi - maggiorenne - decide di
mostrarsi davanti alla telecamera del proprio pc su richiesta
di un qualunque interlocutore (magari disposto a pagare tramite
la carta di credito o sotto forma di ricarica del cellulare)
"non rischia alcuna sanzione penale".
"Alcune sono professioniste, altre saltuarie, in ogni caso
le studentesse rappresentano una piccolissima parte del
fenomeno", e' la conclusione cui arriva "Formiche". Che mette
in guardia anche dagli immancabili rischi di essere "bidonati":
"spesso dietro un'offerta di spettacoli dal vivo in webcam, si
nascondono 'furbi' che spacciano filmati di spogliarelli
registrati per immagini in diretta, attraverso appositi
software (i cosiddetti fakecam) e, una volta agganciato il
cliente, gli rifilano un video facilmente reperibile in rete".

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